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Sala e il Partito del Cemento: Quando le Società Calcistiche Vincono sui Cittadini

 

Ah, il nostro caro sindaco Giuseppe Sala! Un uomo d'azione, un leader che non si lascia certo distrarre da frivolezze come il benessere dei cittadini o la tutela del suolo milanese. No, il sindaco sa bene dove si trovano i veri interessi della città: tra i banchieri e i fondi finanziari che controllano Milan e Inter.
Chi se ne importa se i milanesi chiedono a gran voce una riduzione del consumo di suolo? Sala ha ben altro in mente: una grande, grandiosa operazione immobiliare che brillerà di cemento fresco e acciaio scintillante, con un bel paio di stadi come ciliegina sulla torta.

Venerdì scorso, mentre i cittadini si arrovellavano su come preservare un po' di verde in città, Sala si è incontrato con Alessandro Antonello e Giorgio Furlani, gli alfieri delle squadre milanesi, per discutere di cose ben più importanti.
Il futuro del Meazza, per esempio? Ma no, troppo banale. Forse è meglio concentrarsi su nuove speculazioni immobiliari, giusto? Dopo tutto, chi ha mai detto che Milano ha bisogno di meno cemento? Ah già, l’assessore Granelli. Ma chi lo ascolta quello?

E così, dopo ben 90 minuti di chiacchiere, Sala ha annunciato con la sua consueta enfasi che le squadre hanno deciso: "San Siro non è ristrutturabile".

 

 

Forse costerebbe troppo, forse è più interessante abbatterlo e farci altro, magari una bella  arena per i concerti e un nuovo centro commerciale con vista panoramica sul traffico cittadino.
Il sindaco, naturalmente, ha accolto la notizia con il solito entusiasmo da urbanista visionario: "Sì, certo, rimoduliamo un po’ il vincolo della Soprintendenza e poi vediamo, l’importante è che le società sappiano quando possono entrare in possesso dello stadio e del suolo intorno". E vai, Sala!

Un vero amico delle squadre e delle società finanziarie, sempre pronto a dare una mano.

Certo, il Consiglio Comunale potrebbe avere qualche perplessità, ma chi sono questi consiglieri comunali per mettere i bastoni tra le ruote? Le istituzioni democratiche sono per i deboli, non per chi sa come si fanno i soldi veri. E i cittadini? Ma sì, poveretti, si lamentano per il consumo di suolo, ma che volete che capiscano di economia immobiliare? Mica sanno quanto può rendere un bel terreno cementificato a Milano!

Ecco il nostro sindaco, quindi, pronto a "rimodulare" i vincoli, "discutere" di nuovi stadi, e "valorizzare" ogni centimetro quadrato di suolo disponibile.

N
on importa se Rozzano e San Donato erano solo specchietti per le allodole, Sala ha il suo vero obiettivo in mente: trasformare l'area di San Siro in un paradiso del mattone. E chissà, magari tra qualche anno, quando l'ultimo filo d'erba sarà stato asfaltato, potremo tutti ringraziarlo per aver trasformato Milano in una metropoli fatta di cemento, acciaio e promesse finanziarie.

In fondo, chi ha bisogno di parchi, di spazi pubblici, di aria pulita? Abbiamo Sala, i suoi amici finanzieri e i loro ambiziosi progetti.

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