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    SALVIAMO SAN SIRO

    Per dire "No" all’ abbattimento e alla cementificazione del quartiere, ma "SI" alla sua eventuale ristrutturazione che comprenda la riqualificazione dell' area con spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune e che allo stesso tempo ne venga mantenuta l' identità
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 Scaroni e Cardinale

 

A testimonianza delle intenzioni del Milan riguardo all'area protetta della Maura Vi proponiamo l'articolo integrale di  su https://radiorossonera.it del 02 Marzo dove si rendono note le modalità legali di come scardinare i vincoli attualmente in essere sull'area  della MAURA.

Due incontri lampo per provare a dare la scossa giusta.

Il fulmineo intervento di Gerry Cardinale nelle due sedi istituzionali del comune di Milano e della regione Lombardia ha i toni della discesa in campo. Non solo incontri di rappresentanza ma delle vere e proprie dichiarazioni di intenti: il Milan vuole un nuovo stadio di proprietà, lo vuole da solo e lo vuole nell’area dell’ippodromo La Maura.

Da oggi partono idealmente le due-tre settimane necessarie ai tecnici di Milan e Redbird per completare lo studio e presentarsi in comune con la decisione definitiva: abbandonare il progetto nuovo san siro, sciogliersi dal patto con l’Inter e intraprendere il viaggio in solitaria. Un doppio team di esperti internazionali e locali lavora da settimane, tra questi è presente come consulente per la parte urbanistica del progetto stadio l’avvocatessa Ada De Cesaris, ex assessora all’Urbanistica del sindaco Pisapia, predecessore di Sala e partner di uno degli studi legali più importanti della città della Madonnina.

Molto del lavoro ora in atto verte sul percorso burocratico da tracciare per arrivare alla meta, evitare gli intoppi di vincoli ambientali e non e chiudere la partita entro il 2028 con l’inaugurazione dello stadio, un impianto che costerebbe intorno ai 600M (come il precedente) ma vedrebbe una capienza superiore sfiorando i 70.000 posti (più del precedente).

Proviamo a fare chiarezza su quale possa essere la strada maestra del prossimo futuro. Per farlo tocca fare un passo indietro, al precedente dell’ormai Ex-Trotto. Allora bastò una determina dirigenziale dell’assessorato all’Urbanistica del Comune per abbattere il centro ippico. Delibera che in calce aveva la firma del dirigente Giancarlo Tancredi, ora Assessore all’Urbanistica, con Ada De Cesaris come assessora che come abbiamo detto ora è consulente del Milan tramite il suo studio legale.

Una corsia preferenziale che potrebbe esser ripercorsa con le dovute differenze ma che non si discosterebbe molto dal precedente. Un iter più snello reso possibile dalla natura stessa dell’area, già destinata a finalità sportiva e quindi senza la necessità di apportare una modifica pesante all’attuale Pgt (Piano di Governo del Territorio). E qui entra in gioco la Regione e l’incontro di ieri sera con Fontana quindi non è casuale. Il Parco Agricolo Sud Milano è un parco regionale e il parere dell’ente parco non è vincolante per il Comune di Milano, soprattutto se si tratta di opera pubblica come può essere lo stadio. Un punto decisivo è quindi aver Palazzo Lombardia a favore della costruzione del nuovo stadio, un passaggio che permetterebbe di evitare molti intoppi legati a vincoli ambientali e non.

Tirando le somme, la visita di ieri di Cardinale profuma di una piccola chiamata alle armi, un volersi accertare di persona che anche le due istituzioni coinvolte possano remare nella stessa direzione e che invece non siano disposte a metter paletti e lungaggini insormontabili.

In buona sostanza questo potrebbe esser l’iter migliore: il Milan chiude il dossier su La Maura e ribadisce ufficialmente al Comune l’intenzione di costruire lo stadio su quel sito. Tratta la cessione dei terreni con F3A Green (o meglio FCMA di Federico Consolandi che possiede il 50% di F3A Green stessa) che nel mentre ha finalizzato la compravendita con Snaitech. Nel mentre tramite accordo di programma con Comune e Regione fa partire l’iter in Comune per il piano urbanistico attuativo, un iter snello reso possibile come detto dalle modifiche non sostanziali al Pgt. Il Comune potrebbe portare quindi il piano al voto del Consiglio oppure forzare la mano e bypassare il passaggio con una determina dirigenziale come fu per il Trotto nel 2015.

La strada pare quindi tracciata, tempo qualche settimana e ne sapremo di più. Il Milan va all-in a La Maura, con una decisione forse mai mostrata prima sul costruirsi un nuovo stadio, elemento fondamentale per il definitivo salto vero il gotha del calcio europeo.

   Il Commento della Redazione

 
Davanti a queste evidenze ci auguriamo che il sindaco Giuseppe Sala mantenga la "SCHIENA DRITTA" e dimostri che i sui interessi siano la Città e Cittadini e non quelli di fantomatici fondi speculativi che agiscono solo in base ai propri utili.

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