Milano 15/03/2010
Parafrasando il celebre libro di G. Marquez, e trasportandolo ai nostri tempi di Covid 19, possiamo fare alcune considerazioni che potrebbero farci ragionare su quello che stiamo vivendo e che renderebbe facile avvantaggiare i gruppi economici che sono interessati a questo grosso “Affare Immobiliare”.
Grosso "Affare Immobiliare" che si nasconde dietro la facciata del problema stadio Meazza, interessi e giri di capitali molto maggiori.
Stiamo passando un momento delicato, la popolazione è solidale, persino la classe politica è univoca nelle decisioni e non si combatte come successo sinora.
Ma proprio tutto questo fa passare in secondo piano alcuni problemi, rendendoli meno visibili. I cittadini, I piccoli imprenditori, gli artigiani, i negozianti sono in ansia per questa “Pandemia”, e si nutrono esclusivamente dei bollettini della Protezione Civile. In questa situazione imprenditori e grosse imprese hanno la possibilità di non essere sotto la luce dei riflettori.
Ed ecco che la previsione d’incontri nelle alte sfere delle due società si intensificano proprio nel momento in cui l’attenzione è sviata; il 10 marzo sì e discusso oltre al recupero di una parte del Meazza (che significa il suo abbattimento), anche il pagamento immediato della concessione non procrastinandolo di 32 anni.
Poi il 12 marzo si è risentiti in conference call, gli assessori al bilancio Tasca, all’urbanistica Maran e allo sport Guaineri. Quale gli argomenti? Ovviamente sempre quello focale, cioè un punto d’incontro tra l’indice di edificabilità previsto dal Comune nel proprio Piano di Governo del Territorio (PGT), ovvero 0,35, e quello richiesto da Inter e Milan, ovvero 0,65.
Per il Nuovo Stadio di San Siro, "Ubi maior, minor cessat" dicevano i Romani, adesso lo sfruttano i milanesi. E’ solo un momentaneo cambio di squadre….calcistiche.
Mentre Milano è in ansia per il Corona Virus , le trattative non si fermano.
Milano 15/03/2010
La Redazione
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