Categoria la Politica

San Siro nuovo stadio, Dibattito Pubblico confermato Andrea Pillon

andrea pillon

 

Il Comune punta sull’ "usato sicuro" per il dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio di San Siro.
La commissione municipale che doveva scegliere tra le tre candidature arrivate per il ruolo di coordinatore del confronto tra Palazzo Marino, Milan e Inter e cittadini ha indicato Andrea Pillon (da noi già indicato nell' articolo:o) come capo del team di 15 professionisti che si occuperà di gestire il dibattito pubblico.

I
l team si occuperà di definire le tappe del processo, il calendario degli incontri, le modalità di ascolto e partecipazione dei cittadini, predisporrà e gestirà un piano di comunicazione e informazione al pubblico, con l’organizzazione di incontri e dibattiti in presenza e online.

Pillon, torinese, esperto del settore, dal 1997 in Avventura Urbana srl, non è un nome nuovo per procedure del genere condotte a Milano. Nel 2018, infatti, è stato nominato per gestire il dibattito pubblico sulla riapertura dei Navigli milanesi, un progetto che il sindaco Giuseppe Sala, però, dopo il confronto ha rimesso nel cassetto per la mancanza dei fondi necessari per realizzarlo. Tant’è che mancano ancora due passaggi, prima che Pillon possa avviare l’iter per il confronto sul futuro del Meazza e sul progetto del nuovo stadio a San Siro. Lo spiega una nota di Palazzo Marino: "Con il perfezionamento dell’affidamento, che avverrà a seguito dell’approvazione del bilancio comunale, e la presentazione da parte dei due club dello studio di fattibilità aggiornato nei termini richiesti dall’amministrazione comunale, si avvierà il percorso di partecipazione cittadina".

Il percorso la cui fine è prevista per Novembre si concluderà con la presentazione, da parte del coordinatore, di una relazione conclusiva che terrà conto delle posizioni emerse.

Qui di seguito il C.V. Europeo di Pillon datato 2020Anrea Pillon C.V. 2020

 

Milano 21 Maggio 2022

La Redazione

San Siro nuovo stadio: Rumors, Andrea Pillon, l'uomo del dibattito.

 andrea pillon


Secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it Andrea Pillon sarebbe uno dei più accreditati per vincere il bando come coordinatore del dibattito pubblico tanto atteso da Milan e Inter e dai comitati pro e contro il nuovo San Siro.

Ma chi è Andrea Pillon? Vecchia conoscenza della politica milanese, è nato nel 1967 e dal 1997 lavora presso Avventura Urbana Srl, a Torino.
L'azienda "accompagna enti ed organizzazioni pubbliche e private, nella costruzione e gestione di processi decisionali inclusivi in ambito ambientale, urbanistico e di trasformazioni dei territori, dello sviluppo locale e della localizzazione e realizzazione di infrastrutture e impianti sgraditi".

Nel cv di Pillon ci sono il potenziamento del sistema autostradale di Bologna, il raddoppio dell'autostrada A10 (la famosa Gronda), il dibattito sul GRA bis, la nuova tangenziale di Lucca, l'alta velocità Torino Lione.
Nel 2018 viene "reclutato" per gestire il dibattito pubblico sulla riapertura dei navigli milanesi.

Qui di seguito il C.V. Europeo di Pillon datato 2020: Anrea Pillon C.V. 2020

Mentre si fa strada il "Dibattito Pubblico" abbiamo il nuovo video del progetto di RISTRUTTURAZIONE presentato al MIBACT e proposto al Comune di Milano, con il relativo piano economico-finanziario dall' l'Ing. Riccardo Aceti (docente del Politecnico di Milano) e dall' l'Ing Nicola Magistretti.
 

 

Milano 03 Maggio 2022

 

La Redazione

San Siro nuovo stadio: Il comune pubblica l'avviso per cercare un coordinatore

dibattito pubblico

 

Si delinea con maggiore precisione lo schema del dibattito pubblico che si effettuerà sul nuovo stadio di San Siro a Milano.
Il capitolato d'appalto per l'organizzazione è stato pubblicato sull'albo pretorio del comune e prevede una spesa massima di 245 mila euro, con una durata di circa sei mesi, in modo che si concluda entro la fine del mese di novembre del 2022.
Il dibattito, come ben sapete verterà sulla proposta di Milan e Inter di costruire un nuovo stadio (la 'cattedrale' di Populous) abbattendo il Meazza e aggiungendo altre funzioni commerciali nell'area tra via Tesio, piazza Axum e piazzale dello Sport.

Prima che il dibattito inizi, i due club dovranno presentare un aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica, si tratterà di un dossier di una quarantina di pagine che recepisce i nuovi indici volumetrici (0,35 come da Pgt) con relativo ridisegno dell’intervento e stima del nuovo investimento.
Sarà pronto tra fine aprile e gli inizi di maggio.


Non si discuterà, quindi, del progetto esecutivo vero e proprio, non ancora pronto.

