Beppe Sala Svende San Siro

 

La vendita di San Siro che sarà deliberata dal Consiglio Comunale nelle prime 2 settimane di Settembre sembra una partita già chiusa, almeno sulla carta.
Ma quei conti fatti col pallottoliere hanno più incertezze che sicurezze.

Prima Considerazione: "le presenze fantasma".


Il calcolo parte da un’ipotesi irrealistica: che tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, si presentino in aula e votino.
In realtà a Palazzo Marino basta un raffreddore improvviso, una “riunione urgente” o semplicemente la voglia di non esserci, e il quorum dei 25 si abbassa. In quel caso la svendita del Meazza passerebbe senza troppi patemi.

Seconda Considerazione: gli “oppositori collaborativi”.

Si dà per scontato che tutta l’opposizione voti compatta contro. Ma se qualcuno decidesse di dare una mano a Sala, magari per calcolo politico o convenienza, la partita sarebbe già finita: gol facile a porta vuota.

Terza Considerazione: "la maggioranza col fiatone".


Dentro la coalizione di Sala i numeri sono al limite. Ci sono già sei no sicuri: tre Verdi (Gorini, Cucchiara e Monguzzi), due del Pd (Giungi e Pantaleo) e Fedrighini dal gruppo misto. Questo porta il centrosinistra a quota 25, giusto giusto la soglia minima, che diventa 26 solo col voto del sindaco.
Ma qui la matematica non è un’opinione: basta un altro no – ad esempio dall’incerto Marco Fumagalli, pure lui della Lista Sala – e l’intera operazione dovrà i  fare i conti con la Prima  Considerazione e Seconda Considerazione.

In sintesi, i numeri della “maggioranza sicura” sono in realtà una scommessa azzardata su tre variabili fuori controllo: presenze, franchi tiratori dall’opposizione e fragilità interna.

Così il futuro di San Siro non dipende da grandi visioni urbanistiche o piani strategici, ma dal caso: chi si alza quella mattina col piede giusto, chi decide di disertare l’aula per abbassare il quorum, chi cambia idea all’ultimo minuto.

Dunque, Sala riuscirà a svendere il Meazza? 

Le nostre previsioni, ad oggi dicono di SI: i numeri attuali, sembrano esserci e la maggioranza, al momento può anche fare a meno dell’opposizione.
A dare una mano al Sindaco, più che la politica, sarà il grande alleato di sempre: l’assenteismo strategico. Perché a Palazzo Marino basta qualche sedia vuota al momento giusto e il quorum si abbassa come per magia, spianando la strada al “liquidatore” del Meazza.
E se i conti non dovessero tornare, nessun problema: c’è sempre l’ipotesi che qualche oppositore “cambi casacca” o cambi idea all’ultimo minuto, garantendo a Sala il gol a porta vuota.
A meno che INTERVENGA LA PROCURA in quanto,  la vera incognita per il Sindaco NON è LA POLITICA ma  LA PROCURA.

Perché nelle carte della procura San Siro ha già il suo capitolo, e non si esclude che presto si arricchisca di nuovi episodi. 

Altro che stadio: qui rischiamo la sceneggiatura di una nuova serie giudiziaria made in Milano                      

 

 

 

 

 

 

Milano 22 Agosto 2025

 

 

 

 

 

 

La Redazione

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