Dopo sei incontri pubblici e altri cinque di approfondimento, tre attività nel quartiere di San Siro, 49 quaderni degli attori e poco più di 3 mila partecipanti ma con oltre 153 mila persone raggiunte grazie agli streaming si è concluso il dibattito pubblico sullo stadio. Ieri il coordinatore Andrea Pillon, insieme alla co-coordinatrice Francesca Fazio e all’assessora alla Partecipazione Gaia Romani, hanno illustrato i tratti salienti della discussione.
Il primo e più rilevante dato emerso è che ai milanesi che hanno partecipato agli incontri lo 0,22% dei residenti condividono «la necessità per Inter e Milan di dotarsi di un impianto moderno e al passo con le nuove esigenze sportive, economiche e commerciali già perseguite dai più importanti club». Tuttavia, i milanesi, come ha chiarito Pillon, «si dividono sulle soluzioni: da una parte c’è chi ritiene che si debba ristruttura il Meazza e dall’altra c’è chi pensa che sia necessaria la costruzione di un nuovo stadio».
Una necessità che si sposa con un altro concetto che «in più momenti e da più parti è stato sottolineato»: ovvero, «la consapevolezza che l’area di San Siro presenti già delle evidenti criticità, soprattutto durante gare e concerti, che vanno affrontate». E la riqualificazione deve riguardare anche piazzale Selinunte.
Spiega Pillon: «Alcuni cittadini hanno proposto che gli oneri di urbanizzazione del nuovo stadio per riqualificare il quartiere di piazzale Selinunte invece di utilizzarli per il rifacimento del sottopasso Patroclo e delle aree verdi circostanti». In questo senso, «la proposta dei club è di 94 milioni di euro che vengono realizzati in opere urbanistiche».
A preoccupare i milanesi è poi la questione del costo dei biglietti, poiché la capienza del nuovo stadio sarà di circa 60 mila posti contro i 75 mila attuali e di questi circa 12-13 mila saranno «corporate». «In realtà ha precisato il coordinatore del dibattito col nuovo stadio i ricavi dovrebbero aumentare. C’è stata una rassicurazione sul fatto
che i biglietti più popolari e gli abbonamenti standard non dovrebbero subire un aumento». Infine, un’altra criticità oltre al verde, ai cantieri e alla sicurezza riguarda l’aspetto commerciale «soprattutto per la presenza di altri grandi centri commerciali.
Secondo molti bisognerebbe valorizzare di più il commercio di vicinato, di prossimità», spiega Pillon.
Tutti gli aspetti evidenziati dovranno ora passare al vaglio del Comune che già ieri, insieme alla Commissione nazionale per il dibattito pubblico, ha ricevuto la relazione di Pillon. Palazzo Marino avrà fino a 60 giorni per presentare il proprio dossier conclusivo in cui si evidenzia la volontà o meno di realizzare l’intervento, le eventuali modifiche da apportare al progetto e le ragioni che hanno condotto a non accogliere eventuali proposte.
Il 24 novembre Pillon porterà in Consiglio comunale la relazione finale del dibattito. Al nuovo stadio si oppongono 8 consiglieri comunali (Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini dei Verdi, Rosario Pantaleo,
Simonetta D’Amico e Alessandro Giungi del Pd, Enrico Fedrighini di FdI e Marco Fumagalli di Milano in Salute) che chiedono, invece, la ristrutturazione del Meazza.
Monguzzi preme anche sui tempi: «Chiederemo di votare in Consiglio subito, appena la Giunta avrà fatto la sua delibera voteremo su quella, di certo non fra un anno». Mentre il dem Giungi pone «il tema dell’interesse pubblico e il dibattito pubblico non mi ha fatto cambiare idea».
«Di certo ha sottolineato l’advisor del Milan Giuseppe Bonomi si può contestare il merito della nostra proposta , ma difficilmente il livello di approfondimento tecnico, dopodiché noi ci siamo messi in una fase di ascolto e tra poco si aprirà un confronto serrato col Comune, sulla base della relazione conclusiva del dibattito pubblico, che dovrà sfociare nelle determinazioni conclusive del Comune il più in fretta possibile»
Di Chiara Baldi
Corriere Milano 19 Novembre 2022
Di Seguito il filmato della Relazione Conclusiva di Andrea Pillon:
Il Commento della Redazione
A Milano non può essere costruito un nuovo stadio a pochi metri dalle case dei residenti al posto di un Parco.
Uno stadio, il Meazza demolito per liberare la vista ai palazzi che verranno costruiti nell'area dell' ex-trotto, un dibattito pubblico organizzato per magnificare le gesta dei progettisti delle due società sportive che non lascia spazio anzi strumentalizza le osservazioni dei cittadini e che si conclude "al chiuso" con la stampa in presenza ed il pubblico fuori alla finestra !
INSOMMA, non c'è limite alla sfrontatezza di queste società che con la scusa del "Nuovo Stadio" mettono in atto a spese dei cittadini una gigantesca speculazione edilizia solo utile a risanare i loro conti economici.
VERGOGNATEVI !.
Milano 19 Novembre 2022
La Redazione