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    SALVIAMO SAN SIRO

    Per dire "No" all’ abbattimento e alla cementificazione del quartiere, ma "SI" alla sua eventuale ristrutturazione che comprenda la riqualificazione dell' area con spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune e che allo stesso tempo ne venga mantenuta l' identità
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bluff

 


C
ome ampiamente anticipato, le nostre previsioni sono state rispettate, lo spostamento dello stadio di San Siro a Sesto San Giovanni era un bluff; una lettera dei club al Comune ha sbloccato la partita sul nuovo stadio e la demolizione del Meazza.

Nella lettera, Milan e Inter hanno detto sì al "dibattito pubblico" sul nuovo stadio di San Siro con un obiettivo, condiviso con l'amministrazione: quello di finire il processo entro fine ottobre. 

Sei mesi per la consultazione aperta, poi lo studio esecutivo per costruire la Cattedrale.

A questo punto, una volta integrate le eventuali modifiche al progetto originario, saranno confezionati i piani definitivo ed esecutivo, ultimo passo che darà il via ai lavori della "Cattedrale" disegnata dallo studio Populous.
Lo stallo di questi ultimi mesi, dunque, è sciolto, ma ora bisogna spingere sull'acceleratore. 

Così, per velocizzare il percorso, mentre a breve sarà designato il coordinatore del dibattito, i due club si impegnano a predisporre entro fine aprile il dossier necessario per far partire la consultazione.

La lettera, firmata dai rappresentanti delle due squadre e indirizzata a Palazzo Marino, porta la data del 21 marzo. Si "prende atto" della decisione del Comune di non concedere la deroga al dibattito pubblico che i club avevano richiesto. Un verdetto che era stato comunicato agli stessi club con una lettera inviata l'8 febbraio. Nel documento, poi, Milan e Inter mettono nero su bianco l'impegno a predisporre il dossier necessario per avviare il dibattito.

È sicuramente un passo avanti che segna una strada precisa, frutto delle interlocuzioni delle ultime settimane, durante le quali Milan e Inter, hanno intimorito il Sindaco ipotizzando la costruzione di uno stadio fuori dai confini milanesi.

Per il sindaco Beppe Sala, ovviamente, l'accelerazione del dialogo con le squadre è una buona notizia: il suo cruccio, l'ha detto più volte, è quello di ritrovarsi col cerino in mano, senza i fondi per gestire il Meazza e senza più gli oneri di urbanizzazione del nuovo San Siro.

Ora, cosa dovrebbe accadere in concreto nei prossimi mesi per consentire che a ottobre non ci siano più incertezze ed impasse? 

a) Da adesso a fine aprile, cioè nell'arco di un mese, Milan e Inter si impegnano a completare il dossier. Un piano che non solo dovrà rappresentare un deciso passo avanti rispetto ai pochi "rendering" del nuovo stadio circolati finora, ma che dovrà anche rivedere il disegno iniziale alla luce di un indice di edificabilità che si riduce allo 0,35 imposto dal Comune.

b) Sempre in aprile Palazzo Marino dovrà trovare la figura del coordinatore del dibattito pubblico. In prima battuta la scelta dovrebbe competere all'apposita Commissione nazionale presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 
Il sindaco Sala ha già scritto alla Commissione per sollecitare la nomina, ma se le esperienze passate contano, in assenza di candidature particolari da Roma, potrebbe essere lo stesso Comune a scegliere.
A questo punto Palazzo Marino inviterebbe alcune società specializzate nel settore a fare le loro proposte per poi designare la scelta.

c) A inizio maggio: dopo una delibera di giunta che sancirà l'inizio del dibattito, il coordinatore avrà un mese di tempo per mettere a punto il percorso di discussione pubblica. I mesi di giugno e luglio, dunque, dovrebbero ospitare il dibattito vero e proprio.

d) Dopo un altro mese - siamo quindi a fine agosto - il coordinatore mette a punto le sue conclusioni, che saranno rese pubbliche.

e) Chiusa la consultazione, dandosi come orizzonte ottobre, le squadre potrebbero modificare il progetto sulla base delle indicazioni uscite dal dibattito 

f) A questo punto la giunta dovrebbe dare poi il via libera definitivo all'operazione stadio. 


L'azione, ha sbloccato in parte l'iter di approvazione del progetto, ma supponendo che il "dibattito pubblico"  proceda spedito senza intoppi ! pendono su di esso ancora due ostacoli:

1) I due referendum promossi contro il nuovo stadio, Il primo quesito, quello "propositivo", che chiedeva al Comune di modificare il progetto in base agli interessi della cittadinanza, dovrebbe, di fatto essere superato dall'esito del dibattito. Più difficile, invece, che la discussione pubblica abbia lo stesso effetto sul quesito abrogativo che chiede di cancellare delibera sull'interesse pubblico del nuovo stadio. 

2) I due ricorsi TAR che chiedono di cancellare la delibera sull'interesse pubblico del 9 Novembre 2021



       Il Commento della Redazione


Visto lo scenario che si è venuto a creare, siamo convinti che:

  1. Il "dibattito pubblico" non procederà con i tempi previsti e sicuramente interverranno modifiche al progetto originale con ripercussioni al momento non prevedibili.
  2. I Referendum non arriveranno a raccogliere i 250 mila votanti (cioè la metà dei quasi 500 mila milanesi alle urne nelle ultime Comunali) necessari perché la consultazione sia valida.
  3. I ricorsi al TAR hanno invece buone probabilità di essere accettati bloccando il processo di approvazione del progetto per un tempo non determinabile poiche' "l'interesse pubblico" dovrà ripartire da zero !



Milano 26 marzo

La Redazione

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Nuovo stadio di San Siro: Il Bluff Sesto San Giovanni è finito, Milan e Inter dicono sì al "dibattito pubblico" - 5.0 out of 5 based on 1 vote

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