Milano 12 Aprile 2025 Assemblea pubblica promossa dal comitato “Sì Meazza“ al Cinema Anteo
Ah, la saga infinita di San Siro, un luogo che ha visto più drammi e colpi di scena di un’opera di Shakespeare, e che ora si appresta a essere sacrificato sull’altare della speculazione immobiliare.
E chi meglio del nostro Sindaco Giuseppe Sala, illuminato uomo di Stato, per orchestrare questa “geniale” manovra sotto il velo di un miglioramento urbano? Ovviamente, a favore dei soliti noti: i fondi americani che hanno già pronto un piano che include grattacieli, centri commerciali e una bella spruzzata di inquinamento in più, per arricchire ulteriormente le casse di chi ha già tutto.
E il verde? Ah, quello si riduce, naturalmente. Non è mai troppo tardi per rimpiazzare qualche albero con un po' di cemento.
Nel frattempo, il popolo milanese, con oltre duecento persone che si radunano al cinema Anteo.
E qui il colpo di scena: i cittadini sono così numerosi che il posto non basta, e bisogna cambiare location.
Un dettaglio, certo, ma un segno che la gente comincia a svegliarsi, seppur in ritardo.
Come ha detto il comitato “Sì Meazza”, ci troviamo di fronte a “una commedia degli imbrogli di San Siro”.
E come non dargli ragione? Lo stadio, che è un simbolo della città, si trasforma da luogo di sport e passione popolare a un pretesto per fare cassa, con la scusa di un ammodernamento che nasconde ben altri obiettivi.
A far da guida in questo tour de force, Luigi Corbani, che ci spiega come il vero problema non sia lo stadio in sé, ma l'operazione immobiliare che si nasconde dietro: la solita storia di fondi che entrano in gioco per colmare i debiti delle squadre di calcio, mentre la città si prepara ad accogliere la più grande operazione edilizia che Milano abbia mai conosciuto. Una mossa che non solo privatizzerà ancora più spazi pubblici, ma farà sì che i tifosi, già scontenti per l’ennesima stagione deludente, si troveranno pure con uno stadio che non potranno permettersi di frequentare, perché troppo caro. Non solo, il calcio perderà il suo spirito, perché a chi importa vincere quando i veri interessi sono immobiliari?
E se pensate che la resistenza sia vana, vi sbagliate di grosso. Il comitato non si dà per vinto: se la politica non ascolta, allora si rivolgeranno alla Procura, alla Corte dei conti e al Tar.
Giustizia, finalmente! E, a quanto pare, ci sono già piani per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, con delle schede informative pronte per essere distribuite a chiunque voglia sapere cosa sta davvero accadendo dietro le quinte.
L’unica cosa che i cittadini chiedono è semplice: un ammodernamento di San Siro. Niente demolizioni, niente affari lucrosi sotto il tavolo, ma una vera riqualificazione verde, che magari aiuti anche a combattere l’inquinamento in una città che già di suo è tra le più tossiche d’Europa. Perché sì, con i grattacieli arriveranno anche più CO2 e polveri sottili, ma chi se ne frega? C’è sempre un bel centro commerciale da aprire, che ti fa dimenticare la mancanza di ossigeno.
E non è tutto. Claudio Trotta, l’organizzatore di concerti che sa bene cosa significa fare business, sottolinea con sarcasmo che lo stadio “è ancora più che valido” e che sarebbe sufficiente un bando internazionale per rinnovarlo.
Ma perché preoccuparsi di soluzioni pratiche e vantaggiose per tutti, quando è molto più semplice distruggere l’identità di una città per arricchire i pochi, i potenti, quelli che non hanno bisogno di respirare l’aria di Milano? Un affare da milioni, che può essere fermato.
Video dell' assemblea al cinema ANTEO
Video Intervento Alessandro Giungi consiglio del 10 Aprile 2025
Video Intervento Enrico Fedrighini consiglio del 10 Aprile 2025
Ma attenzione, chi resiste non è solo un romantico sognatore: sono i cittadini di Milano, quelli che ancora credono che un po’ di verde e di dignità possano fare la differenza.
Milano 13 Aprile 2025
La Redazione
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