Lo scorso Venerdì Inter e Milan hanno formalmente proposto alla giunta di Palazzo Marino di acquistare e ristrutturare San Siro e le aree circostanti, come indicato in una lettera inviata al sindaco Beppe Sala.
Questo passo segna l'inizio concreto della riqualificazione del Meazza. La lettera, firmata dagli amministratori delegati Alessandro Antonello e Paolo Scaroni, segue l’incontro del 21 giugno con WeBuild, che aveva presentato un piano di fattibilità per il restyling dell’impianto.
Le due squadre hanno chiesto un incontro con il sindaco nella seconda settimana di settembre per aggiornare sulla situazione delle analisi in corso e discutere i passi successivi. Attualmente, le opzioni in valutazione includono diverse strategie, con l'assistenza di advisor tecnici e legali.
Ecco un’analisi delle opzioni legate alle soluzioni proposte:
1. Progetto "Cattedrale" con Rifunzionalizzazione del Meazza
Il primo piano, noto come il progetto "Cattedrale", prevede la costruzione di un nuovo stadio affiancato da una riqualificazione del Meazza. Tuttavia, questa opzione è gravata da problemi significativi. In primo luogo, il vincolo imposto dalla Sovrintendenza sul secondo anello del Meazza rende difficile, se non impossibile, demolire e ricostruire senza compromettere l'integrità storica dell’impianto. La Sovrintendenza sembra intenzionata a preservare la "Scala del calcio" in modo quasi sacro, rendendo questo piano più una chimera che una proposta realizzabile. Inoltre, il costo e la complessità di un simile progetto, congiunti alle difficoltà burocratiche e alle opposizioni locali, potrebbero far lievitare i costi e allungare i tempi, rendendo la "Cattedrale" più un'idea da libro dei sogni che una soluzione concreta.
2. Acquisto delle Aree Intorno per la Riqualificazione
Il secondo piano prevede l’acquisto delle aree circostanti per rinnovare il Meazza. Tuttavia, questa opzione presenta sfide significative legate alle regolamentazioni urbanistiche. Per realizzare un progetto di riqualificazione che massimizzi i ritorni economici, i club dovrebbero superare le volumetrie imposte dal Piano di Governo del Territorio (PGT). Questo rappresenta una barriera importante, poiché le normative urbanistiche vigenti potrebbero limitare l'espansione e le nuove costruzioni nella zona. Pertanto, anche se l'acquisto delle aree intorno potrebbe sembrare una soluzione vantaggiosa, l’adeguamento ai requisiti del PGT e la necessità di ottenere permessi aggiuntivi potrebbero complicare il progetto.
Se non si riesce a superare queste limitazioni, il potenziale economico derivante dalla riqualificazione potrebbe essere notevolmente ridotto, rendendo difficile raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di ritorno sull'investimento.
3. Acquisto del Meazza e Diritto di Superficie
La terza opzione considera l’acquisto del Meazza e la concessione in diritto di superficie delle aree circostanti. Questo piano implica che i club acquisiscano il controllo totale dell’impianto mentre gestiscono le aree limitrofe per progetti futuri. Tuttavia, anche in questo caso, le volumetrie stabilite dal PGT rappresentano una significativa criticità. Per ottimizzare i ritorni economici dalle aree adiacenti, i club dovrebbero superare le restrizioni volumetriche imposte dalla normativa urbanistica.
In ogni caso, come spiegano le fonti vicine ai club l’eventuale acquisto del Meazza dovrà avvenire «con una gara pubblica». Secondo una valutazione fatta da Palazzo Marino qualche tempo fa, il valore di San Siro sarebbe stimato intorno ai 100 milioni di euro, ma la cifra vera la stabilirà l’Agenzia delle Entrate.
Questo processo richiederà negoziazioni e approvazioni aggiuntive con le autorità locali e potrebbe comportare ritardi e costi imprevisti. La difficoltà di gestire e superare tali restrizioni potrebbe influenzare negativamente la sostenibilità economica del progetto, ostacolando la realizzazione di un’area di sviluppo integrata e di successo.
4. Due Stadi Fuori Milano
L’ipotesi di trasferire le squadre a Rozzano o San Donato Milanese è un' idea da film di fantascienza.
Spostare gli stadi fuori Milano solleva interrogativi significativi sulla perdita di identità e sul legame storico con la città. L’idea di trasferire le squadre in aree periferiche potrebbe alienare i tifosi e ridurre l’attrattiva commerciale delle nuove strutture. Inoltre, il trasloco comporterebbe un costo elevato non solo per la costruzione di nuovi stadi, ma anche per la logistica e la gestione di un cambiamento così radicale. La difficoltà di mantenere una connessione emotiva e storica con Milano potrebbe ridurre l’interesse e il sostegno dei tifosi, mettendo in pericolo il successo economico e sportivo delle nuove strutture.
5. Ipotesi di una New Company con Capitale Misto Pubblico-Privato
L’idea di creare una new company con capitale misto pubblico-privato per gestire San Siro avanzata da due ex assessori milanesi, Franco D’Alfonso e Sergio Scalpelli appare complessa e lontana dalla realizzazione.
Tuttavia, oltre alle difficoltà burocratiche e politiche che questo approccio comporta, esiste anche un'importante preoccupazione per i cittadini. L'acquisto completo del Meazza da parte di una società privata potrebbe comportare rischi significativi per il bene comune. Se la proprietà dello stadio ricadesse interamente sui club, c’è il rischio che la gestione dell’impianto sia orientata esclusivamente a massimizzare i profitti privati. Questo potrebbe tradursi in un aumento esponenziale di eventi e concerti, potenzialmente senza limiti di orario o di frequenza.
Tali attività potrebbero compromettere la vivibilità del quartiere circostante, causando disturbo ai residenti e deteriorando la qualità della vita. La mancanza di regolamenti adeguati e di un controllo pubblico potrebbe dunque portare a una compressione degli interessi dei cittadini a favore degli interessi commerciali dei proprietari, creando un conflitto tra sviluppo economico e benessere della comunità locale.
Conclusione
In sintesi, ciascuna delle opzioni avanzate da Inter e Milan presenta sfide e criticità che potrebbero ostacolare la loro realizzazione. Dalla difficoltà di ottenere permessi e gestire vincoli storici, alla complessità di mantenere la sostenibilità economica e l’identità calcistica, ogni piano sembra portare con sé un carico di problemi che dovrà essere affrontato con attenzione. Inoltre potenziali problemi di vivibilità potrebbero derivare dalla gestione privata e dal possibile aumento degli eventi nello stadio, sottolineando la necessità di considerare anche l’impatto sui residenti.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se qualche proposta riuscirà a superare questi ostacoli e trasformarsi in una realtà concreta.
Milano 13 Agosto 2024
La Reazione