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    SALVIAMO SAN SIRO

    Per dire "No" all’ abbattimento e alla cementificazione del quartiere, ma "SI" alla sua eventuale ristrutturazione che comprenda la riqualificazione dell' area con spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune e che allo stesso tempo ne venga mantenuta l' identità
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San Siro Concerti Estivi

 

 

Concerti prima di tutto:

Il mondo della musica, si ribella al piano di ristrutturazione di San Siro elaborato da WeBuild  che non permette i concerti al Meazza nei mesi di Giugno e Luglio per 3/4 anni.

Il grido d’allarme del rock:

Bruce Springsteen e il suo promoter italiano, Claudio Trotta, si ergono come i guardiani dell'integrità musicale. "Annullare concerti? Ma per favore! Ci sono contratti!", esclama Trotta, come se stesse parlando di una questione di vita o di morte e non di biglietti venduti e impegni contrattuali.

È vero, i contratti sono importanti, ma chi si preoccupa del bene comune ? L'importante è che le star possano cantare (e i promotori incassare) nella cornice più adatta… e ovviamente nel posto giusto: non vogliamo che il pubblico si ritrovi in un ippodromo invece di un palazzetto, giusto?

La sacralità dell'evento musicale deve essere preservata, anche a costo di sacrificare il bene pubblico.

Milano, capitale della musica... quasi:

E non è solo la musica a soffrire. I membri del Consiglio comunale, da buoni custodi dell'interesse collettivo, si chiedono dove sia il progetto di WeBuild.
Alessandro Giungi del Partito Democratico e De Chirico di Forza Italia chiedono di accedere agli atti, quasi a voler ricordare che, in fondo, lo stadio non è solo una questione privata tra il sindaco, le squadre e il costruttore.

Di seguito l'intervento di Alessandro Giungi in Commissione Consiliare SPORT OLIMPIADI del 02-08-24.


Ma chi si preoccupa davvero della trasparenza? In fondo, è molto più divertente riempire le pagine di giornali con polemiche piuttosto che lavorare per un progetto che possa realmente avvantaggiare la comunità.

Un bene comune dimenticato:

E così, in questo teatrino tra privati e politici, il bene comune si trova messo da parte, come un vecchio fumetto in fondo a un cassetto.

Carlo Monguzzi dei Verdi si fa portavoce di una realtà dimenticata, sostenendo che la ristrutturazione è frutto di “lotte” e che la trasparenza è imprescindibile. Ma chi ha tempo per la trasparenza quando ci sono contratti da rispettare e piani da seguire?

Il grande affare del Nuovo San Siro:

E mentre i cittadini milanesi si interrogano sul futuro del loro stadio, i privati continuano a fare affari.
L’operazione San Siro sembra più una trattativa commerciale tra amici che una questione pubblica, mentre il resto della città è costretto a guardare impotente. D'altronde, chi non desidererebbe che la propria città diventasse il palcoscenico di una commedia dell'assurdo, dove il bene comune è solo un optional e i contratti sono gli unici veri protagonisti ?

In conclusione, il Nuovo San Siro è il simbolo perfetto di come gli interessi privati possano sovrastare le esigenze di una comunità. E mentre i cittadini sperano in un futuro migliore, noi possiamo solo attendere che i prossimi concerti vengano spostati in un altro mondo… magari quello dei sogni.

 

 

 

 

 

 

 

Milano 07 Agosto 2024

 

 

 

 

 

 

LaRedazione

 

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