Mentre aspettiamo che il Milan di Jerry Cardinale comunichi a Palazzo Marino se intende proseguire con il progetto  "Nuovo Stadio" da realizzare  insieme all' Inter e che prevedeva l'abbattimento di San Siro o costruire il proprio stadio in autonomia (senza l'Inter) in un' area diversa da quella dell' attuale Meazza; noi ripercorriamo i passaggi di proprietà della società A.C. Milan dal 13 Aprile 2017 in cui la società passa da Finivest di Silvio Berlusconi a Rossoneri Sport Investement Lux di Yonghong Li  sino al 31 Agosto 2022 giorno in cui Jerry Cardinale ne diventa il nuovo proprietario.
E' un percorso complesso con molti lati oscuri e con attori che spesso non sono quelli che sembrano essere.


FASE 1)  LA PROPRIETA' DEL MILAN PASSA DA FININVEST (Berlusconi) A  ROSSONERI Sport Investment Lux (Yonghong Li)

 Silvio Berlusconi - Yonghong Li


Il 13 Aprile 2017  l'imprenditore cinese Yonghong Li acquista il Milan

Il cinese Yonghong Li formalmente diventa il nuovo proprietario del Milan, che passa di mano dopo 31 anni di gestione da parte di Silvio Berlusconi.

È, infatti andato a buon fine il closing con la Fininvest che, a fronte del versamento con cui è stato completato il pagamento, ha ceduto il 99,93% delle azioni alla società veicolo lussemburghese Rossoneri Sport Investment Lux, creata ad hoc dall’investitore cinese.

Milan ufficiale closing, il comunicato Fininvest-Rossoneri Sport Investment Lux

Closing Vendita Milan

Questo il momento del closing: a sinistra David Han Li, al centro il notaio, a destra Danilo Pellegrino (amministrazione delegato Fininvest)
comunicato milanvenduto yonghong
Gli estremi dell’accordo sono quelli resi noti a suo tempo e prevedono una valutazione complessiva dell’AC Milan pari a 740 milioni di Euro, comprensivi di una situazione debitoria stimata al 30 giugno 2016, come da intese fra le parti, in circa 220 milioni di Euro.

A quanto incassato da Fininvest si aggiungono 90 milioni di Euro a titolo di rimborso dei versamenti in conto capitale eseguiti dalla stessa Fininvest a favore del Milan dal 1° luglio 2016 a oggi.

Ma Yonghong Li ha soltanto la metà della somma da pagare a Fininvest per completare l'acquisto.
Per superare il problema Il fondo Helliott insieme alla società Blue Skye di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo (procacciatori di affari) prestano 303 milioni a Li Yonghong, che se non restituirà nei tempi contrattuali  il Milan passerà al Fondo Helliott di Paul Singer e Blue Skye di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo.

Qui uno Stralcio Video di Report - Le scatole del cinese  del 04/05/2018


D
i seguito il grafico della struttura societaria del Milan A.C.  S.P.A. presentata dal presidente della commissione antimafia comunale, David Gentili.


Ci scusiamo per la definizione dell' immagine in quanto ottenuta estrapolandola dal filmato della trasmissione.

Il 22 Giugno 2018, il proprietario e Presidente del Milan, Yonghong Li, che avrebbe dovuto far arrivare, nelle casse della società meneghina, 32 milioni di euro necessari per completare il secondo aumento di capitale da 60 milioni di euro richiesto dal Consiglio d 'Amministrazione del club NON ARRIVANO !, e così dopo l'ultimo tentativo disperato di vendita del club da parte del proprietario cinese al magnate russo Dmitrij Rybolovlev il Milan passa al Fondo Helliot e a Blue Skye.

Nel Luglio 2018 La proprietà del Milan A.C. è di: Paul Singer (Fondo Helliott), Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo.

