Apprendiamo con sgomento dalla stampa dei violenti insulti contro il capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale a Milano, Carlo Monguzzi. La sua “colpa” sarebbe quella di opporsi, come la stragrande maggioranza dei cittadini milanesi, alla demolizione dello Stadio di San Siro e all’ipotesi della costruzione, da parte del solo Milan, di un nuovo stadio nell’area verde “La Maura”, contro il quale il 19 marzo oltre 3 mila cittadini hanno formato una lunga catena umana.
Si tratta di commenti che denunciano una degenerazione grave del dibattito pubblico sul futuro dello Stadio di San Siro. Frasi come “devono buttarti nelle colate di cemento” rientrano a pieno titolo in quella cultura mafiosa che a Milano ha preso piede ed è alla base del successo delle organizzazioni mafiose in Lombardia. D’altronde, come diceva già Giovanni Falcone nel suo libro “Cose di Cosa nostra”, “si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale”.
Questa ondata di insulti e minacce para-mafiose nei confronti di Monguzzi sono il risultato dell’ignobile isolamento politico che ha subito, insieme ad altri consiglieri di altri partiti della maggioranza, per aver adottato una posizione di coerenza etica e morale su questa questione.
Il Sindaco Sala è tace
Spiace constatare che la medesima coerenza non sia praticata anche dal Sindaco di Milano Beppe Sala, a partire dalla questione, fondamentale, del titolare effettivo e della trasparenza dei capitali investiti a Milano.
A maggior ragione dopo la notizia del trasferimento di oltre 1 miliardo di euro alle Cayman da parte della proprietà del Milan dopo il blitz della Guardia di Finanza dello scorso gennaio, il Sindaco di Milano Beppe Sala non può fare finta di niente.
Non si può il 21 marzo leggere i nomi delle vittime innocenti delle mafie, non si può il 23 maggio e il 19 luglio ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e poi fare finta di niente su questioni cruciali per il futuro della capitale economica d’Italia. Come ricordava nel 2020 l’attuale Presidente del Comitato Antimafia Nando dalla Chiesa, “quello che sta accadendo a Milano è scandaloso”.
Promemoria al Sindaco smemorato
Soprattutto, il Sindaco di Milano non può dimenticare di avere sottoscritto nella campagna elettorale che lo ha riconfermato a Palazzo Marino precisi impegni sul fronte della trasparenza e della lotta alla mafia.
Il 23 settembre 2021, infatti, il Sindaco si impegnava sugli 8 punti della nostra call to action “Milano Capitale Antimafia”. E al primo, “Capitali trasparenti”, stava scritto:Ecco perché crediamo sia necessario che la futura amministrazione rifiuti quelle proposte che dovessero arrivare da enti radicati in paradisi fiscali, societari e bancari, dove è oggettivamente quasi impossibile l’accertamento della veridicità della dichiarazione sul titolare effettivo.
Auspichiamo che finalmente il Sindaco di Milano usi la coerenza necessaria che il Suo ruolo richiede. E speriamo la usi anche una certa parte del movimento antimafia, sempre fin troppo silente quando si tratta di incidere per davvero sui processi politici, economici e sociali di questa città, al di là della generica denuncia dei “mafiosi brutti e cattivi”.
Solidarietà e vicinanza a Carlo Monguzzi e a tutti gli eroici consiglieri comunali che, sfidando logiche e atteggiamenti estranei alla cultura democratica di Milano, stanno difendendo un bene pubblico come San Siro, e più in generale l’interesse pubblico contro lo sfrenato profitto privato.
Milano, 11 aprile 2023