Comune Milano Dibattito su Nuovo Stadio SanSiro del 28/10/2019

Comune MilanoIl Consiglio comunale di Milano, ieri sera, ha votato con 27 voti a favore, 11 contrari e 7 astenuti sul progetto proposto dalle due squadre. Un sì condizionato e con diversi mal di pancia, visto che nella maggioranza hanno votato contro i dem Carlo Monguzzi e Alessandro Giungi e si è astenuta Milly Moratti, come Forza Italia e la grillina Patrizia Bedori (al contrario del suo gruppo).

Il sindaco ha votato a favore, spiegando: "Il progetto come è oggi non è accettabile. Quindi è da qua che si ricomincia a lavorare: i volumi che sono stati chiesti dalle squadre sono non realistici ed eccessivi, e uno sforzo per salvaguardare San Siro va fatto. O perlomeno bisogna essere assolutamente certi che non c'è possibilità in qualche modo di salvarlo".

Qui di seguito potete vedere l'intera seduta ed alcuni interventi contrari alla mozione Ceccarelli (poi approvata).

                                                           




Quali sono, quindi, i 16 paletti messi dalla maggioranza nell'ordine del giorno su cui si è votato? Il senso è che il Consiglio comunale chiede più verde pubblico rispetto al progetto attuale riducendo l'impatto ambientale, realizzando una cittadella di sport e servizi car free, con più garanzie sulla solidità economica e finanziaria del progetto. E, per quanto riguarda il vecchio stadio, "l'ipotesi di abbattimento dello Stadio Meazza si ritiene superata", quindi le squadre dovranno prevedere "una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione del manufatto esistente". Vediamoli assieme, punto per punto.

Clicca QUI di seguito potete scaricare la versione pdf del documento completo:

ORDINE DEL GIORNO PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE AREA SAN SIRO E REALIZZAZIONE NUOVO COMPLESSO SPORTIVO 28-10-2019 i 16 Paletti

Questa è la dichiarazione di Giuseppe Sala alla fine della seduta:

 Per chi non intende scaricare il documento può proseguire la lettura con una sintesi degli stessi.Il documento valuta la proposta presentata al Comune da Inter e Milano in data 10 luglio 2019 "in qualità di promotrici e società concessionarie e utilizzatrici dell'impianto Giuseppe Meazza di proprietà del Comune di Milano per rigenerazione dell'area attraverso la realizzazione di un nuovo complesso sportivo multifunzionale nell'area del quartiere San Siro dove è ubicato l'attuale stadio". Ricorda, il documento, che di recente il Consiglio ha approvato il nuovo Piano di governo del territorio (quindi con vincoli stringenti su volumetrie, consumo di suolo, rigenerazione urbana), che nel dossier di candidatura per le Olimpiadi invernali 2026 si prevede la cerimonia di apertura nello stadio Meazza, l'attuale, quindi, e che la Soprintendenza si è espressa con un parere che sottolinea "l'estrema rilevanza non solo locale ma nazionale ed anche internazionale, in quanto percepito come una icona dello sport calcistico" dello Stadio Meazza e ne ritiene alcune parti "degne di considerazione, nella prospettiva conservativa di un suo adeguamento e/o nuova trasformazione".

Si preoccupano, i consiglieri, di ricordare che "l'interesse pubblico è strettamente connesso alla possibilità di raggiungere una riqualificazione dell'area e non nel mero perseguimento dell'utilità da parte delle squadre" e che "dalla proposta preliminare presentata sono emerse criticità", come quella sugli indici troppo alti per le volumetrie, una non completa informativa sugli elementi del piano economico-finanziario presentato dalle società, sull'impatto ambientale, urbanistico, sociale, occupazione ed economico del progetto, sulla durata della concessione e sulla entità del canone (giudicato troppo basso) e che deve essere il Comune - e non le squadre - ad avere il ruolo guida nella vicenda.