 FASE 2)  LA PROPRIETA' DEL MILAN PASSA A ELLIOTT E BLUE SKYE

cda milan

 

Il 21 Luglio 2018 i manager napoletani Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo entrano a far parte del consiglio di amministrazione dell’A.C. Milan.  
I due sono fondatori e gestori della holding Blue Skye, con sede in Lussemburgo. Una società che ha supportato l’hedge fund Elliott di Paul Singer nell’acquisizione del pacchetto azionario di maggioranza del club calcistico rossonero.
Gianluca D’Avanzo ci resterà sino al 9 Marzo del 2021 mentre Salvatore Cerchione ci resterà fino allo «scontro» tra Elliott e Blue Skye del 11 giugno 2022. Le motivazioni: “gravi lacune informative rispetto a molti temi fra cui la direzione e coordinamento e l’opacità e anomali caratteristiche del processo di vendita del Milan a RedBird.

Per spiegarci meglio i fatti, di seguito l'articolo integrale di Gianni Barbacetto: IL FATTO QUOTIDIANO del 24/12/2020.

Gianni Barbacetto  IL FATTO QUOTIDIANO  24/12/2020

Li è scomparso dopo aver tentato di scalare la squadra che fu di Silvio Berlusconi. Ora sono cancellati con un tratto di penna anche i due finanzieri napoletani Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, che per qualche tempo sono stati iscritti nei registri delle società lussemburghesi come “bénéficiai - reseffectifs” (titolari effettivi) della Red Black sarl che attraverso la Rossoneri Sport Investment controlla il Milan spa.
Il 3 dicembre 2020, dopo le polemiche sollevate da una puntata di Report , sono stati sostituiti ! da Paul Elliott Singer in persona, il fondatore del fondo Elliott che ha messo i soldi per comprare la squadra.

MA CHI SONO i due finanzieri napoletani e che ruolo hanno giocato in questa partita? E qual è la posta in gioco? Potremmo chiamarla Milano 4: non è un obiettivo calcistico, ma un affare immobiliare da 1,2 miliardi di euro, da realizzare sui terreni di San Siro.
Il progetto: abbattere, almeno parzialmente, il Meazza, costruire un nuovo stadio da gestire insieme all’Inter  e, attorno, 77 mila metri quadrati di spazi commerciali, 47 mila di uffici, 12 mila di alberghi, 9 mila per intrattenimento, 4 mila di centro congressi, per un totale di almeno 150 mila metri quadrati da edificare su terreni del Comune di Milano, che porteranno  a Milan e Inter ricavi di quasi 200 milioni di euro l’anno.

L’uomo che sta trattando l’affare con il sindaco Giuseppe Sala, cercando di strappare un indice di edificabilità 0,51 (ben superiore allo 0,35 che sarebbe imposto a Milano dal Piano di governo del territorio) è Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni su nomina di Berlusconi e già mediatore tra Berlusconi e il presidente russo Vladimir Putin per gli affari petroliferi e la realizzazione dell' oleodotto Southstream.

Scomparso di scena il cinese Li, arrivano i soldi di Elliott, che raccoglie denaro da migliaia di ricchi e anonimi investitori. Soldi senza nome e senza odore.
A operare sui veicoli societari dell’operazione sono i due finanzieri offshore Cerchione e D’Avanzo. Il primo, nato a Napoli nel 1971, è residente a Dubai. Il secondo, nato a Napoli nel 1975, è residente a Londra. Entrambi dal luglio 2018 siedono nel consiglio d’amministrazione del Milan presieduto da Scaroni.
Cerchione nel suo curriculum esibisce una laurea in ingegneria elettronica conseguita a Napoli e un master in business administration alla Columbia Business School di New York. Nel 1995 entra come project manager in Procter & Gamble. Nel 1998 passa alla società di consulenza Bain & Co.

D’Avanzo si è laureato in economia aziendale alla Bocconi di Milano e ha un master in business administration della London Business School. Viene dalle Fiamme gialle: frequenta l’Accademia militare della Guardia di finanza ottenendo il grado di tenente, poi dal 2000 lavora alla Lehman Brothers, dal 2003 al fondo di private equityBc Partners. Nel 2005 si trasferisce a Londra come vice presidente dell’hedge fund americano Db Zwirn.

