Categoria la Politica

San Siro VINCOLATO dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia

San Siro non verrà demolito

 

Commissione regionale: sì unanime all’interesse culturale del secondo anello dello stadio di San Siro. 


Come anticipato nei nostri precedenti articoli
la soprintendente Emanuela Carpani  incassato il sì della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia, che "ha espresso all'unanimità parere positivo di sussistenza dell'interesse culturale per il secondo anello dello Stadio di San Siro, avallando quindi la proposta della competente Soprintendenza".

Le motivazioni del vincolo:

"Il secondo anello presenta una soluzione strutturale costituita da 132 portali che, con i relativi costoloni a sbalzo, costituisce l’ossatura che sostiene le gradinate, le scale, le rampe di accesso, i ripiani e le passerelle di servizio.
Di particolare interesse – si sottolinea – è il disegno dei portali, che hanno la forma di due braccia tese in diagonale, denominate nel gergo di cantiere, rispettivamente, “elefante” e “giraffa”.

Nella struttura le scale hanno uno sbocco a “vomitorio”, una componente dello stadio classico. La rilevanza architettonica del secondo anello risiede nella capacità degli autori (Ferruccio Calzolari, Armando Ronca) di “tradurre i vincoli tecnici in espressività, e lo stadio aveva acquisito quell’aspetto molto caratterizzato dalle rampe avvolgenti la costruzione in fasce plastiche di aggetti e rientranze e in alternanze di chiari e di scuri.
Le stesse rampe assumono un suggestivo significato simbolico, portando la folla, vera protagonista delle architetture degli stadi, fin sulle pareti e trasformano le ordinarie murature in luoghi vissuti di percorsi dinamici".

Non basta: "Con la costruzione del secondo anello, per San Siro, finalmente, si completa l’immagine di vero e proprio stadio, che non aveva mai posseduto dalle origini (in rapporto a quelli contemporanei di Torino, Genova, Bologna e Firenze), forma che si era appena profilata soltanto con il primo ampliamento del 1937-39. È evidente, quindi, dalle immagini storiche, come lo stadio fosse originariamente compiuto con la costruzione del secondo anello, ancora quasi totalmente visibile e fruibile sotto le sovrastrutture del terzo anello e della copertura".


Per quanto premesso, questa Soprintendenza ritiene che, per il secondo anello, possano sussistere i requisiti d’interesse culturale semplice necessari per una verifica positiva ai sensi degli artt. 10 e 12 del Dlgs n. 42/2004 e successive modifiche", conclude la Soprintendenza.

Quindi il Meazza per la Soprintendenza NON E' ABBATTIBILE !

 

ultima ora


E'
di oggi la reazione del Comune che rivaluterebbe l’ipotesi dei due stadi (Repubblica Milano 11 Agosto), RINNEGANDO le affermazioni fatte da Sala il 13 Maggio scorso durante la riunione con i rappresentati di Inter e Milan nella quale si era opposto fermamente al nuovo stadio vicino al Meazza.

Vi ricordiamo il nostro articolo riguardante LA FOLLIA DEI DUE STADI:

Due stadi 

 

 

 

 

 

Milano 11 Agosto 2023

 

 

 

La Redazione

 

Il Municipio 8 vota a favore del Vincolo Monumentale alla Maura

Municipio 8 vota a favore del vincolo Munumentale alla Maura



Ieri il Municipio 8 ha APPROVATO l'OgD sul Vincolo Monumentale dell’Ippodromo La Maura.
Ottima notizia perché è stato votato da un'ampia maggioranza (nessun contrario) e perché questa approvazione, rappresenta un altro tassello delle numerose iniziative a supporto della tutela dell’Ippodromo e dell’ambiente del territorio: … speriamo ora si aggiunga anche il Municipio 7 !

 

Qui di seguito il documento approvato:

Municipio 8 OGD per estensione alla Pista Maura del vincolo diretto di interesse storico artistico e culturale

4400 Firme raccolte

 

 

 

 

 

Milano 30 Giugno 2023

 

 

 

 

La redazione

 

San Siro: Sala scarica sul Consiglio i ritardi del progetto nuovo stadio

 Consiglio Palazzo Marino

 

Milano 12 Giugno 2023

 

Quello che è successo Lunedì  12 Giugno a Palazzo Marino vale veramente la pena vederlo e raccontarlo.

Il tutto è iniziato dopo l’intervento del Consigliere Carlo Monguzzi che insieme a più di un consigliere del Pd è fermamente contrario alla demolizione del Meazza e da mesi, chiede alle squadre di ristrutturare e riqualificare San Siro. «Ricordo che c’è un sondaggio con oltre 5.000 persone, dove il 92% si dice favorevole alla ristrutturazione del Meazza — ha detto Monguzzi nel suo intervento —. Noi siamo contro il consumo di suolo sia che riguardi La Maura sia San Donato. Lo dice anche il piano Aria Clima del Comune. Decidetevi»

Subito dopo è toccato al forzista Alessandro De Chirico che si è lamentato della mancata convocazione di un Consiglio straordinario dedicato a San Siro e sulla gestione dell’intera vicenda da parte di Sala.

