Il MONOLITE

Salta subito alla memoria Odissea nello spazio. Il Monolite. Le vestigia di ciò che rimarrà del Meazza.  Questa è l’ultima proposta della Multinazionale che senza un minimo di pudore ha proposto di tenere solo uno dei piloni dell’ultima ristrutturazione dello stadio, in memoria di quello che per molti è un emblema di Milano subito dopo il Duomo.

Si parla ancora di ridurre, si parla di sostituire, si parla di costruire (molto più del consentito) ma si parla pochissimo, anzi quasi si è dimenticato, di ciò che comporterà l’abbattimento del Meazza dal punto di vista dell’inquinamento.

L’inquinamento delle polveri sottili sarà devastante, l’inquinamento acustico renderà invivibile il quartiere per mesi e per finire la viabilità e relativa possibilità di parcheggio sarà la ciliegia di una previsione catastrofica dei prossimi due/tre anni.

Che cosa respiriamo

Il materiale particolato aero-disperso è l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in ambiente. Il Pm 10 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10µm.
Questo inquinante può avere sia origine naturale sia antropica: tra le sorgenti antropiche la maggiore responsabilità è da attribuire al traffico veicolare. Ma le particelle davvero capaci di superare le mucose delle vie respiratorie sono le Pm 2,5. Sono più piccole, capaci di raggiungere gli alveoli dei polmoni, la parte più profonda. Come il Pm10, anche questo particolato è in parte emesso in atmosfera (Pm2,5 primario) e, in parte, è formato da reazioni chimiche fra altri inquinanti (Pm 2,5 secondario).


Gli effetti sulla salute

Tra gli inquinanti atmosferici il particolato è quello con il maggior impatto sulla salute umana. Lo dimostrano anche i più recenti studi epidemiologici dell’Oms sugli effetti sanitari dell’inquinamento atmosferico: a rischio sono soprattutto gli anziani e i bambini che sviluppano precocemente malattie cardiovascolari, asma e tumori. Anche l’incremento di tumore polmonare è stato associato recentemente all’inquinamento ambientale, e in particolare alla frazione fine dell’aerosol: il materiale particolato aerodisperso è stato inserito dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro tra i cancerogeni di gruppo 1 (agenti cancerogeni per l’uomo).

Ma conviene stare attenti anche al Pm2,5: date le ridotte dimensioni, una volta inalate, queste particelle penetrano in profondità nel sistema respiratorio umano e, superando la barriera tracheo-bronchiale, raggiungono la zona alveolare. Tuttavia, le concentrazioni medie annuali di polveri sottili sono nella maggioranza dei casi inferiori al valore limite di legge.


Milano 20/12/2019


Claudio