Da qui l'invito a "considerare come decisivo e imprescindibile il realizzarsi delle seguenti condizioni".
1) L'apertura di una fase di confronto con i soggetti coinvolti per definire un progetto dettagliato e superare le criticità rilevate;
2) Che il progetto sia il volano per la rigenerazione urbana della zona sancita con il Pgt Milano 2030;
3) Obiettivo prioritario è di minimizzare l'impatto ambientale (qualità dell'aria, inquinamento acustico, consumo di risorse energetiche e idriche, consumo di suolo e aumento della permeabilità, riduzione degli impatti da cantiere, mobilità sostenibile) realizzando una cittadella di sport e servizi "car free", che connetta il quartiere attraverso corridoi verdi alle grandi aree site ad ovest;
4) Oggi la superficie verde nell'area San Siro è il 18% dello spazio totale: il progetto dovrà prevedere un incremento significativo di verde pubblico fruibile;
5) Una consistente riduzione degli indici volumetrici, che potranno essere diversi da quelli stabiliti nel Pgt solo e soltanto previa dimostrazione della effettiva necessità per il progetto complessivo di riqualificazione, salvaguardando in ogni caso gli obiettivi ambientali e di vivibilità (distanza dal costruito, massima riduzione dell'impatto acustico, utilizzo delle migliori tecnologie e materiali disponibili);
6) Sia rafforzata la vocazione sportiva dell'area, prevalente rispetto a tutte le altre funzioni;
7) Anche alla luce dei pareri espressi dalla Soprintendenza, dal Politecnico e dalla Conferenza dei servizi l'ipotesi di abbattimento dello Stadio Meazza si ritiene superata: deve essere prevista una proposta specifica in merito alla sua rifunzionalizzazione e garantito ogni sforzo per individuare soluzioni efficaci e di elevata qualità architettonico paesaggistica per il progetto di riqualificazione in funzione delle esigenze cittadine e delle richieste di servizi in una area a vocazione sportiva (Cittadella dello sport) anche immaginando nuove e rinnovate funzioni (calcio femminile, settore giovanili, altri sport e manifestazioni sportive ed extra sportive, spettacoli culturali, concerti, altro);
8) Un piano economico e finanziario che rispecchi una corretta valutazione economica e patrimoniale dello stadio Meazza in funzione della destinazione prevista per lo stesso, anche con riferimento al valore simbolico legato al passato storico sportivo delle squadre milanesi; un'analisi economica e un piano finanziario dettagliato con specifica richiesta di un sistema di garanzie economiche a favore del comune di Milano a tutela della sostenibilità del progetto nel tempo; ulteriori forme di garanzia a favore del Comune di Milano a tutela della tempistica di esecuzione delle opere in caso di cambio di assetto proprietario e/o di eventi straordinari relativi ai proponenti; una leva finanziaria consona e prudente rispetto ad un'impresa dall'elevato impatto pubblico; la riduzione della durata della concessione; un canone coerente rispetto alla durata della concessione e alla struttura economica del progetto;
9) Un chiara e trasparente rappresentazione dei titolari effettivi delle società contraenti la concessione comunale prevedendo negli atti richiesti una dichiarazione nella quale il proponente indichi i rispettivi titolari effettivi.
10) Sia definito un piano di interventi in modo da garantire, attraverso ulteriori risorse generate dal progetto, ricadute positive sull'area circostante in linea con gli obiettivi di mandato e in particolare: risposta a emergenza abitativa, con particolare attenzione agli interventi di riqualificazione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica; aumento dotazione di servizi pubblici; dotazione di servizi mobilità e trasporti; dotazioni di verde fruibile;
11) Affermare il ruolo guida del Comune di Milano relativamente allo sviluppo del progetto;
12) Sia garantita la natura popolare di accesso allo stadio, anche alla luce delle proposte di variazione della capienza, richiedendo espliciti impegni da parte dei proponenti;
13) Mantenimento per l'area della funzione musicale ricreativa e di intrattenimento con servizi di promozione sociale, culturale e aggregativi fruibili e accessibili per la città;
14) Connettere l'area di San Siro ai sistemi di grandi aree verdi limitrofe (Trenno, Piazza d'Armi, Parco delle Cave, Bosco in Città, Figino) e al quartiere caratterizzato a sud da grandi concentrazioni abitative (in particolare di edilizia pubblica) e da dismissioni di grandi impianti sportivi quali l'ex Trotto;
15) Avvio di un percorso di ascolto e confronto con l'area municipale e il quartiere per la definizione della cornice delle trasformazioni dell'ambito;
16) La prosecuzione dell'iter procedurale veda la partecipazione del Consiglio Comunale e della cittadinanza nelle forme più opportune.


Inter e Milan hanno accolto "positivamente la notizia della approvazione dell'ordine del giorno da parte del Consiglio comunale di Milano" - si legge in una nota congiunta -  e i club ora "confidano che la giunta comunale recepisca l'assenso espresso dal Consiglio risolvendo - nell'espressione del pubblico interesse che chiuderà questa fase istruttoria - tutti i temi fondamentali che ancora necessitano di essere chiariti per poter assicurare ai Club la fattibilità e sostenibilità economica del progetto, come la ri-funzionalizzazione di parte del Meazza e le volumetrie accessorie correlate al nuovo stadio".

Sulla base di queste indicazioni la giunta dovrà ora dichiarare il "pubblico interesse" del progetto. Per poi avviare la trattativa con i club, che ieri tramite il presidente del Milan Scaroni hanno comunque avvertito di avere un 'piano B', che potrebbe essere il trasferimento del progetto nelle ex Falck di Sesto San Giovanni. Sala non si scompone:
"Tutti si devono tenere un piano B nella vita, non sono parole che mi turbano - nota allora il sindaco - . Noi dobbiamo continuare sul nostro percorso e mi auguro che si arrivi ad una conclusione positiva. Però ripeto: così come oggi è il progetto presentato, non si può arrivare. Se con buonsenso si trova una formula diversa lo si potrebbe fare".

La Redazione

 

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