
La delibera per la vendita dello stadio di San Siro e delle aree circostanti è approdata ieri a Palazzo Marino, ma il voto è stato rinviato a lunedì 29 settembre. Non un rinvio qualsiasi: in quella data il Consiglio comunale si riunirà in seconda convocazione, e basteranno appena 15 consiglieri presenti per rendere valida la seduta e approvare il provvedimento.
Un vero e proprio escamotage tecnico voluto dal sindaco Beppe Sala per far passare, “a tutti i costi”, l’operazione più contestata degli ultimi anni: la svendita di San Siro ai fondi legati a Inter e Milan.
Fischi in aula e accuse di forzature
La tensione a Palazzo Marino è altissima. Ieri sera la vicesindaca Anna Scavuzzo è stata fischiata in aula dopo la presentazione della delibera. Le opposizioni hanno denunciato irregolarità nelle procedure: la delibera è stata considerata “licenziata” dalle commissioni anche se non tutte avevano terminato l’esame, un passaggio giudicato da molti una forzatura illegittima.
Era stata anche tentata una sospensiva, respinta dalla maggioranza, che avrebbe permesso di studiare meglio il testo ed evitare l’abbassamento del numero legale. Ma la giunta Sala sembra intenzionata a tirare dritto, senza esitazioni.
La vera posta in gioco: la speculazione edilizia
Al di là della retorica sul nuovo stadio, la realtà è chiara: i fondi interessati non mirano alla riqualificazione dell’impianto sportivo, bensì alla sua demolizione per liberare un’area enorme da trasformare in una colossale operazione immobiliare.
Un’operazione che rischia di cancellare non solo un simbolo della città, ma anche di consegnare ai privati un pezzo di patrimonio collettivo, spalancando la strada a una speculazione edilizia senza precedenti.
La scadenza e la corsa contro il tempo
Il calendario parla chiaro: il 30 settembre scadrà la proposta d’acquisto e entro il 10 novembre scatterà il vincolo culturale sul secondo anello dello stadio. La giunta ha fretta: vuole chiudere l’operazione prima che il vincolo possa compromettere i piani dei fondi.
La risposta dei cittadini
Domenica 28 settembre, al Parco dei Capitani, cittadini, associazioni e comitati si ritroveranno per dire no alla svendita di San Siro e delle aree circostanti. Una manifestazione che vuole opporsi non solo alla perdita di un simbolo, ma sopratutto al rischio di una gigantesca "speculazione edilizia" che cambierà il volto alla città.
San Siro non è in vendita. È patrimonio di Milano.
DOMENICA 28 SETTEMBRE TUTTI AL PARCO DEI CAPITANI PER MANIFESTARE CONTRO LA VENDITA DI SAN SIRO E LE AREE CIRCOSTANTI AI FONDI PROPRIETARI DI INTER E MILAN
Milano 26 Settembre 2025
La Redazione
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