Categoria la Politica

Sala: San Siro? Tanti paletti, trattativa lunga

Il sindaco Giuseppe Sala torna a parlare del progetto di Milan e Inter per la costruzione di un nuovo stadio

 

 

Giuseppe Sala

La trattativa è in corso, sarà ancora lunga e non c’è uno stop del Comune, ma molti paletti.

Il sindaco Giuseppe Sala torna a parlare del progetto di Milan e Inter per la costruzione di un nuovo stadio nell’area di San Siro e sottolinea: "C’è in corso una lunga discussione che si basa sul fatto che noi come amministrazione non possiamo ostacolare la costruzione del nuovo stadio".

Il primo cittadino probabilmente si riferisce anche al fatto che la legge sugli stadi consentirebbe ai club di proporre il loro progetto in assenza di un “sì’’ di Palazzo Marino. "Stiamo discutendo da lungo tempo sapendo che ci sono paletti importanti – continua Sala –. Dobbiamo essere certi che il progetto abbia senso, c’è questa lunga discussione ed è difficile dare dei tempi perché siamo in attesa di un progetto che risponda alle nostre richieste".

Il sindaco, alla fine, aggiunge: "Sono affezionato come tanti di noi a San Siro ma devo avere un comportamento responsabile perché abbiamo un asset che non posso buttare via. Se Milan e Inter decidessero di costruire il nuovo impianto fuori Milano, infatti, il Meazza resterebbe vuoto."

E intanto i Club NON hanno comunicato ancora  al Comune su quale progetto puntano, sulla Cattedrale di Populous o sugli Anelli di Manica.  !

 

 

 

Milano 02/10/2020

 

La Redazione

Nuovo Stadio, Barberis (Pd): Il via libera della maggioranza non va dato per scontato

Dichiarazione del capogruppo Pd in Comune, Filippo Barberis, sul progetto per il nuovo stadio

Filippo BarberisIeri capogruppo Pd in Comune, Filippo Barberis così si è espresso  sul progetto per il nuovo stadio:

Ho letto le dichiarazioni del Presidente del Milan Paolo Scaroni secondo cui la maggioranza sarebbe d’accordo a partire con il progetto. Siamo i primi a riconoscere gli importanti passi avanti fatti dalle squadre per venire incontro alle richieste del Consiglio, dalla significativa riduzione delle volumetrie, al progetto di rifunzionalizzazione dell’attuale San Siro, dalla continuità di pagamento del canone di concessione, al potenziamento del verde e alla centralità della vocazione sportiva nella riqualificazione dell’area. Queste per noi erano tutte condizioni necessarie a proseguire positivamente nella interlocuzione e nella sempre più puntuale definizione del progetto dei Club.
Tutti questi impegni devono però trovare forma e passare il vaglio di una severa analisi tecnica e di una finale valutazione politica da parte della amministrazion
e”. 

Per essere d’accordo con il progetto, come dice Scaroni, serve che il progetto sia definito mentre al momento ancora le squadre non hanno presentato all’Amministrazione né l’integrazione allo studio di fattibilità né il nuovo piano economico. Il nostro atteggiamento resta costruttivo, la volontà è quella di trovare una soluzione insieme alle squadre, ma guai a dare per scontato il nostro consenso su una proposta ancora in corso di definizione e sulla quale, vista la complessità e la delicatezza dell’intervento, la nostra attenzione a tutela dell’interesse pubblico non calerà di un millimetro”, conclude.

Milano 27/08/2020

La Redazione

San Siro: poco verde, troppo cemento, troppo vicino alle case: l'assemblea di Milano in Comune con Basilio Rizzo

Mercoledì 8 Luglio è stata convocata dalla lista di sinistra "Milano in Comune" una assemblea all' aperto dove si è parlato delle problematiche derivanti dal Nuovo Stadio di San Siro. Questi i temi e le considerazioni fatte.

 


Poco verde, troppo cemento, costi alti rispetto alla ristrutturazione del Meazza. Rizzo (Milano in Comune): «Pronti a far pagare alto prezzo politico per opporci».