Vedi Intervento di Carlo Monguzzi



È a questo punto che un sindaco, visibilmente infastidito si è alzato e ha preso la parola: «Anche il modo di gestire del Consiglio è stato infruttuoso — ha attaccato Sala —. Noi possiamo continuare a dibattere tra di noi ma siccome non è un’opera pubblica ma privata, non è che possiamo fare finta di ignorare che ci sono degli attuatori. Se non propongono novità è infruttuoso e fare questo sciocco balletto di fronte a nessuna novità per me non ha senso. Vi sento dire tanti no, ma non ho sentito nessuna proposta realistica.
Vi sfido a dire una cosa realistica
».

Secondo Sala la via prospettata da Monguzzi e di una larga fetta del mondo ambientalista, ossia riqualificare San Siro, è impraticabile. «Dire come fa Monguzzi che bisogna mettere a posto San Siro è irrealistico, perché le squadre non lo vogliono fare, quante volte lo devono ancora dire? Allora basta. Non state dando un contributo».
Il tono sale. Sala rispedisce al mittente anche la proposta avanzata tempo fa dall’attuale presidente del Senato, Ignazio La Russa, di due stadi, uno vicino all’altro, uno per il calcio e uno dedicato a grandi eventi. «Vorrebbe dire 80 giorni per le partite di calcio e 80 giorni per i concerti. Andate voi a dirlo alla gente del quartiere. Credo che sarebbe ingiusto penalizzare gli abitanti con 160 giorni di eventi».
Punta il dito: «Non avete fatto una proposta sensata in due anni e mezzo. Qualcuno si alzi ora. Su dai, uno in piedi. Fate una proposta che possa essere condivisa».
Infine l’ultimo affondo: «Qualunque ipotesi non ha funzionato. Volete che vadano a San Donato, che vadano a Sesto? Allora diteglielo».

Vedi Intervento del Sindaco Beppe Sala

 

Il Consiglio s’interrompe. Si riuniscono i capigruppo con il sindaco. La tensione si stempera.
Il Consiglio straordinario sullo stadio si farà dopo che la sovrintendenza dirà la sua sul vincolo al Meazza.

A questo punto ricordiamo ai nostri lettori che come dice il Capogruppo della maggioranza Filippo Barberis, il Consiglio si era espresso a già due volte a favore dei Club.

La prima risale a Novembre del 2019, vedi nostro articolo: SanSiro Nuovo Stadio: La Dichiarazione di pubblico Interesse, l'accelerazione di Sala dove il Consiglio aveva votato a favore del progetto di Inter e Milan con i famosi 16 paletti.

La seconda dopo i risultati del DIBATTITO PUBBLICO che confermava il “pubblico interesse” del progetto, ma indicava ai Club:

  • Di arrivare all’obiettivo di 70 mila posti per garantire un’accessibilità popolare allo stadio.
  • Di investire almeno 40 milioni di euro sul quartiere attorno allo stadio.
  • Di portare il verde dall’attuale 18 al 50 per cento, in sostanza 140 mila metri quadrati di verde su un'area di 280 mila (sarà però sempre verde impermeabile.)
  • Più alti standard di sostenibilità ambientale per il cantiere e per l’area.
  • Che sia più distante dalle case di via Tesio.

Vedi nostro articolo: San Siro: Votato l'ordine del giorno che fissa nuovi paletti per la costruzione del nuovo stadio.

A tale richiesta i Club NON HANNO DATO SEGUITO e hanno comunicato via stampa la loro intenzione di costruire un Nuovo Stadio fuori Milano.

Per questo NON E’ VERO che il Consiglio come dice Sala “Non aveva fatto una proposta sensata in due anni e mezzo”.
La responsabilità è tutta dei Club che hanno usato il “Progetto Nuovo Stadio” per realizzare una gigantesca speculazione Immobiliare per risanare i loro bilanci costantemente i ROSSO.

Vedi Intervento del Capogruppo di Maggioranza Filippo Barberis.

 

 

Vedi Intervento del Consigliere Enrico Fedrighini, riguardo al Nuovo Stadio del Milan alla Maura e dove indica nella “Finanza Immobiliare” il vero attore del progetto “Nuovo Stadio”

 

 

 A questo punto vengono sollevati dal Consigliere Alessandro Giungi

1) La modalità in cui il Sindaco ha dato ai Club la possibilità al Milan A.C. di costruire il suo nuovo stadio alla Maura

2) Il “problema dolente” della REALE PROPRIETA’ del Milan.  

 

Vedi Intervento del Consigliere Alessandro Giungi riguardo al Nuovo Stadio del Milan alla Maura

 

 

Vedi Intervento del Consigliere Alessandro Giungi – Risposta dell’Assessore Giancarlo Tancredi – e contro-risposta di Alessandro Giungi sulla REALE PROPRIETA' del Milan A.C.

