Il calcio milanese vive un momento d’incertezza e cambiamento. Le due squadre più prestigiose della città, il Milan e l’Inter, sono entrambe in vendita e potrebbero cambiare proprietà entro il 2024.
I motivi sono diversi, ma il denominatore comune è la crisi economica che ha colpito il mondo del pallone a causa della pandemia e delle scelte sbagliate.
Milan tra rientro dei debiti e sogni arabi
Il Milan, che batte bandiera statunitense dopo la cessione del 2022 da parte del fondo Elliott al gruppo Redbird guidato da Gerry Cardinale, è alla ricerca di un acquirente che possa garantire una maggiore solidità finanziaria e una nuova spinta al progetto sportivo.
Il club Rossonero, non ha problemi di debiti, anzi ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile di 36 milioni di euro e una posizione finanziaria netta positiva di 18 milioni.
Le condizioni finanziarie sono propizie all’uscita dal fondo newyorkese Elliott dopo la cessione a Redbird attuata attraverso un prestito del venditore di circa 600 milioni di euro, al 7% a RedBird (cifre mai confermate né smentite) prendendo in pegno il 99,9% del Milan e che costa 115mila euro al giorno d’interessi a Cardinale.
Vedi anche:La proprietà del Milan (di Mario Gerevini)
Gli altri 600 milioni sono stati coperti da Cardinale solo in parte, ma piano di Cardinale, che prevedeva la distribuzione delle quote tra più soci secondo lo schema delle franchigie americane, non ha funzionato e il magnate di Philadelphia sarebbe intenzionato al mettere in vendita il Milan dopo appena un anno e mezzo di gestione.
I potenziali compratori sono concentrati nella penisola arabica, dove Cardinale e i suoi manager sono in continuo pellegrinaggio. Tra i candidati ci sono il regno saudita, dato per favorito nelle ultime settimane, Abu Dhabi, Qatar e Bahrein, dove ha sede il fondo Investcorp che già in passato ha manifestato interesse per il Milan.
Il club, guidato dal presidente Paolo Scaroni, spera di finire l’affare entro il 2024, prima che scadano i termini per il rientro dei debiti con Elliott e Redbird.
Una delle chiavi della trattativa è il nuovo stadio, che dovrebbe sorgere nell’area di San Donato Milanese, dove il Milan ha acquistato una società immobiliare chiamata Sportlifecity.
Il progetto, presentato a fine settembre, prevede la costruzione di un impianto da 60 mila posti, con annessi servizi commerciali e ricreativi, che dovrebbe sostituire il vecchio e obsoleto San Siro.
Il nuovo stadio sarebbe un’arma di attrazione per gli investitori e un fattore d’incremento del valore del Milan, stimato ora in 1,2 miliardi di euro.
Tuttavia, il progetto deve ancora superare gli ostacoli burocratici e ambientali, tra cui il contenzioso di Sportlifecity con l’Agenzia delle entrate per 17 milioni di euro e l’opposizione del Parco Sud, che tutela il territorio circostante.
Inter, tra successi sportivi e crisi societaria
L’Inter vive un momento di contrasto tra il campo e il palazzo. Da una parte, i risultati sportivi sono eccellenti: lo scudetto 2023, la finale di Champions league, la Coppa Italia e la Supercoppa sono i trofei conquistati dalla squadra di Simone Inzaghi, che sta dominando la serie A e si prepara agli ottavi di Champions. Dall’altra, la situazione societaria è drammatica a causa dei problemi finanziari della proprietà cinese Suning, invischiata in una crisi debitoria che ha richiesto l’intervento del governo di Pechino.
La famiglia Zhang, fondatrice di Suning, ha perso il controllo della capogruppo, che ha visto entrare nel capitale la provincia del Jiangsu, il gruppo bancario statale Citic, la società di gestione patrimoniale Huarong e il colosso dell’e-commerce Alibaba.
Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, figlio del fondatore, è irreperibile da mesi, è ricomparso solo in un video messaggio trasmesso durante la cena di auguri di Natale a Roma, alla vigilia della sfida con la Lazio e si teme che sia stato sottoposto a un percorso rieducativo da parte delle autorità cinesi.
Lo Jiangsu Football club, altra squadra di proprietà di Suning, è stato chiuso nel 2021, nonostante avesse vinto il campionato cinese.
L’Inter ha un debito lordo al 30 giugno 2023 di -807 milioni di euro e una posizione finanziaria negativa di -342 milioni da ripianare entro il 2027 (Vedi Il Giornale 27 dicembre 2023.)
Tra i creditori spicca il fondo americano Oaktree, che ha prestato 275 milioni di euro al 12% d’interessi nel 2021, per sostenere i conti nerazzurri. Il debito con Oaktree, che oggi supera i 350 milioni, scade a breve e Steven Zhang non sembra in grado di onorarlo.
Il fondo potrebbe quindi esercitare il diritto di pegno sulle quote dell’Inter e diventare il nuovo azionista di maggioranza.
Per evitare questo scenario, l’Inter cerca disperatamente un acquirente che possa rilevare il club e garantirne la continuità. Tra i possibili candidati ci sono i paesi del Golfo, in particolare il Qatar, che ha già investito nel calcio europeo con il Paris Saint-Germain. Il presidente della Qatar islamic bank, Jassim al Thani, membro della famiglia reale, sarebbe interessato a entrare nell’Inter, dopo aver perso l’asta per il 25% del Manchester United.
Il Qatar potrebbe anche contare sull’appoggio del presidente della Fifa, Gianni Infantino, noto tifoso interista.
L’Inter, però, ha più volte smentito di voler vendere e ha ribadito la fiducia nella famiglia Zhang. L’ad Beppe Marotta ha dichiarato di essere al lavoro per il rafforzamento della rosa e per il progetto del nuovo stadio, che dovrebbe sorgere nel comune di Rozzano. Tuttavia, i fatti dicono che il club è in balia degli eventi e che il futuro è incerto.
Conclusione
Milan e Inter, le due squadre che hanno dominato il calcio italiano negli ultimi decenni, sono ora in bilico tra passato e futuro. Le due società, che hanno cambiato più volte proprietà e bandiera, potrebbero essere in vendita e passare di mano entro il 2024.
I motivi sono diversi, ma il denominatore comune è la crisi economica che ha colpito il mondo del pallone a causa della pandemia e delle scelte sbagliate.
1) L’Inter cinese vince ma è piena di debiti e il presidente Zhang è scomparso da 3 Mesi.
2) Il Milan targato Usa stenta in campo però è risanato nei conti.
Entrambi club potrebbero essere ceduti entro pochi mesi, ma si stanno giocando tutto per evitare il vincolo e tornare al piano originale: abbattere il Meazza e costruire uno Stadio Nuovo nella stessa area.
San Donato (Milan) e Rozzano (Inter) sono un modo per deviare l’attenzione dal vero scopo dell’operazione, sia un fattore che incrementa il valore dell’investimento, ma al momento sono solo dei piani B o C.
Noi sappiamo che l’abbattimento del Meazza non è un atto di rinnovamento, ma di distruzione.
Non è un progetto per il bene del calcio, ma per il profitto dei Club.
Non è una visione per il futuro, ma una rapina al presente.
L’unico obiettivo è creare uno spazio vuoto dove costruire le torri dell’arroganza, a discapito della storia, della cultura e dell’identità della città.
I Dati Contabili dei Club sono stati pubblicati da: Il Giornale 27 dicembre 2023
L’Espresso 8 gennaio 2024
Milano 10 Gennaio 2024
La redazione