Il verde intorno al nuovo stadio non sarà vero verde, perché sarà in superficie, a terrazze e aiuole (in pratica, arredo urbano). La conferenza dei servizi che in cui sono emersi molti pareri negativi ma che alla fine è stata "trasformata" in esito positivo. La direzione patrimonio del Comune di Milano che, addirittura, dichiara che il progetto ha lacune tali da chiedere la sospensione del procedimento. Il costo "pro capite" di 6 mila euro per ogni posto a sedere mentre i nuovi stadi europei sono costati la metà. Le case a soli trenta metri dal nuovo impianto.

Conferenza servizi: pareri negativi

MarianiNella delibera di giunta con cui si è dato il via libera al nuovo stadio non si riporta in modo trasparente i pareri della conferenza dei servizi, che sono sostanzialmente negativi, così ha affermato Gabriele Mariani, architetto ed esponente del "Comitato Coordinamento San Siro": «Ci sono uffici comunali che dicono che il progetto è discutibile, non conveniente per il Comune, lacunoso. La delibera della giunta, invece, afferma che l'area ha ampie superfici in asfalto e quindi consente una rigenerazione. Ma bisogna per forza costruire alberghi e uffici per sistemare l'asfalto?». 

Il verde "dimezzato"

Altro capitolo, la questione del verde, a cui si accennava: rispetto ai 5,2 ettari attuali di verde profondo, cioè con terreno in grado di drenare l'acqua e farla andare alla falda, il progetto del nuovo stadio prevede 2,6 ettari di arredo urbano, con aiuole e terrazze verdi, che non sarebbero in grado di drenare l'acqua. E poi il nuovo impianto sarebbe molto a ridosso delle case di via Tesio: un edificio alto come dieci piani a qualcosa come una trentina di metri.

bruschiSecondo Gabriella Bruschi, a capo del comitato contro il nuovo stadio, il motivo è che Hines ha acquistato l'ex trotto, accanto al Meazza attuale, per farci delle case a cui non vogliono mettere davanti uno stadio: «Piazzarlo davanti alle nostre, invece, va bene perché sono state già vendute».

 E poi si arriva al costo del nuovo stadio: 505 milioni di euro, secondo Milan e Inter, ovvero circa 6 mila euro per ogni posto a sedere. I nuovi stadi europei costruiti di recente sono costati esattamente la metà "pro capite". A fronte di ciò, come è noto, i club hanno chiesto un indice di edificazione di 0,63 metri cubi su metro quadrato. Il Piano di governo del territorio prevedrebbe un indice di 0,31. Per tutti gli intervenuti è assurdo che i club vadano a spendere il doppio rispetto alla media europea per poi chiedere un indice di edificazione doppio rispetto al Pgt.

Il Comune di Milano - ha commentato Basilio Rizzo, consigliere comunale di Milano in Comune - avrebbe dovuto sedersi al tavolo di trattativa dicendo alle squadre: "Noi siamo fermi sull'indice stabilito nel Pgt". Invece non l'ha fatto».

Assemblea

L'alternativa: ristrutturare il Meazza

Come si sa, i due club hanno valutato che la ristrutturazione costerebbe troppo (quasi la stessa cifra della costruzione ex novo) e costringerebbe le squadre a giocare per un certo tempo da un'altra parte. Ma non tutti sono d'accordo su questo. Due studi di progettazione hanno realizzato altrettanti progetti che prevedono entrambi l'eliminazione del terzo anello, sostituito o con una nuova copertura a forma di diamante che esalterebbe la sinuosità del secondo anello ("icona" sportiva), oppure con una galleria panoramica.

Entrambe le soluzioni costerebbero poco più di 200 milioni di euro e permetterebbero, stando ai progettisti, di riadeguare il Meazza fornendo tutti quei servizi di cui oggi è carente (ristoranti, ma anche nuovi servizi igienici e somministrazione di cibo e bevande più all'altezza), aumentando i posti "premium" e quindi i ricavi, con il vantaggio di un minore esborso di denaro e di non "toccare" quello che, come ha ricordato Rizzo, è uno stadio «nel cuore del mondo, il secondo più amato». 