 


Insomma una giornata da dimenticare per la Giunta di Palazzo Marino, dove il Sindaco Beppe Sala ha malamente cercato di scaricare i ritardi del progetto “Nuovo Stadio” sui consiglieri della sua maggioranza.

Ora non ci resta che aspettare la SENTENZA della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio governata da Emanuela Carpani.

NE VEDREMO ANCORA DELLE BELLE !




Milano 14 Giugno 2023





La Redazione

Progetto Stadio alla Maura: non vedo, non sento, non parlo. E non voto.

PALAZZO MARINO

LA MAGGIORANZA PD, CONTRARIAMENTE ALLE DICHIARAZION FATTE IN PRECEDENZA NON VOTA LA MOZIONE NR. 360 CON OGGETTO: LA SALVAGURDIA DELLA MAURA

UN' ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI AGRICOLI E VERDE DI CINTURA URBANA DEL COMUNE DI MILANO, COMPARTO 1, "PARCO OVEST - IL BOSCO IN CITTÀ". E LA SPOSTA A DOPO L'INCONTRO CON IL SINDACO SALA E I CAPIGRUPPO.



N
on è uno scherzo, purtroppo: ma è utile e necessario che si sappia.

I
eri un gruppo di consiglieri (Fedrighini, Monguzzi, Vasile, D’Amico, Orso, Romano) hanno presentato in Consiglio la richiesta di discutere subito la mozione di tutela della Pista Maura, depositata alcuni mesi fa.


La ragione è semplice: da mesi del progetto Stadio ne parlano i media, i dirigenti dei club, i presidenti dei consigli di amministrazione di società immobiliari, i titolari di società finanziarie con legami nei paradisi fiscali.
Tutti, tranne il Consiglio comunale eletto dai cittadini, il cui ruolo istituzionale dovrebbe essere quello di discutere ed esprimere degli indirizzi sulle scelte importanti per la vita cittadina.

A parole (che non costano nulla) diverse forze si erano pronunciate nelle settimane passate contro la proposta di realizzare uno stadio alla Maura. Si trattava quindi di tradurre semplicemente le dichiarazioni alla stampa in un atto istituzionale ufficiale: una delibera che chiede al Comune di avviare, insieme al Parco Sud, un Piano di maggiore tutela delle aree verdi ippiche dell’Ovest Milano.

Il regolamento prevede che la richiesta di discutere e votare questa proposta debba essere approvata dal voto di 2/3 dei consiglieri.

E qui, colpo di scena: la maggior parte dei consiglieri, purtroppo di maggioranza, hanno votato contro la possibilità di discutere la mozione Nr. 360 finalizzata a potenziare la tutela delle aree verdi di cintura urbana comprese nel Parco Sud.

A testimonianza dei fatti salienti della seduta il filmato degli interventi:

  • dei Consiglieri: Carlo Monguzzi, Enrico Fedrighini, che sollecitano la trattazione della mozione Nr. 360.

  • del Capogruppo PD Filippo Barberis, che è CONTRARIO alla trattazione della 360 e intende sollecitare "nelle prossime settimane un incontro con il Sindaco e i Capigruppo".

  • del Consigliere Enrico Fedrighini, che chiede l'anticipo della trattazione della 360 e la successiva votazione in cui la maggioranza inaspettatamente (colpo di scena) si oppone all' anticipo richiesto dal Consigliere.

  • del Capogruppo PD, Filippo Barberis che chiede in anticipo la chiusura della seduta. E come diciamo NOI:"les jeux sont faits"





Un pessimo segnale
, per due ragioni: perchè mentre guardiamo le immagini di un’Emilia Romagna devastata da una scriteriata gestione e cementificazione del territorio, il Consiglio ha deciso di non decidere, ha sceglie di non scegliere su una questione rilevante per salvaguardare il territorio e l’ambiente in cui viviamo; e anche perché si ratifica che a Milano gli indirizzi in materia di politiche territoriali (ricordate lo slogan “stop al consumo di suolo”?) li esprime la finanza immobiliare. Il Consiglio comunale preferisce tacere.

Dal consigliere Enrico Fedrighini citiamo :”Ripresenteremo ovviamente, fino allo sfinimento, la richiesta di votare il prima possibile questo documento. Sapendo bene che a Milano la tutela del territorio e dell’ambiente rimane legata ad altro: in primis alla capacità di mobilitazione del territorio, come ci hanno insegnato i tremila della catena umana attorno alla Maura; e poi dal lavoro di associazioni e istituzioni seriamente attente alla tutela dei beni comuni”.

 


Milano 23 Maggio 2023

 

 

 

La Redazione

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Cosa sono
I cookie sono piccoli file di testo memorizzati nel computer o nel dispositivo mobile dell´utente quando visita il nostro sito web.

A cosa servono
I cookie sono da noi utilizzati per assicurare all´utente la migliore esperienza nel nostro sito.
Questo sito utilizza solo Cookie di sessione. Cookie automaticamente cancellati quando l´utente chiude il browser.

Tutti i Cookies NON vengono archiviati e sono gestiti con policy che rispetta la Privacy.