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    SALVIAMO SAN SIRO

    Per dire "No" all’ abbattimento e alla cementificazione del quartiere, ma "SI" alla sua eventuale ristrutturazione che comprenda la riqualificazione dell' area con spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune e che allo stesso tempo ne venga mantenuta l' identità
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San Siro - Giuseppe Sala

 

 

 

In quel magico regno chiamato Milano, dove il cemento cresce più in fretta dei diritti dei cittadini, Sua Maestà Giuseppe Sala si è inventato l'ultima trovata: regalare San Siro — lo storico tempio del calcio, patrimonio della città — agli amici di Inter e Milan, con la grazia di un'asta truccata da osteria.

Bando pubblico ?
Certo, purché si chiuda in 30 giorni, così che solo chi è stato avvertito per tempo (indovina chi?) possa partecipare. Gli altri? Possono sempre farsi una passeggiata nostalgica davanti allo stadio mentre viene abbattuto.

A garantire che tutto fili liscio ci pensa l'onnipresente avvocato Alberto Toffoletto, una scelta talmente neutrale che se fosse una partita di calcio, l’arbitro sarebbe il cugino del presidente di una delle squadre.

A guidare il coro dei contrari è come sempre Carlo Monguzzi (consigliere comunale di Europa Verde) che giudica «clamorosa, non sul piano della legalità ma dell’opportunità e dell’intelligenza, la nomina dell’avvocato Alberto Toffoletto ad assistente legale del Comune per portare a termine la vendita di San Siro e dintorni.
Infatti Toffoletto è stato socio di Ada Lucia De Cesaris (detta anche l'avvocata dei COSTRUTTORI, ex vicesindaco della giunta Pisapia gennaio 2013) e che attualmente è la legale di Milan e Inter.
Certo questo facilita e semplifica tutto, magari non gli interessi del Comune e dei cittadini.
Dunque si revochi subito questa nomina».. Insomma, tutto in famiglia: la Milano da Bere, anzi da Vendere.

Ma attenzione, la magia non si ferma qui. La Commissione Paesaggio, quella che dovrebbe difendere l’estetica urbana, è guidata da personaggi sotto indagine per lottizzazione abusiva.
Monguzzi, intanto, chiede «le dimissioni della nuova Commissione paesaggio del Comune».
Il motivo? Il presidente della Commissione Alessandro Ubertazzi è uno dei 26 indagati per l’ipotesi di lottizzazione abusiva nel progetto immobiliare di piazza Aspromonte, la palazzina sorta dentro un cortile che è già finita nel mirino della Procura.

Insieme a Ubertazzi, risultano indagati per lo stesso progetto anche gli altri componenti della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, Dario Vanetti e Giacomo De Amicis. «Sono urgenti le dimissioni della Commissione Paesaggio o che il sindaco Giuseppe Sala, che l’ha nominata, la revochi», attacca Monguzzi.
Sono perfetti per supervisionare la distruzione del Meazza: chi meglio di loro potrebbe garantire un’urbanistica creativa?

Le voci critiche, come quella di Carlo Monguzzi, si levano forti ma restano inascoltate: denunciano un nepotismo spudorato, dove le nomine sembrano fatte più per convenienza che per competenza. Ma Sala tira dritto, con la freddezza di chi sa che il gioco è già truccato. Nessun confronto, nessun dubbio, solo una scadenza-lampo e una memoria pubblica su cui si conta che evapori in fretta: "Tra 30 giorni chi volete che se lo ricordi?"


Di seguito l'intervento di Carlo Monguzzi al consiglio di ieri 28 Aprile.


E mentre Milano perde un pezzo della sua anima, i soliti noti si preparano a contare i milioni. Loro, sì, hanno avuto tutto il tempo per presentare progetti, strategie, visioni. I cittadini? Per loro, solo i rendering in PowerPoint di un futuro senza memoria.

E vissero felici e contenti.

Loro.

 

 

 

 

 

 

 

Milano 29 Aprile 2025

 

 

 

 

 

La Redazione

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