«Secondo ingegneri e architetti, al Meazza si possono realizzare tutte le tecnologie per farlo restare ai primi livelli dei rating internazionali, dove già è ora, ce lo invidiano in tutto il mondo. Si può ristrutturare risparmiando soldi, non interrompendo il campionato, i tempi sarebbero brevi.
Sala ha promesso che sarà al Meazza l'inaugurazione delle Olimpiadi invernali nel mese di febbraio del 2026, se ristrutturiamo ci stiamo. Manterremmo più posti rispetto al nuovo stadio senza cementificare intorno», ha spiegato la Bruschi.

Rizzo: «Far pagare alto prezzo politico»

RIZZOFar pagare un prezzo politico «troppo alto» a qualunque livello: la linea politica l'ha dettata Rizzo, alla fine, ed è quella di essere pronti a combattere su vari fronti «perché la Legge nazionale sugli Stadi prevede che, se il Comune la tira per le lunge, il Governo si assume la responsabilità di decidere». Un rischio da correre, perché per l'esponente di sinistra, di Palazzo Marino, sarebbe peggio se il consiglio comunale rivotasse entro il 2021, entro le prossime elezioni. «Sullo stadio c'è una maggioranza trasversale a favore del nuovo impianto, perché quando c'è da costruire qualcosa in città, c'è sempre una maggioranza trasversale per il sì. Ma anche se nel centrosinistra ci sono oggi consiglieri contrari, quanti di loro avranno il coraggio di mantenere questa posizione a ridosso delle elezioni, quando dovranno anche lottare per avere un posto in lista?».

Rizzo ha anche avvertito sulle posizioni del sindaco Beppe Sala e dell'assessore all'urbanistica Pierfrancesco Maran. Il sindaco si è da subito dichiarato "difensore" del Meazza. «Ad un certo punto, quando si "dovrà" cambiare idea, potrà dire: "Vedete? Se perfino io che ero contrario ora sono favorevole, potete essere favorevoli tutti"». In quanto a Maran, Rizzo ha ricordato che, prima dell'ultimo incontro coi club, sul tema delle volumetrie aveva "chiuso", affermando che a quelle condizioni non si sarebbe potuto far nulla. Subito dopo, con i club che si sono dichiarati disposti a "scendere", ha detto che si poteva iniziare a ragionare.

Infine un cenno alle trattative in corso per la cessione del Milan, oggi di proprietà del fondo americano Elliott. Ci sarebbe (dicono i "rumors" da parecchi mesi) l'interesse del gruppo francese Lvmh di Bernard Arnault. "Ad un acquirente del genere - ha notato Rizzo - non interessa più di tanto lo stadio, ma il lusso derivato dallo stadio. Non interessa tanto l'impianto, ma il documento che consente la costruzione dell'impianto."

Avevano promesso che una parte dei soldi sarebbe andata alle case popolari di San Siro: ce lo vedete Louis Vuitton che si preoccupa delle case popolari?».

 

MIlano 09 Luglio 2020

 

La Redazione 


San Siro, Assemblea pubblica del fronte del "NO"

San Siro: tempi più lunghi, forse si decide dopo le elezioni comunali del 2021

Dal punto di vista politico la partita è complicata. Quattro consiglieri di maggioranza sono esplicitamente schierati contro l'operazione: si tratta del Verde Enrico Fedrighini e di Carlo Monguzzi, Alessandro Giungi e Rosario Pantaleo del Pd. Forza Italia e la Lega sono invece per il sì, ma Marco Bestetti, presidente del Municipio 7 con un "peso" sempre maggiore nel partito (è stato da poco nominato responsabile giovanile nazionale di Fi), è da sempre contrario ad abbattere il Meazza.“ Qui di sequito le loro dichiarazioni.

