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    SALVIAMO SAN SIRO

    Per dire "No" all’ abbattimento e alla cementificazione del quartiere, ma "SI" alla sua eventuale ristrutturazione che comprenda la riqualificazione dell' area con spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune e che allo stesso tempo ne venga mantenuta l' identità
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San Siro Sala

 

Dopo che i club hanno scelto per il nuovo stadio la «Cattedrale» pubblicando un rendering dove torri, alberghi e San Siro spariscono a favore del verde !, Palazzo Marino ha chiesto di integrare il piano di fattibilità (senza torri e alberghi) per gli indici volumetrici e le stime del nuovo conto economico.

Fin qui tutto bene, ma quello che invece coglie un po’ tutti di sorpresa è la dichiarazione del comune che si riserva di valutare «l’eventuale richiesta alla Regione» di derogare all’applicazione del dibattito pubblico sul nuovo stadio.
È una possibilità concessa dalla circolare del Ministero delle infrastrutture che regola i modi del dibattito pubblico. «Si fa presente a ogni buon fine — scrive la Commissione per il Dibattito pubblico — che... per ragioni legate all’emergenza Covid 19 e fino alla data del 31 dicembre 2023, ha disposto una deroga sull’applicabilità della disposizione in materia di dibattito pubblico rendendo facoltativo il ricorso alla procedura».
In ogni caso a dire l’ultima parola sulla possibile sarà comunque la Regione.

Questa è una novità, anche perché fino all’altro giorno la discussione non riguardava dibattito pubblico SI o dibattito pubblico NO, quanto il «quando», ossia se fossero sufficienti le integrazioni allo studio di fattibilità o si dovesse aspettare il progetto semi definitivo prima di intraprendere la discussione.

Intanto il Verde Carlo Monguzzi è amareggiato e dichiara: «Così il dibattito lo faranno i nipoti dei nostri nipoti e ora spunta la deroga per il Covid... Ovviamente, come per il Consiglio comunale e le Commissioni in streaming per il virus, anche il dibattito pubblico si potrebbe fare online». «Il mio Comune — conclude Monguzzi — dovrebbe essere il tempio della trasparenza e della partecipazione, quello che accade sullo stadio mi mette invece molta malinconia», il capogruppo del Pd, Filippo Barberis: «Stiamo semplicemente aspettando un aggiornamento dello studio di fattibilità». Comunque, la scelta «deroga» è, di fatto, messa in campo e rientra tra le possibili scelte del Comune, sempre che se ne voglia fare uso.

E' di oggi (Corriere Milano 15 Gennaio 2022) la dichiarazione del consigliere lombardo del M5S Massimo De Rosa a commentare l’indiscrezione, secondo cui spetterà alla Regione l’ultima parola in merito alla necessità della procedura di dibattito pubblico sul nuovo stadio. «Sul progetto di costruzione del nuovo impianto di San Siro non è accettabile estromettere il quartiere, i cittadini e tutti gli stakeholder coinvolti nel dialogo — spiega De Rosa —. Si tratta di volontà politica. La nostra risponde all’esigenza che tutte le voci siano ascoltate e che sia istituito un osservatorio di monitoraggio dell’andamento dei lavori, all’interno del quale i residenti di San Siro siano rappresentati» - «Sto preparando una mozione che impegni la giunta lombarda a non prendere iniziative volte a concedere la deroga e garantire quindi il dibattito pubblico — aggiunge De Rosa —. Ritengo che le istituzioni debbano impegnarsi a garantire, in tempi celeri, il dibattito in sicurezza, come previsto dalle norme in vigore compatibilmente alla situazione pandemica, piuttosto che studiare il modo per non ascoltare la voce dei cittadini».

 

 

 

Milano 15 Gennaio 2021

 

La Redazione

 

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