Dopo la proposta di WeBuild di rinnovare San Siro in più fasi, senza interrompere le partite di Inter e Milan, oggi si è tenuto un incontro a Palazzo Marino tra i Club e il sindaco Beppe Sala.
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I FATTI
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L’incontro - Sala, Scaroni e Antonello hanno discusso della fattibilità di questa soluzione. L’abboccamento ha stabilito alcuni punti chiave. “Webuild S.p.A. offrirà gratuitamente la sua collaborazione, come già annunciato, per realizzare uno studio di fattibilità entro tre mesi; le squadre forniranno le linee guida per una possibile ristrutturazione che renda lo stadio più moderno ed efficiente”, si legge in una nota condivisa dopo l’incontro. “Successivamente, l’Amministrazione comunale e i team valuteranno la possibilità e le modalità per procedere”, continua il comunicato. Si tratta di un segnale di apertura da parte delle due società, che tornano a considerare l’ipotesi San Siro, anche in condivisione.
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Il nodo della capienza - Un altro aspetto cruciale del comunicato riguarda la preoccupazione di Inter e Milan: “La necessità di salvaguardare la capienza dello stadio durante i lavori. Gli interventi dovranno essere quindi compatibili con il calendario delle partite, delle manifestazioni sportive e degli eventi di intrattenimento, per evitare danni economici”. Giocare troppi match con una capienza ridotta sarebbe una perdita insostenibile per le due squadre di Milano, che per questo motivo avevano inizialmente escluso l’ipotesi di una ristrutturazione sul modello del Bernabeu a Madrid o del Camp Nou a Barcellona.
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Condizioni e alternative - Inter e Milan hanno anche ribadito altre due condizioni indispensabili: la costruzione di altri edifici attorno allo stadio e la proprietà del nuovo impianto.
Si legge nel comunicato: “Nel progetto andranno considerati sviluppi urbanistici nell’area di San Siro, in particolare per la sua riqualificazione. Condizione vincolante, da definire nelle modalità, è che lo stadio diventi di proprietà delle squadre”. “Il Sindaco - conclude la nota - ha preso atto che le squadre proseguiranno nell’esplorazione delle possibilità alternative esistenti, con la speranza però che il percorso avviato su San Siro porti rapidamente a una conclusione soddisfacente per tutti gli attori in campo”.
Il Milan ha già acquistato per 40 milioni di euro il terreno a San Donato Milanese, mentre i nerazzurri hanno una clausola di prelazione sull’area di Rozzano-Assago da esercitare entro aprile. Va ricordato inoltre che il Milan si è già cautelato nel caso il progetto stadio non si realizzasse, come era emerso da documenti ufficiali consultati da Calcio e Finanza riguardo all’acquisto del 90% di SportLifeCity.
Di seguito la parte del documento ufficiale interessata alla salvaguardia:
«Anche laddove […] AC Milan non intendesse sfruttare l’area per la costruzione del nuovo stadio, potrebbe comunque utilizzarla per lo sviluppo di altri interessanti progetti in area entertainment e sport; ferma inoltre restando la possibilità di trasferire le quote di SLC nonché gli obblighi assunti con gli accordi sottoscritti con C&P, CFS e SLC ad altre società direttamente o indirettamente controllanti o controllate da AC Milan e pertanto, in ipotesi, laddove non fosse di interesse per AC Milan sviluppare alcun progetto sull’area, la Società potrebbe liberamente trasferire le quote e gli impegni a società del gruppo Redbird che ha già dichiarato informalmente ad AC Milan il proprio possibile interesse in proposito».
QUI LA NOTA UFFICIALE DI PALAZZO MARINO DI OGGI
Milano, 22 febbraio 2024 – Si è tenuto oggi a Palazzo Marino un incontro tra Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Alessandro Antonello, Amministratore Delegato Corporate FC Internazionale Milano, e Paolo Scaroni, Presidente AC Milan.
Scopo dell’incontro è stato la verifica di un piano di fattibilità relativo alla ristrutturazione dello stadio di San Siro.
Questo il percorso che si è condiviso di intraprendere.
Webuild S.p.A. collaborerà pro bono, secondo la disponibilità in tal senso già manifestata, con la redazione di uno studio di fattibilità che dovrà essere consegnato in tre mesi; le squadre produrranno linee guida per una possibile ristrutturazione che porti alla disponibilità di uno stadio più moderno ed efficiente.
A valle di questo, l’Amministrazione comunale e i team verificheranno la possibilità e le modalità per procedere.
I rappresentanti dei Club hanno ribadito la necessità di una tutela dell’eventuale perdita di disponibilità di capienza dello stadio durante i lavori. Gli interventi dovranno essere quindi compatibili con il calendario delle partite, delle manifestazioni sportive e degli eventi di intrattenimento, al fine di evitare danni economici, ma soprattutto per mantenere un’esperienza coinvolgente, sicura e confortevole per gli spettatori e le spettatrici.
Nel progetto andranno considerati sviluppi urbanistici nell’area di San Siro, in particolare per la sua riqualificazione.
Questione vincolante, nelle forme da definire, è che lo stadio dovrà diventare di proprietà delle squadre.
Il Sindaco ha preso atto che le squadre continueranno nella esplorazione delle possibilità alternative in essere, con l’auspicio però che il percorso intrapreso su San Siro porti rapidamente a una conclusione soddisfacente per tutti gli attori in campo.
Il Commento della Redazione
La nostra convinzione è che i Club vogliano sfidare il sindaco Sala, costringendolo a concedere maggiori vantaggi edilizi sulle 2 Torri con uffici e servizi, sulle aree funzionali esterne, sulle aree Commerciali e quelle vicine allo stadio di San Siro, che il Comune vorrebbe rinnovare.
In pratica realizzare il progetto edilizio previsto nel piano originale presentato nel “Dibattito Pubblico” ma… sotto le spoglie di una “Ristrutturazione” e NON di un “Abbattimento”.