
Milano, la città dove il pubblico si inginocchia al privato
Il Consiglio comunale di ieri a Milano ha respinto due proposte che avrebbero impegnato la giunta a ristrutturare lo stadio di San Siro invece di venderlo a Milan e Inter, che intendono abbatterlo e costruire un nuovo impianto. Il tutto senza Bando Pubblico !
Le mozioni bocciate erano un ordine del giorno di Europa Verde (con 5 voti a favore) e una delibera di Enrico Fedrighini e altri: (con 7 voti a favore): "Per formulazione di un bando pubblico per la ristrutturazione dello stadio Meazza"
Il sindaco Beppe Sala ha votato contro entrambe. Il dibattito è stato ritardato a lungo: l'ordine del giorno risale a un anno fa, mentre la delibera è stata proposta dopo che a novembre 2024 Sala ha illustrato l'intenzione dei club di acquistare lo stadio e le aree circostanti.
Le opposizioni hanno lasciato l’aula criticando la lentezza del processo e divisioni interne alla maggioranza.
Ma si sa, in un paese NORMALE, le scelte urbanistiche su aree pubbliche seguirebbero percorsi trasparenti. Ma Milano, si sa, ha un'interpretazione molto creativa della normalità. Così, quando si propone una delibera per lanciare un bando pubblico sulla ristrutturazione del Meazza – un’idea pericolosamente democratica – il Consiglio comunale decide di metterci subito una pietra sopra.
Dopotutto, perché perdere tempo con trasparenza e concorrenza quando due fondi finanziari: Oaktree Capital Management (Inter), RedBird Capital Partners (Milan), possono risolvere la questione in un elegante salotto a porte chiuse?
La proposta avrebbe potuto garantire che il futuro dello stadio fosse deciso nell’interesse della città e dei cittadini. Ma niente paura! La maggioranza del Consiglio ha prontamente votato contro, dimostrando ancora una volta che le esigenze della collettività vengono dopo quelle degli investitori.
La partita del Meazza è tutt’altro che chiusa, almeno sulla carta. A livello territoriale, politico e legale, se ne continuerà a parlarne.
Nel frattempo, un noto organo vicino ai club ha espresso perfettamente la situazione: "Niente bando pubblico, niente ostacoli. Ora i club possono comprare i terreni, privatizzarli e poi farci quello che vogliono, senza fastidiosi paletti normativi a complicare i loro piani".
Insomma, il Comune ha scelto di non scegliere, lasciando campo libero ai padroni della finanza. Un colpo da maestro di quel genere di politica che preferisce il ruolo di spettatore compiacente a quello di amministratore responsabile.
E mentre i cittadini continuano a chiedersi a chi appartenga davvero la città, la risposta diventa ogni giorno più chiara: "a chi può permetterselo !."
Di seguito gli interventi di sostegno alla delibera :
- Alessandro Giungi
- Enrico Fedrighini
- Mariangela Padalino
- Carlo Monguzzi
Risultato Votazione Delibera:"Per formulazione di un bando pubblico per la ristrutturazione dello stadio Meazza"
Milano 04 Marzo 2025
La redazione
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