I due si trovano insieme in Beta Skye, poi trasformata in Beta  Stepstone, società di factoring del gruppo Fortress che nel 2017 passa a Banca Sistema. Fanno affari a Napoli, dove gestiscono i crediti sanitari della Regione Campania. Realizzano diverse operazioni finanziarie: alcune a Venezia, dove si occupano della compravendita dell’ Hotel Bauer e della Cipriani, la società dell’ Harrys Bar.
Nel 2018, come abbiamo visto, entrano nel cda del Milan. E la pochade si trasferisce dalla Cina al Lussemburgo.

Cerchione e D’Avanzo
controllano al 50 per cento la società Blue Skye e che controlla al 50,01 per cento la lussemburghese  Project  Red  Black sarl, che per il restante 49,99 per cento è controllata da Paul Elliott Singer. Poiché la Project Red Black controlla il Milan, i “padroni ” della squadra risultano essere i due finanzieri partenopei, con il magnate Usa.

Sul registro delle società lussemburghesi era scritto che dal 16 settembre 2020 i titolari effettivi della Project Redblack, e dunque del Milan, erano Salvatore Cerchione, Gianluca D’Avanzo e Singer.

Quando Report racconta questa storia, i registri vengono aggiornati e come “beneficiaire effectif ”(titolare effettivo) della società resta il solo Singer: perché la Blue Skye ha sì la maggioranza, ma di azioni di classe B (4,27 per cento) e C (45,74 per cento). Quelle di classe A sono tutte di Singer, che ha il potere di nominare due dei tre membri del consiglio d’amministrazione e quindi ha il controllo.

Problema risolto?
No, per due motivi. Il primo è che comunque Cerchione e D’Avanzo non sono lì per caso, ma rappresentano una fetta dei soldi prestati al cinese Li e finiti nel Milan.

Il secondo è che le azioni di Singer (e dunque il resto dei soldi finiti nel Milan) sono in realtà custodite in due casseforti anonime del Delaware: King George (34,99 per cento) e Genio (15 per cento).
Singer dunque ci mette la faccia per tutti, ma chi siano i veri proprietari del Milan continuiamo a non saperlo.
Non sappiamo chi rappresentino Cerchione e D’Avanzo con la loro Blue Skye e non sappiamo chi ha messo i soldi nei due salvadanai del Delaware.

SAPPIAMO PERÒ
che Cerchione, D’Avanzo e soprattutto Scaroni sono in ottimi rapporti con Silvio Berlusconi. E sappiamo che fin dall’inizio di quest' oscura partita il calcio si è intrecciato con l’immobiliare: il grande affare in corso del Milan (alleato per l’occasione con la squadra avversaria e altrettanto poco chiara nell’assetto proprietario, l’Inter) è la speculazione sui terreni di San Siro.

Milano 4 è in arrivo. D’Avanzo siede anche nel cda di Asansiro, la società di Milan e Inter che ha per oggetto lo “sviluppo” dell’ area dello stadio.

Dopo quattro anni (!) di richieste del presidente della Commissione comunale antimafia David Gentili, il 10 dicembre 2020  il Comune ha mandato ai due club una lettera in cui chiede chiarimenti (finalmente) sull’ “effettiva titolarità delle azioni delle società proponenti”.

La risposta ora arrivata è: il Milan è di Elliott
. nella parsona di Paul Elliott Singer



di Gianni Barbacetto  IL FATTO QUOTIDIANO  24/12/2020

Per chi non ha potuto vedere la puntata di Report del 23 Novembre 2020 sulla Proprietà societaria del Milan e al Nuovo Stadio qui potete visionarla.

 

 

Fase 3) LA PROPRIETA' DEL MILAN PASSA DA HELLIOTT A REDBIRD di Jerry Cardinale

Paul Singer - Jerry Cardinale

Il 31 agosto 2022 Helliot (Paul Singer)  vende il Milan per 1,12 miliardi alla RedBird di Gerry Cardinale

Come riportato da La Repubblica del 27 Agosto 2022, RedBird verserà 600 milioni di euro per l’affare e altri 600 milioni li otterrà in prestito da Elliott con un vendor loan. Cardinale avrà il 99,9% delle quote, mentre i Singer un tasso di interesse al 7% sui soldi prestati, il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo all’interno del consiglio di amministrazione, con due membri di diritto.
Di seguito la struttura finanzia della RedBird Capital Partners di Jerry Cardinale

struttura finanziaria della RedBird


P
er chiarire al meglio questa complessa struttura finanziaria della RedBird, Mario Gerevinisul Corriere della Sera Economia di LUNEDÌ 9.01.2023 con l'articolo:"LE STANZE DI CARDINALE NEL CASTELLO DEL «DIAVOLO»" ci dice  che in apparenza tutta la piramide fa capo a Gerald Cardinale, ma come dimostrano alcuni documenti, nessuna persona fisica ha oltre il 10% del capitale. Dunque: nessuno controlla il Milan...

