Dura poco più di mezz’ora l’incontro «chiarificatore» richiesto dal sindaco Sala con il presidente rossonero Paolo Scaroni accompagnato questa volta dall’ad Giorgio Furlani e l’ad dell’Inter, Alessandro Antonello.
Nonostante la rassicurazioni sul clima cordiale, l’aria è tesa. È passata un’era geologica da quando i due club marciavano uniti e compatti. Adesso, le strade sembrano irrimediabilmente separate anche se Antonello sottolinea che la prima scelta resta sempre lo stadio insieme a San Siro con relativa demolizione del Meazza. «L’opzione principale rimane lo stadio di San Siro con il Milan.
Nell’ incontro il Milan ha formalmente comunicato al sindaco Sala che è interessato a realizzare il suo nuovo stadio nel terreno dell’Ippodromo La Maura e che si prende una ventina di giorni per verificare la fattibilità del progetto.
L’Inter ha replicato che, se il Milan dovesse andare avanti, abbandonando il piano di uno stadio in comune a San Siro, i nerazzurri avrebbero già pronta l’alternativa B: un proprio impianto situato probabilmente ad Assago.
Oggi Sala incontrerà la nuova soprintendente per verificare se verrà apposto il vincolo sul Meazza. Se lo fosse , il Piano A andrebbe definitivamente in soffitta e le squadre dovrebbero rinunciare a tutto il comparto plurivalente che garantirebbe la tenuta economica dell’operazione.
In attesa di capire cosa accadrà, i cittadini del quartiere, il mondo verde e ambientalista sono pronti a fare le barricate.
Enrico Fedrighini, Lista Sala, annuncia un’assemblea pubblica per domani a Lampugnano contro l’ipotesi stadio a La Maura. «Difendiamo il quartiere dal cemento». Mentre il capogruppo dei Verdi, Carlo Monguzzi si dice pronto a una «lotta dura senza paura», contro «una colata di cemento in un’area verde dentro il Parco Sud».
A nostro avviso la durezza della reazione Green è dovuta alla scarsa credibilità che il primo cittadino ha in fatto di ecologismo e tutela del territorio, tutti ricordano le sue dichiarazioni del 12 Marzo a Repubblica: «Ho deciso, aderisco ai Verdi europei per fare meglio il sindaco di Milano», a mesi di distanza da queste parole non abbiamo conoscenza che si sia iscritto ai Verdi. È anche vero che aveva detto che sarebbe stato «cooptato nel partito con i tempi giusti», ma questi «tempi giusti» sembrano ormai biblici.