La scorsa settimana, dopo la “Dichiarazione di Pubblico Interesse“ della Giunta di Palazzo Marino, come in una partita di Scacchi, con “affermazioni”, “prese di posizione” e incontri i Comitati Cittadini e la Giunta si sono "arroccati" per meglio definire le loro strategie.
Tra le diverse “Dichiarazioni” e “Prese di Posizione” (vedi intervento Sala) vi segnaliamo quelle che secondo noi sono le più interessanti:
ELENA GRANDI (Assessore al Verde):
“La mia assenza non è stata un caso, non ero dal parrucchiere né a fare la spesa. È stato un modo per dichiarare la nostra contrarietà senza arrivare a una rottura. Noi Verdi ora non vogliamo rompere col nostro sindaco, ma il capogruppo in Comune, Carlo Monguzzi, ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili. Ma bisogna prendere atto della realtà”
ANGELO MORATTI Con il neo costituito comitato 'Si Meazza':
“Il nostro movimento opera non contro qualcosa, ma per la salvaguardia e l’eventuale ammodernamento dello Stadio Meazza, per recuperare a verde l’immensa distesa di cemento attorno allo stadio, per riqualificare l’ambiente urbano peraltro già interessato da altre operazioni immobiliari”.
E continua: “E' giusto e corretto che nella sede più rappresentativa di tutti i cittadini, in Consiglio Comunale, si esibiscano documenti tecnici amministrativi, studi di fattibilità, e il Sindaco e la Giunta motivino, oggi, non due anni fa, la necessità della demolizione dello Stadio Meazza. Su questa esigenza di chiarezza vorremo che si pronunci il Consiglio Comunale e per questo chiediamo incontri ai singoli gruppi consiliari”.
BEPPE SALA:
“A tutti quelli che dicono “sì, ma bisognava ristrutturare San Siro”, dico semplicemente andate voi a convincere le squadre. Perché il punto è questo. Io ci ho provato due anni ma se non lo vogliono fare? Se qualcuno si sente più bravo di me, avanti. Massimo Moratti vuole salvare San Siro? Se lo compri lui.
Tenere in funzione e in sicurezza uno stadio del genere e fare una buona manutenzione è qualcosa che costa tra i 5 e i 10 milioni l’anno.
Il problema vero è che il Comune di Milano non può, per il bene dei cittadini, tenersi dei costi per impianti inutilizzati. Quindi faccio un appello a chi vuole salvare lo stadio, il modo migliore è trovarne un uso, una formula, si facciano avanti e noi siamo disponibili, quando sarà il momento, a cedere questo bene. Mi rivolgo a Moratti visto che ho sentito la sua disponibilità a fare parte di questa iniziativa”.
Per quanto riguarda l’incontro tra il capogruppo del Pd, Filippo Barberis e una piccola delegazione del comitato “Si Meazza” capitanata da Luigi Corbani non ci sono stati arretramenti, qui di seguito le dichiarazioni di:
- ENRICO FEDREGHINI (Beppe Sala Sindaco):
“Bisogna mettere tutti gli attori impegnati nel quadrante di San Siro intorno a un tavolo dai club a Hines, da Snaitech ad Aler perché il rischio è di funzioni duplicate nel giro di pochi metri.
A partire dai concerti. Non solo San Siro, ma anche il nuovo stadio dei club prevede la possibilità di ospitare i concerti. Adesso si aggiunge l’Ippodromo, dove a maggio è previsto il grande concerto di Vasco Rossi. I biglietti sono già in vendita. «Ma nessuno ha ancora comunicato l’evento e i problemi legati a traffico e sicurezza, saranno scaricati sul territorio. E’ solo un pezzo di mosaico che manca di regia pubblica». - FILIPPO BARBERIS (Capogruppo PD):
Riguardo alla proposta Fedreghini - «Sono d’accordo e dobbiamo confrontarci con l’assessore all’Urbanistica. Serve un coordinamento e una complementarietà tra le funzioni. Dobbiamo capire la forma di questa regia senza imballare il processo»
Per quanto riguarda la proposta di “Dibattito Pubblico” sul nuovo stadio di San Siro presentata dai Verdi, sembra che non si possa fare.
Il motivo è che non ci sarebbe il parere di legittimità; per la legge sugli stadi, la procedura portata avanti da Inter e Milan, non permetterebbe, infatti, il dibattito pubblico.
C’è una divergenza tra il regolamento comunale e il Dpcm sulle opere sottoposte a dibattito pubblico: il primo, infatti, parla di poter applicare il dibattito pubblico su opere che superano i 5 milioni ma entro i 300, dove poi interviene, il Dpcm. Che, quindi, non permetterebbe al Consiglio di poter dare il via al dibattito.
Il capogruppo dei Verdi Monguzzi dichiara: «Cambiano subito il codicillo – In ogni caso noi Verdi andremo avanti comunque e il Consiglio può andare avanti in deroga ai regolamenti o ai pareri tecnici. Noi presenteremo delle soluzioni alternative ai tecnicismi, ma la sostanza è che in gioco c’è il diritto democratico di fare un dibattito pubblico. Noi siamo eletti dai cittadini per fare gli interessi dei cittadini. La tecnica viene dopo. Stiamo parlando del sacrosanto diritto dei cittadini di esser ascoltati. Non arretreremo di un millimetro».
«La conoscenza delle norme e del territorio è più importante dei like sui social.
La legge-Stadi esclude la partecipazione e il dibattito pubblico; proprio per questo, la scorsa consigliatura, avevo proposto e ottenuto l’inserimento di un nuovo strumento, l’istruttoria pubblica, per questi casi specifici. Ma non si discute e istruisce niente sul nulla: occorre che Consiglio e giunta lavorino rapidamente per un preventivo strumento d’inquadramento urbanistico sull’area San Siro, per evitare di dibattere quando i buoi sono ormai scappati».
23 Novembre 2021
La Redazione
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