 

RizzoBasilio Rizzo (Milano in Comune): Assemblea pubblica

Sul fronte del no al nuovo stadio, la lista Milano in Comune di Basilio Rizzo organizza, per l'8 luglio, un'assemblea pubblica. «Non siamo in presenza della sola concessione di un indice edificatorio superiore a quanto previsto dal Pgt, ma di un vero e proprio furto a danno della cittadinanza milanese», si legge in un comunicato della lista: «Attualmente Milan e Inter corrispondono all'amministrazione comunale un canone per l'area in cui sorge lo stadio di circa dieci milioni di euro annui. Per costruire il nuovo stadio, per il quale non c'è nessun "pubblico interesse", le società chiedono "in cambio" la concessione dell'area a titolo gratuito per i prossimi 99 anni, in modo di ripagarsi (con un surplus enorme) i costi di abbattimento del vecchio stadio e di costruzione del nuovo. Il surplus (ovvero la vera e propria speculazione immobiliare) non deriva dagli introiti che verranno prodotti dal nuovo stadio, ma dal centro commerciale, dall'albergo e dai grattacieli ad uso ufficio che le società calcistiche costruiranno. Cosa ci guadagnerà il Comune di Milano (e i suoi cittadini) in questa vicenda? Niente, se non vedersi restituire (forse) l'area tra 99 anni con costruzioni ormai vetuste. Cosa ci perderanno tutti e tutte i milanesi? dieci milioni di introiti annui (di cui cinque al netto dei costi di manutenzione)».

La lista "Milano in Comune" con il supporto del comitato "Coordinamento San Siro" ha organizzato per l'8 Luglio una assembea pubblica che si terrà in Via Harar angolo Via Federico Tesio dalle ore 18:30.

 

MonguzziMonguzzi (Pd): «Perché fare una cosa inutile che toglie voti?»

Durissimo il consigliere del Pd Carlo Monguzzi, da sempre contrario ad abbattere il Meazza: «Perché abbandonare uno stadio che fa parte della storia popolare di Milano? Perché sostituirlo con uno stadio che popolare non sarà? Perché consumare nuovo suolo in una città che, giustamente, ha dichiarato l'emergenza ambientale? Perché costruire un nuovo spazio commerciale quando il commercio già soffre? Perché costruire nuove case accessibili solo a pochi? Ma, soprattutto, perché fare una cosa inutile che toglie più voti di quanti ne porti?», chiede retoricamente sottolineando tra i vari aspetti anche il fatto che la città è divisa e che la "mozione degli affetti" per il Meazza è ben più presente nella cittadinanza di quanto si possa pensare.

BestettiBestetti (Fi): «Distruggono un parco realizzato quattro anni fa»

Anche Marco Bestetti, presidente del Municipio 7 ed esponente di Forza Italia, non abbandona di un millimetro la sua posizione contro l'abbattimento dello stadio di San Siro. E rimarca che solo quattro anni fa è stato realizzato il parco Facchetti-Maldini, appena riammodernato con un sistema d'illuminazione costato 500 mila euro: esattamente l'area su cui sorgerebbe il nuovo impianto. Il presidente del Municipio sottolinea però anche che il confronto dei diritti di edificazione andrebbe fatto «non con il primo progetto, assolutamente sovradimensionato rispetto alle reali necessità, ma con gli indici sanciti dal Pgt». Quindi a Milan e Inter verrebbe concesso di edificare per 145 mila metri quadrati anziché i 98 mila previsti dal Piano di governo del territorio.

 

FedreghiniFedrighini (Verdi): «Fermiamo il treno in corsa»

Il consigliere Verde Enrico Fedrighini preferisce non parlare di sì o no all'operazione, anche se si capisce chiaramente che sta dalla parte del no. Ma sottolinea che, prima del voto in aula a Palazzo Marino, occorrono numerosi passaggi e si può anche tentare di «fermare il treno in corsa» senza nemmeno arrivare al voto. Fedrighini chiede e propone anzitutto un dibattito pubblico sulla necessità o meno di abbandonare il Meazza, che però sia corroborato da una seria analisi costi-benefici mai presentata finora. Fedrighini non è convinto nemmeno dell'aumento dell'indice edificatorio rispetto alla prescrizione del Pgt, dovuto al fatto che mantenere e "rifunzionalizzare" il Meazza costerebbe 74 milioni di euro. «E' conveniente per la città preservare il feticcio al costo di 74 milioni e di nuove volumetrie private?», si chiede l'esponente dei Verdi. Ed infine, la superficie permeabile prevista nell’intera area di progetto è appena il 10 per cento: «Un dato molto scadente per l’ecosistema urbano milanese, dal quale occorre invece partire».

 

 

Milano 28 Giugno 2020

 

La Redazione



 

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