“SAN SIRO NON TOCCA”, “SIAMO TIFOSI NON CLIENTI”, “SAN SIRO TI AMO”, “QUALE STADIO E’ PIU’ BELLO”, queste e altre sono le scritte che da qualche giorno sono comparse sui muri di recinzione della “Maura”. Non ci sono dubbi che una parte dei cittadini ritiene che San Siro, non sia da abbattere, come non è stata abbattuta l’Arena.
Se poi davvero non fosse possibile renderlo più moderno, ben venga un nuovo stadio, anche se in comune tra le due squadre, ma in un’altra parte della città e in ogni caso non più piccolo di San Siro, perché se vanno 60.000 spettatori a vedere Inter-Spal o Milan-Brescia, non capiamo perché non possano andarne più a vedere Inter-Barcellona o Milan-Real Madrid in Champions.
Per il resto non ci sono novità rispetto all’ultimo incontro tra Inter e Milan e la Giunta del 17 Dicembre.
Ricordiamo che è tramontata l’idea di un San Siro ridotto a 26 mila posti per ospitare il calcio femminile o giovanile e si sta consolidando una scelta di rifunzionalizzazione del Meazza che includa funzioni sportive non professionistiche e che possa prevedere anche la modifica dell’ingombro dello stadio.
Così come sembra tramontare lo spazio alternativo per i concerti, vista la mancanza di una copertura.
Detto con parole meno diplomatiche: modificare l’ingombro significa demolire il Meazza, abbatterlo.
Chiediamo al sindaco Sala di NON demolire quello che è un “simbolo” per un popolo che ha nella nostalgia uno dei suoi tratti caratteristici, che sia a tinte rossonere o nerazzurre e di NON stravolgere il quartiere per anni; anche alla luce dei fatti che il Meazza si può ristrutturare mantenendo inalterate le richieste dei Club.
Sappiamo per certo che gli assessori interessati s’incontreranno a presto con il Politecnico che dirà quali sono state le esperienze di successo o d’insuccesso nel recupero di parti d’impianti sportivi e con la Ceas, per verificare la possibilità di un “Doppio Stadio”????.
Milano 07/01/2020
La Redazione
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