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    SALVIAMO SAN SIRO

    Per dire "No" all’ abbattimento e alla cementificazione del quartiere, ma "SI" alla sua eventuale ristrutturazione che comprenda la riqualificazione dell' area con spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune e che allo stesso tempo ne venga mantenuta l' identità
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Altra tegola sul progetto di Milan e Inter per una nuova arena. L'associazione di Basilio Rizzo va al
Tar: manca la rifunzionalizzazione delle vestigia del Meazza.

 

Basilio RizzoNel giorno in cui i consiglieri comunali incontrano il relatore del dibattito pubblico, Andrea Pillon dopo le polemiche sulla relazione finale tenuta a porte chiuse, un’altra tegola è pronta ad abbattersi sul progetto del nuovo stadio voluto da Milan e Inter. L’Associazione Gruppo Verde Milano San Siro, primo firmatario lo storico consigliere Basilio Rizzo, ha presentato un nuovo ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’ultima delibera di giunta e delle relazioni dirigenziali con cui Palazzo Marino dà atto alle squadre di aver rispettato le condizioni richieste per poter andare avanti nel progetto e far partire così il dibattito pubblico. 

Ma in realtà, come sottolinea l’avvocato Stefano Nespor, alla lista delle condizioni poste sia dalla giunta sia dal Consiglio comunale ne mancherebbe una, non proprio insignificante, ossia la rifunzionalizzazione di San Siro. Infatti, nell’aggiornamento dello studio di fattibilità presentato a settembre dalle squadre, si legge chiaramente che «a differenza della precedente proposta, nessuna vestigia dell’attuale stadio “G. Meazza” sarà oggetto di conservazione e rifunzionalizzazione». «Entrambe le relazioni istruttorie — si legge nel ricorso — però omettono qualsiasi riferimento alla demolizione dello stadio Meazza e non pongono in evidenza che la proposta aggiornata (delle squadre, ndr) non rispetta la deliberazione con cui la giunta aveva dichiarato il pubblico interesse della proposta del 2019 a condizione che fosse presentato uno “studio di fattibilità aggiornato — da sottoporre a successiva approvazione da parte della giunta comunale che abbia come obiettivo prioritario, in linea con quanto sancito dal Consiglio comunale nella seduta del 28 ottobre 2019 (...), il mantenimento e la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto di San Siro di proprietà comunale mediante la formalizzazione di una proposta in merito da parte dei proponenti».

Conclusione: «Neppure la giunta nell’esaminare la relazione istruttoria, sembra ricordarsi della propria deliberazione del 2019 con la quale aveva dichiarato il pubblico interesse condizionandolo» al mantenimento e alla rifunzionalizzazione di San Siro». Ieri, è stata anche la giornata dove Pillon ha illustrato la relazione finale del dibattito pubblico ai consiglieri comunali. I prossimi passaggi sono già segnati: 60 giorni perché il Comune scriva la sua relazione e la presenti alla giunta che a sua volta dovrà confermare o meno l’interesse pubblico dell’opera già oggetto di precedenti delibere. Ma al di là delle procedure sono tornati in primo piano i mal di pancia di una discreta fetta di consiglieri di maggioranza a cui si affianca anche Enrico Marcora di FdI.

Carlo MonguzziTra i più critici il Verde, Carlo Monguzzi. Attacca sul raddoppio del verde: «Nulla di più falso. Spariscono 53mila metri quadrati di verde bello e ne arrivano centomila di verde pensile e disconnesso».

 

Marcora, passato da poco a FdI, ritira fuori un moto dannunziano tornato di moda: «Me ne frego degli interessi delle squadre. A me interessa il benessere dei cittadini e a oggi questa scelta non è vantaggiosa per i milanesi». Enrico Fedrighini della Lista Sala chiede la convocazione in tempi brevissimi di un Consiglio comunale: «Il ruolo del Consiglio non è non vediamo, non sentiamo e non parliamo. C’è in ballo uno dei più grandi interventi urbanistici della città e ce ne dobbiamo occupare urgentemente in Consiglio perché ci sono cose che non tornano».

Alessandro GiungiTocca ad Alessandro Giungi (Pd) tirare fuori l’argomento che è diventato oggetto del ricorso dell’Associazione San Siro: «San Siro non doveva essere totalmente abbattuto ma rifunzionalizzato. Era uno dei paletti della maggioranza». L’ultima parola è dell'assessore all’Urbanistica.

 

Giancarlo Tancredi: «Siamo consapevoli che la nostra sarà una decisione delicatissima. La cosa che vorrei evitare è arrivare a uno scenario zero, ossia lasciare l’area e lo stadio così come sono». Magari con San Siro vuoto e le squadre a Sesto.

 

di Maurizio Giannattasio    Corriere  Milano 25 Novembre 2022

 

 

 Il Commento della Redazione

 

Per i lettori facciamo un po' di STORIA sulle Dichiarazioni di Sala e Scaroni riguardo al progetto "NUOVO STADIO"

sala - scaroni

Dichiarazioni di Sala - 7.11.2022 (fonte: https://www.pianetamilan.it 7.11.2022) "L'intenzione, il programma dell'Amministrazione è chiaro. Stiamo facendo quello che la legge ci chiede di fare. La legge ci diceva che non potevamo dare alle società diritti volumetrici eccedenti le regole comunali, e così abbiamo fatto. Due anni di discussione? Sì, ma abbiamo riportato le squadre a quello”

DOMANDA: se non ricordiamo male non era previsto che per rispettare lo 0,35 potevano radere al suolo il Meazza per far spazio a un polo commerciale di 88.000 mq su 3 piani. Se non sbagliamo era scritto altro !

Come può affermare ciò se poi nel progetto immobiliare sono previsti: l’allargamento del sottopasso Patroclo e 4530 posti auto x stadio, polo commerciale e di intrattenimento ?

Inoltre non abbiamo dimenticato le dichiarazioni del Sindaco in merito ai centri commerciali: “da quando sono sindaco non abbiamo autorizzato altri centri commerciali perché cerchiamo un equilibrio diverso sugli spazi per tutelare i piccoli negozi “ (fonte : https://milano.fanpage.it/ 5.11.2019) ; Sala sul nuovo San Siro: “sì allo stadio, no all’area commerciale” (fontehttps:/www.lastampa.it 9.11.2019 di Chiara Baldi); “Milano, chiude un negozio ogni 12 ore e sala annuncia: stop agli ipermercati” (fonte : Corriere della Sera 30.9.2017 - di Sara Bettoni).

Perché su San Siro ha cambiato idea?

E poi se questo, secondo scaroni, è il famoso regalo irrinunciabile per la città di Milano"  (fonte https://soloxmilanisti.com – 21.11.2021) noi residenti ne facciamo volentieri a meno anche perché non rispetta minimamente l’obiettivo Carbon Neutral previsto dal piano Aria Clima del Comune.


 

Milano 25 Novembre 2022

 

La Redazione

 

                       

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