Ormai è ufficiale, con l’uscita di Basilio Rizzo, “Milano in Comune” punta sull’Architetto Gabriele Antonio Mariani e lo candida a Sindaco alle prossime amministrative.
Mariani, punto di riferimento del “Coordinamento San Siro”, comitato che si oppone all’abbattimento del Meazza e si propone di costituire una larga aggregazione “rosso-verde” che dia voce alle ventuno associazioni di cittadini riunite nella Rete dei Comitati milanesi.
Come ci si è arrivati?
- C’è a Milano una cittadinanza attiva, minoritaria ma vivace, che si ribella ai progetti immobiliari che continuano a far crescere il consumo di suolo e l’inquinamento atmosferico.
- Nella città di Sala lo sviluppo immobiliare, spesso realizzato da investitori esteri poco trasparenti, è pressoché l’unico motore proposto per la crescita, in una metropoli in cui continuano ad aumentare le disuguaglianze.
- I proclami verdi di Sala, con corredo di “Forestami”, fiumi verdi, boschi verticali, torri botaniche, biblioteche degli alberi e ponti serra, si rivelano una forma raffinata di greenwashing, a fronte di progetti che intendono cementificare 3 milioni di metri quadrati (Mind, Scali Fs, San Siro e via costruendo).
In questo scenario d’insofferenza e con i Verdi che hanno rinunciato a correre da soli (almeno al primo turno), per restare al “sicuro” in una delle tante liste-stampella di Sala, in scia dietro la lista civica “Beppe Sala Sindaco”, chi meglio di Mariani poteva rappresentare questo mondo di cittadini contrari alle scelte “Ecologiche (si fa per dire)” fatte dall’amministrazione di Beppe Sala.
Così, “Milano in Comune” orfana dell’appoggio elettorale dei “Verdi” e di “Sinistra Italiana” ha scelto dar voce alle ventuno associazioni di cittadini riunite nella Rete dei Comitati milanesi.
Chi è Gabriele Antonio Mariani ?
Inizia a fare politica attiva dentro al Partito democratico. Si iscrive al Pd nel 2009.
Per cinque anni – 2011-2016 – fa il presidente della commissione Urbanistica del Municipio 3 (all’epoca si chiamava Zona 3).
La rottura con i dem si consuma nel 2014 con le primarie che incoronano Matteo Renzi leader.
Mariani all’epoca milita nello “02 Pd”, il circolo più importante dei democratici meneghini, fucina di cervelli e classe dirigente locale e nazionale, che per fare due nomi ha dato i “natali” all’attuale assessore all’Urbanistica del Comune, Pierfrancesco Maran, oppure alla deputata Lia Quartapelle, per un breve periodo in lizza anche come ministro degli Esteri.
Nel “02Pd” le primarie vedono un plebiscito per Matteo Renzi e da quel momento i rapporti fra l’architetto e il partito s’induriscono fino a diventare di vero astio reciproco.
Esce, entra in Sinistra Italiana e anche lì funge da rompiscatole e grillo parlante.
Il partito quest’anno decide di appoggiare Beppe Sala già al primo turno entrando in “Milano Unita” e decidendo di non tentare la via dell’autonomia a sinistra unendo le forze. Da qui la decisione di Mariani.
Milano 20 Febbraio 2021
Il Commento della Redazione
Con questa importante e incisiva mossa che condividiamo completamente, il comitato di Gabriella Bruschi con l'inserimento di una persona tecnico-politica di qualità come Mariani, cerca di mettere un piede all’interno della nuova giunta di Palazzo Marino con l’intenzione di coinvolgere il maggior numero di Consiglieri appartenenti alla disomogenea area Sala, Rosso-Verde e 5 Stelle, così da mantenere attiva e presente la proposta del Comitato per la Ristrutturazione del Meazza e contro lo "Spreco del Suolo".
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