Riprendiamo parte dell' articolo di Maurizio Giannattasio di oggi, pubblicato sul Corriere della Sera Milano.
La facciata della tribuna arancio. E un pezzo di curva. La sud per il progetto firmato Manica-Cmr-Massimo Roy, un pezzo della Nord e della Sud per Populous. In pratica, metà stadio. Al posto del manto erboso campi di calcetto, di basket, di pallavolo, pista d’atletica, ma anche bowling e minigolf. Un distretto dello sport con impianti aperti a tutti e gratuiti.
Ecco cosa potrebbe restare di San Siro se dovesse andare in porto il progetto del nuovo stadio di Milan e Inter. Ieri c’è stato un nuovo incontro tra i vertici dei due club e il Comune. Riunione tecnica, ma anche «politica», perché nonostante le smentite di prammatica Paolo Scaroni e Alessandro Antonello avrebbero incontrato il sindaco Beppe
Sala prima di vedersi con gli assessori Pierfrancesco Maran, Roberta Guaineri e il di rettore generale Christian Malangone.
Un piccolo passo in avanti rispetto al muro contro muro degli incontri prima di Natale. Un’apertura almeno per quanto riguarda la rifunzionalizzazione parziale del Meazza. Ma sul percorso che porta al nuovo stadio restano tre incognite: i possibili vincoli della Sovrintendenza, le volumetrie ritenute eccessive dal Comune e il conto economico a partire dal valore patrimoniale di San Siro stimato dall’Agenzia delle Entrate in cento milioni di euro.
Due nuovi rendering. Scaroni e Antonello si sono presentati all’appuntamento a Palazzo Marino con questo materiale sotto braccio. Da una parte lo stadio con i due anelli di Manica-Crm. Accanto il San Siro ridotto a metà. Sparisce il terzo anello. Resta in piedi la facciata della tribuna arancio con le sue rampe valorizzate dalla Sovrintendenza. Resta in piedi una buona metà della curva Sud. Così come è mantenuta in vita anche una sola delle quattro torri che sorreggono il terzo anello. Per la precisione quella che collega la tribuna arancio alla Sud.
L’impatto visivo di chi arriverà con il tram sarà lo stesso di adesso. Quelli che erano gli spalti saranno utilizzati per funzioni retail, ma troverà ospitalità anche il Museo dello Sport. Nell’area che ospitava il campo di San Siro, una serie d’impianti per losport di base gratuiti e aperti a tutti. Oltre a spazi per l’intrattenimento.
L’altro progetto, quello firmato Populous con richiami alle guglie del Duomo salva invece, oltre alla tribuna arancio, circa metà della curva Nord e circa metà della curva Sud. E questo delle curve «salvate» sarà sicuramente materia di discussione accesa tra i tifosi. I milanisti tifano perché resti in vita la Sud, gli interisti la Nord. Fatto sta che sia il progetto Manica sia quello Populous rispondono a due delle condizioni poste dal Comune: la rifunzionalizzazione, anche parziale, di San Siro e l’utilizzo per sport di base con incursioni in discipline come l’arrampicata.
«Incontro positivo» è stato l’unico commento rilasciato dall’ad dell’Inter, Antonello, mentre Scaroni ha preferito
evitare dichiarazioni. In compenso è uscita una nota stringatissima delle due società in cui si dice che i «club proseguiranno nell’approfondimento tecnico ed economico delle ipotesi progettuali presentate, sempre in coerenza
con le linee guida indicate dal Comune».
È previsto un nuovo incontro tecnico tra una decina di giorni. Anche Palazzo Marino è avaro di commenti. Filtra
solamente che la proposta è coerente con quelle che sono state le richieste del comune, anche se rimane aperto ancora il grande capitolo delle volumetrie.
Le squadre restano ferme allo 0,63 previsto dalla legge sugli stadi, quando il piano di governo del territorio, approvato pochi mesi fa, prevede invece per San Siro un indice dello 0,35. Così come resta una distanza siderale sul conto economico. Sia per quanto riguarda il valore patrimoniale dello stadio di San Siro sia per quanto riguarda la concessione di 99 anni, per cui le due squadre comincerebbero a pagare il canone solo dal trentaduesimo anno in avanti. Sono tutti argomenti che saranno affrontati dal gruppo di lavoro tecnico in attesa della decisione della sovrintendenza.
Foto Corriere della Sera 22/01/2020
Il Commento della Redazione
La nuova proposta dei Club non varia le criticità del progetto, Vedi nostro Articolo: Le Criticità .
Con questa proposta Inter e Milan potrebbero solo evitare gli blocchi della Sovrintendenza dei Beni Culturali di Roma, in quanto mantengono inalterate alcune parti del Meazza. Tutto il resto resta inalterato:
TROPPO VICINO ALLE CASE
Le case risulterebbero troppo a ridosso dello stadio (30 Metri da Via Tesio) con conseguenti disagi legati soprattutto al rumore e al traffico.
COSTO ECCESSIVO
L'impianto avrà un costo di 8.400 € a posto, doppio dell' Allianz Stadium.
IMPATTO AMBIENTALE
Si abbattono 150.000 tonnellate di cemento e ferro, miste ad amianto, che creeranno una processione di 11.000 camion da 30 tonnellate verso la discarica (alla data non identifcata).
INQUINAMENTO
Sono necessarie una serie di misure per attenuare l'impatto delle emissioni dei cantieri.
VOLUMETRIE
Gli indici edificatori eccedono quelle del Pgt 0,35, il progetto presentato da Inter e Milan avrebbe invece un indice di edificabilità a 0,63.
Milano 22/01/2020
La Redazione
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