In sintesi

Il capitolato appena pubblicato serve ad individuare un 'coordinatore del dibattito'. I candidati dovranno presentare le principali tappe del processo e le modalità di comunicazione pubblica. Ma anche le modalità di ascolto dei portatori d'interesse e dei cittadini interessati ad esprimersi.
La prima tappa dovrà essere un evento di presentazione, con un intervento tecnico per illustrare il dossier.
L’avvio coincide con l’approvazione del bilancio preventivo, ossia entro la fine di maggio. La conclusione è fissata al 30 novembre.

Dovranno poi essere previsti almeno quattro incontri fisici (di cui due dedicati ad un pubblico specialistico e due ad un pubblico generico), in spazi del comune di Milano, e almeno quattro incontri online, oltre ad un evento finale.
Nel caso il coordinatore dovesse ritardare nella presentazione della relazione finale, dovrà pagare una penale pari a 500 euro al giorno.
Tenendo conto che il coordinatore avrà un mese di tempo per studiare il dossier, la partenza vera e propria del dibattito pubblico è prevista per gli inizi di luglio.

Il regista dovrà "favorire il confronto tra tutti i partecipanti al dibattito e far emergere le posizioni in campo".
Tutto dovrà essere affiancato e preceduto da un campagna di comunicazione e informazione, e dovrà avere un sito dedicato al dibattito.
La relazione conclusiva sui giudizi espressi sarà il fischio finale del dibattito pubblico.

Le conseguenze

Ma cosa può venir fuori dalle conclusioni del dibattito pubblico? Che conseguenze può avere? Dipende da ciò che è messo a tema: se la domanda è se il nuovo stadio serve o no e se ci sono alternative, può succedere di tutto. Se invece come ha ripetuto più volte il sindaco Sala, la domanda riguarda solo il «come», le cose cambiano.
Leggiamo cosa scrivono i rappresentanti del comitato Colibri che l’altro giorno sono stati invitati in commissione per spiegare l’iter del procedimento. «Il Comune riceve la relazione conclusiva del dibattito e decide se realizzare o meno l’intervento e le eventuali modifiche; comunica, inoltre, le ragioni che l’hanno portato a non accogliere eventuali proposte».

Nel particolare

Il Comune deve scrivere nero su bianco le motivazioni per cui terrà o non terrà in conto delle proposte emerse dal dibattito. Nello specifico il coordinatore dovrà illustrare le principali tappe del dibattito. In particolare le modalità di comunicazione pubblica sul Progetto di fattibilità e il calendario degli incontri, da un minimo di 4 in presenza, di cui 2 dedicati al pubblico specialistico e 2 al generico. Stesso discorso per gli incontri in digitale.
Il coordinatore dovrà individuare i partecipanti. Lo farà mappando le istituzioni, le associazioni, i gruppi e i comitati attivi sul territorio, «portatori di interesse, competenze e orientamenti rilevanti in relazione alla tematica oggetto del dibattito».
Infine dovrà scegliere i temi da trattare «con particolare riferimento alle questioni tematiche più controverse e conflittuali dell’intervento».

 


Milano 16 Aprile 2022

 

 

La Redazione

San Siro Nuovo stadio: Sala apre «Sì al dibattito pubblico»

dibattito pubblico

La riserva l’ha sciolta il sindaco. Il dibattito pubblico su San Siro si farà.
Dopo che il Comune in una lettera a Milan e Inter si era riservata la possibilità di derogare al dibattito a causa del Covid, ieri Sala ha messo la parola fine a un balletto di settimane tra polemiche, perdite di tempo e pareri legali. «La mia opinione  — ha detto ieri Sala — è che il dibattito pubblico va fatto. Anche nell’interesse delle squadre, dando loro garanzia della durata del dibattito.
Non è mia intenzione continuare a buttare la palla in tribuna».
In realtà, i club non si sono mai preoccupati troppo del dibattito pubblico, quanto dei ricorsi pendenti al Tar.

Certo, anche l’incognita tempi gioca un ruolo, soprattutto se uno dei due club dovesse puntare alla vendita.
I tempi del dibattito pubblico, come spiega il Comitato Colibrì che non senza un pizzico di ironia ha spedito al Comune una sorta di «Dibattito pubblico for Dummies» sono chiari: dalla scelta del «coordinatore» terzo alla durata massima di 4 mesi. Così come azzarda un’interpretazione sull’eventuale deroga da richiedere alla Regione.
«Le finalità di una partecipazione efficace possono però benissimo coordinarsi con le esigenze di protezione della salute pubblica».

Problema superato dopo le parole di Sala. «Il dibattito va fatto — ripete il sindaco — ma bisogna trovare le formule giuste. Capisco anche l’esigenza di certezza delle squadre ma dico: collaboriamo e troviamo un modo per non allungare troppo i tempi
».

 


Il più felice è Carlo Monguzzi, il Verde che ha chiesto con tutte le sue forze il dibattito. «Sono strafelice che trasparenza e partecipazione alla fine l’abbiano vinta. Ora bisogna fare un dibattito molto serio e aperto. Lo dobbiamo ai cittadini».

 

Milano 21 Gennaio 2022

 

La Redazione

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