Beppe Sala, sindaco di Milano, ieri ha parlato al Corriere della Sera della questione stadio per Milan e Inter.
La sua idea è chiara: San Siro non si tocca. Il primo cittadino sconsiglia i club di spendere una fortuna per una nuova struttura e li invita a valorizzare il tempio del calcio. “Capisco che le squadre vogliano fare un altro stadio per arricchirsi, ma io ho il dovere di proteggere lo stadio, perché se se ne vanno che ne faccio di San Siro? Dovrei Sala cercare una soluzione e venderlo. Ma oggi è difficile costruire uno stadio in una zona così urbanizzata”.
I tempi: “Le squadre si sono impegnate a restare a San Siro fino al 30 giugno del 2030, quindi abbiamo tempo. Anche se sembra tanto, conoscendo le complicazioni burocratiche, potrebbe essere poco”.
Sala ricorda che Milan e Inter hanno promesso di non lasciare San Siro fino a giugno 2030, ma il problema è che i rossoneri hanno già in mente di debuttare nel nuovo impianto nel 2028/2029 che è apparentemente un lunghissimo percorso, ma viste le complessità amministrative, lo è fino a un certo punto.
Vedremo chi la spunterà in questa sfida: nell’accordo con il Comune, in ogni caso c’è la possibilità di rescindere il contratto con due anni di anticipo.
Pro e contro: "Io non voglio intromettermi nelle tasche di Inter e Milan, ma fare uno stadio nuovo, degno, costa almeno 1,2 miliardi. Almeno. Allora io dico alle squadre: San Siro vale 100 milioni, con un diritto di superficie a 90 anni mi date 1 milione l’anno. Certo che dovete rinnovarlo ma le cifre sono molto diverse. Se non si possono fare i lavori mentre si gioca allora avete ragione voi ma se si può vi chiedo di pensarci. È vero anche che in alcuni paesi europei si opta per progetti fuori dalle città, come a Parigi. Ma il PSG è costretto ad andare fuori Parigi, perché il comune non gli cede il Parco dei Principi, o quello di Monaco che è lontanissimo” ha concluso il sindaco di Milano.
Di seguito il video integrale dell' intervista a Sala del Corriere della Sera:
Milano 14 Febbraio 2024
La Redazione