La stazione della M5 fu spostata rispetto al progetto originario perché considerata troppo a ridosso dello stadio. Ma il Meazza bis sorgerebbe su un’area adiacente al capolinea della lilla.
Anni fa, questioni di sicurezza fecero slittare la stazione «San Siro stadio» della linea M5 della metropolitana: nei progetti iniziali era «troppo vicina» all’impianto.
La questione potrebbe riproporsi in futuro. L'eventuale nuovo Meazza «slitta» infatti rispetto all’attuale sede: un po’ più a ovest, a ridosso del metrò.
Il tema è stato sollevato e andrà approfondito SE il progetto andrà avanti, come riconoscono i tecnici comunali. Intanto, ci sono ancora poche certezze sul volto del futuro stadio.
Dal 2019 a è stata una sfilata di rendering: già sette diversi design.
La stazione del metrò tanti anni fa è «scappata», allontanandosi dallo stadio: ora è lo stadio che la «rincorre», tornando ad accostarsi alla fermata. Per entrare in questo capitoletto dei paradossi e intrecci delle grandi opere, bisogna partire dalle planimetrie.
Nel progetto del nuovo San Siro, quello esaminato nel dibattito pubblico da poco concluso, lo stadio «slitta». Non verrebbe infatti riedificato nello stesso spazio occupato oggi dal «Meazza», ma più a Ovest, dove sono i parcheggi, con un fianco «appoggiato» sulla via Tesio: e soprattutto vicinissimo, adiacente alla fermata/capolinea della M5 («San Siro stadio»).
Solo chi lavorò ai progetti della linea lilla prima del 2010 ricorda però che proprio quella stazione, all’inizio, era prevista in piazza Axum, a ridosso del «Meazza»: ma il tracciato, su indicazione della questura e della Polizia locale, venne allungato (di circa 640 metri) per motivi di sicurezza. L’incrocio di flussi di persone in occasione di partite e concerti, così vicino all’impianto avrebbe creato una situazione di estremo rischio in caso di emergenze.
E dunque, con non poche complicazioni, e non irrilevanti costi, il percorso della M5 venne modificato proprio per mantenere le «distanze di sicurezza» dallo stadio. Oggi, una dozzina d’anni dopo, viene progettato il nuovo stadio: che andrà a incombere proprio sulla fermata del metrò.
Il tema è stato sollevato nel dibattito pubblico e andrà approfondito se il progetto andrà avanti. Lo riconoscono gli stessi tecnici comunali, quando spiegano: «Nella successiva fase progettuale verranno attentamente valutate e verificate, con gli enti competenti in tema di sicurezza, le eventuali interazioni dei flussi di persone generate dagli eventi, con il sistema di accessibilità pubblico ed il sistema di accesso al nuovo stadio, mediante il Podium». Il riferimento è a una vasta area sopraelevata intorno al nuovo San Siro.
I progettisti hanno risposto invece che la collocazione dell’impianto «è stata studiata considerando il rispetto delle aree di massima sicurezza previste dalla legge»; che i nuovi spazi e servizi «permettono di prolungare i tempi di arrivo, permanenza e deflusso, redistribuendo di conseguenza i flussi»; infine che gli «innovativi sistemi» ridurranno «le code, secondo la formula “massimo 15 minuti” per l’ingresso allo stadio».
Come dire: sarà l’organizzazione di un impianto moderno a ridurre i rischi di ordine pubblico.
Il consigliere della Lista Sala, Enrico Fedrighini, ha una posizione molto critica: «Un’operazione immobiliare calata dall’alto, che cade sul territorio, risulta incompatibile con il pubblico interesse su più fronti. Il tema della mobilità è centrale: da un lato le nuove funzioni e le migliaia di nuovi posti auto nei parcheggi interrati contraddicono obiettivi e finalità della Ztl Stadio, progettata e in corso di realizzazione (già oltre 500 mila euro spesi) per tenere lontano il traffico dall’area. E ora la M5. La sicurezza è al primo posto nelle manifestazioni pubbliche: sarebbe davvero paradossale dover tenere chiusa la fermata della M5 in caso di grandi eventi».
Gianni Santucci, Corriere della Sera Milano 10 Dicembre 2022
Milano 10 Dicembre 2022
La Redazione
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