Bisogna inoltre ricordare che nell' estate 2022, prima del passaggio ufficiale del Milan a RedBird, Blue Skye si era rivolta attraverso i legali Maurizio Traverso, Emanuele Breggia e Federico Cerboni al tribunale civile di Milano per bloccare il passaggio a Cardinale dopo che aveva già avviato due cause al tribunale di Lussemburgo e una al tribunale di New York, ma a settembre aveva rinunciato al ricorso cautelare d’urgenza essendosi già perfezionata la vendita del club rossonero. 

BlueSkye lamentava «di non aver mai avuto notizie sulla vendita» e contestava una «condotta fraudolenta» ai suoi danni. 
Per questo veniva in un primo momento richiesta nel merito la «nullità radicale e inefficacia di tutti gli atti» e prima di tutto dell’accordo del 26 maggio scorso «per l’acquisto delle azioni» tra Elliott e il fondo di Cardinale.

Così Il 26 gennaio 2023 la Guardia di Finanza di Milano ha effettuato una serie di perquisizioni negli studi legali di alcuni professionisti che avevano curato la compravendita fra ElliottRedBird proprio nell’ambito dell’inchiesta della Procura nata dopo l’esposto di Blue Skye per “appropriazione indebita”.

Il giorno dopo le perquisizioni della GdF del 26 gennaio, Elliott ha sposta oltre un miliardo di euro, fra denaro (515 milioni) e obbligazioni (541 milioni), dalle due società lussemburghesi, Rossoneri Sport e Project Redblack, alle Isole Cayman e in Delaware. E Nella stessa giornata Redblack si è precipitata a distribuire gli attivi a Elliott, dunque a fare risalire il denaro e i titoli per due terzi alla Elliott International che si trova alle Isole Cayman e per un terzo alla Elliott Associates in Delaware. Elliott ha poi lasciato 46 milioni di euro nelle casse di Rossoneri Sport e di Redblack controllate al 95,7% da Elliott e al 4,27% dal socio di minoranza Blue Skye.

S
econdo Blue Skye, quei 46 milioni sono insufficienti a garantirle il pagamento dei 117 milioni dovuti quale remunerazione del cofinanziamento dell'acquisto-valorizzazione-cessione del Milan.
Per questo ora Cerchione e D’Avanzo hanno chiesto al Tribunale Fallimentare di Milano (udienza il 24 maggio) di dichiarare l'insolvenza delle due società lussemburghesi tramite le quali Elliott controllava il Milan. Considerando quindi giuridicamente Rossoneri Sport e Project Redblack come «super-società di fatto» di Elliott per la gestione del Milan, con «centro di interessi principale in Italia a Milano»

 

 

Milano  30 Aprile 2023

 

 

 

  Il Commento della Redazione

 
Facciamo presente ai lettori che tutti i fatti e date contenuti nel brano provengono da fonti certe ed evidenziate nell' articolo e mai smentite dalle società citate.

Restiamo stupefatti che la giunta di Palazzo Marino prenda in considerazione progetti miliardari da realizzarsi su terreni "Comunali" o "Privati tutelati" proposti da società che hanno residenze fiscali in "paradisi fiscali" di oltre oceano (Isole Cayman e Delaware) e con investitori per lo di più ANONIMI. 

Davanti a queste evidenze ci auguriamo che il sindaco Giuseppe Sala mantenga la "SCHIENA DRITTA" e dimostri che i suoi interessi siano la Città e Cittadini e non quelli di fantomatici fondi speculativi che agiscono solo in base ai propri utili.

 

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