Un Sindaco e due Stadi

 


P
er i nostri lettori, in occasione del FERRAGOSTO abbiamo scritto una divertente storia da leggere comodamente in spiaggia sotto l'ombrellone; BUONA LETTURA.


Il sindaco e il nuovo stadio



C'
era una volta un sindaco di una grande città che si chiamava Giuseppe.
Giuseppe era un uomo ambizioso e voleva fare il bene della sua città, ma a volte era anche indeciso e influenzabile. Un giorno, due famose squadre di calcio della sua città gli proposero di costruire un nuovo stadio vicino a quello esistente, che era ormai vecchio e fatiscente. Le squadre gli promisero che il nuovo stadio avrebbe portato benefici economici, sociali e sportivi alla città, e che avrebbero contribuito a finanziare il progetto.

Giuseppe era tentato dall'idea, ma sapeva anche che il nuovo stadio avrebbe creato dei problemi ai cittadini del quartiere dove sarebbe sorto. Infatti, il quartiere era già molto trafficato e rumoroso, e il nuovo stadio avrebbe occupato spazio e verde pubblico. Inoltre, il vecchio stadio era un simbolo storico e culturale della città, e molti cittadini erano affezionati a esso. Giuseppe decise allora di consultare i suoi consiglieri e i suoi elettori per capire cosa pensassero del progetto.

I consiglieri erano divisi tra chi era favorevole e chi era contrario al nuovo stadio, e non riuscivano a trovare un accordo. Gli elettori erano anch'essi divisi tra i tifosi delle due squadre, che volevano il nuovo stadio, e i residenti del quartiere, che non lo volevano.
Giuseppe si sentiva sempre più confuso e pressato da entrambe le parti.
Alla fine, nel maggio del 2023, decise di dichiarare pubblicamente che era contrario al nuovo stadio vicino a quello esistente, perché creava troppi problemi ai cittadini del quartiere. Così facendo, sperava di accontentare la maggioranza dei suoi elettori e di dimostrare la sua coerenza.

Tuttavia, le due squadre non si arresero e continuarono a insistere per il nuovo stadio. Gli proposero allora di valutare l'ipotesi di mantenere il vecchio stadio come sede delle partite e di aggiungere un secondo stadio nelle vicinanze, sfruttando gli spazi commerciali, gli uffici e la zona dedicata allo sport previsti dal progetto.
Le squadre gli dissero che questa soluzione avrebbe rispettato il piano del governo del territorio, che imponeva dei limiti sia sul volume edificabile sia sul verde da lasciare. Inoltre, gli dissero che il vecchio stadio era stato vincolato come bene di interesse culturale dalla soprintendenza, e che quindi non poteva essere abbattuto.

Giuseppe si sentì nuovamente tentato dall'idea, ma sapeva anche che questa soluzione non avrebbe risolto i problemi dei cittadini del quartiere, anzi li avrebbe aggravati. Infatti, il quartiere sarebbe diventato ancora più trafficato e rumoroso, con due stadi invece di uno. Inoltre, il vecchio stadio sarebbe rimasto inutilizzato per la maggior parte dell'anno, diventando un peso economico e ambientale per la città.
Giuseppe decise allora di consultare nuovamente i suoi consiglieri e i suoi elettori per capire cosa pensassero della nuova proposta.

I consiglieri erano ancora divisi tra chi era favorevole e chi era contrario al nuovo stadio, ma alcuni di quelli che prima erano contrari ora erano favorevoli. Gli dissero che il nuovo stadio avrebbe portato più opportunità di lavoro, turismo e sviluppo alla città, e che avrebbero potuto trovare delle soluzioni per mitigare i disagi dei cittadini del quartiere. Gli dissero anche che il vecchio stadio poteva essere riqualificato come centro culturale o museo dello sport.
Gli elettori erano anch'essi ancora divisi tra i tifosi delle due squadre e i residenti del quartiere, ma alcuni di quelli che prima erano contrari ora erano favorevoli.
Gli dissero che il nuovo stadio sarebbe stato più moderno, sicuro e confortevole, e che avrebbero potuto godere di due stadi invece di uno.
Gli dissero anche che il vecchio stadio poteva essere valorizzato come patrimonio storico e artistico della città.

Giuseppe si sentì sempre più confuso e pressato da entrambe le parti. Alla fine, nel luglio del 2023, decise di dichiarare pubblicamente che era pronto a verificare la possibilità della costruzione di un nuovo stadio accanto a quello esistente, perché voleva ascoltare le richieste delle due squadre e dei loro tifosi. Così facendo, sperava di accontentare la minoranza dei suoi elettori e di dimostrare la sua flessibilità.

Tuttavia, la sua dichiarazione scatenò le proteste dei cittadini del quartiere, che si sentirono traditi e ignorati dal loro sindaco. Gli dissero che il nuovo stadio avrebbe rovinato la qualità della loro vita e del loro ambiente, e che il vecchio stadio avrebbe perso il suo significato e la sua funzione. Gli dissero anche che il sindaco era un ipocrita e un opportunista, che cambiava idea a seconda delle convenienze.
Giuseppe si sentì molto male per le critiche ricevute, ma non sapeva come rimediare alla situazione.
Si rese conto di aver sbagliato a non essere chiaro e coerente con se stesso e con gli altri.




Morale:
Chi cambia idea in base alle pressioni altrui non fa il bene di nessuno, nemmeno il suo.

 

 

 

 

 

Milano 14  Agosto 2023

 

 

 

 

La Redazione & Chat GPT 4

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