Categoria la Politica

Concerti estivi a Milano, il sindaco incontra i residenti. Finardi contro Rossi: “Musica alla Maura, troppe violazioni

concerti alla Maura

 

Giovedì il vertice a Palazzo Marino. Finardi contro i concerti alla Maura: “Struttura inadatta, basta live fuori controllo”. Il sindaco Sala incontra il comitato dei residenti.


Il sindaco Beppe Sala ha convocato il Coordinamento per la tutela del verde cintura urbana di Milano-Parco Ovest per discutere della controversa programmazione musicale estiva.
All’incontro, previsto per giovedì mattina a Palazzo Marino, potrebbero partecipare anche altri membri della giunta.

EugenioFinardiLo stesso giorno, il Coordinamento, sostenuto da centinaia di residenti, terrà un’assemblea pubblica alla Polisportiva Garegnano. Tra i temi all’ordine del giorno: il futuro delle aree ippiche, il progetto dello stadio Meazza, la tutela del Parco Sud e il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt).


Incontro Pubblico Giovedi 1 Febbraio 2024

 

Tra i relatori, ci sarà anche il cantautore Eugenio Finardi, che vive vicino all’ippodromo La Maura e che si è espresso contro i concerti in quell’area.
Finardi ha criticato anche Vasco Rossi, che su Instagram ha difeso il diritto alla musica e ha ironizzato sulle lamentele dei residenti. Finardi ha risposto auspicando che Rossi non suoni più alla Maura e riduca le sue date al Meazza.

 

 

 

Massimiliano FavotiCome indicato dal Corriere Milano di oggi il Coordinamento invierà domani una lettera alla giunta con alcune richieste.
Il portavoce Massimiliano Favoti chiede: «Quando applicherete la delibera con i nuovi limiti di carico per singola area, approvata dal Consiglio il 16 novembre? Come farete a far rispettare la delibera, che oggi viene violata dagli organizzatori per quanto riguarda le pause e le sovrapposizioni? Come ci assicurerete che non ci saranno più “sviste”?»

 

 

 

 

 

 

 

Milano  29 Gennaio 2024

 

 

 

 

La Redazione

 

 

San Siro, il Comune tenta il colpo di scena: ristrutturazione da 300 milioni e stadio da 75 mila posti

Nuovo Progetto di Ristruttrazione San Siro

 

Di seguito il video del Regionale della Lombardia delle 19:30 di ieri e l'articolo di Federica Venni  ( Repubblica Milano del 19 Gennaio) che sommarizzano la nuova iniziativa del sindaco Giuseppe Sala per convincere i Club a restare a Milano.

 

Progetto di Ristrutturazine Fenyves - Bozzola

Progetto di ristrutturazione di San Siro Fenyves - Bozzola

Palazzo Marino si gioca l’ultima carta per far restare Inter e Milan a San Siro. Il 31 gennaio, durante una commissione consiliare convocata ad hoc, sarà presentato un inedito progetto che propone la ristrutturazione del Meazza a un costo che si aggira intorno a 300 milioni di euro e senza che i due club debbano trovarsi un posto dove giocare durante i lavori. Perché, questa è l’idea, i lavori convivranno con le partite.

Una new entry che, nelle intenzioni del Comune, potrebbe convincere le società, che nel frattempo stanno andando avanti sulle loro opzioni a San Donato e a Rozzano, a restare a Milano. Quella della riqualificazione della Scala del calcio è un’opzione che Inter e Milan hanno sempre scartato: sia per la convivenza con gru e ruspe (dove si gioca mentre mettono tutto a nuovo?), sia per i costi, sia per l’impossibilità, a detta loro, di ottenere un risultato all’avanguardia e in linea con quelli delle altre grandi squadre europee.

Un progetto di ristrutturazione del Meazza — la Galleria di Aceti-Magistretti — era già stato presentato, ma è sempre rimasto nel cassetto.

La nuova ipotesi di ammodernamento porta la firma tecnica dello studio di architettura e ingegneria Arco Associati e la paternità politica dell’opposizione: a portare il pacchetto al sindaco Beppe Sala e al suo staff è stato infatti il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico. Il nuovo San Siro avrà 75 mila posti, 5 mila in più rispetto alle due arene che i club stanno facendo progettare fuori Milano e circa ottocento in meno rispetto all’attuale assetto.

Di questi, 10 mila saranno “posti speciali”, tra sky box e nuove modalità di fruizione. Biglietti premium, in sostanza. Il disegno di massima prevede anche una sorta di quarto anello da sviluppare, però, non in altezza, ma in maniera complementare alla struttura esistente. Ad essere rivisto, poi, sarà anche il sistema di accessi: addio distesa di asfalto interrotta da cancellate, arriverà una configurazione un po’ più accogliente. Il tutto, secondo il progetto, sarà accompagnato da una riqualificazione del quartiere (con costi ancora da quantificare): più semplice e meno impegnativa di quella prevista dall’ormai vecchio dossier sul gemello del Meazza, ma con aree verdi e servizi per i cittadini. L’obiettivo è quello di far gola sia ai club che ai consiglieri comunali, anche a quelli che in questi anni si sono dimostrati più scettici e intransigenti sull’operazione di una nuova arena da costruire sulle ceneri dell’attuale.

Difficile che Inter e Milan, ora orientate rispettivamente su San Donato e Rozzano, tornino sui loro passi, ma c’è chi ancora pensa non sia detta l’ultima parola. Soprattutto nella prospettiva di futuri cambi di proprietà delle squadre.

Il futuro delle due milanesi e del loro stadio (o dei loro stadi) è appeso agli assetti societari, ecco perché di porte davvero chiuse ancora non se ne vedono. Formalmente, infatti, i club non hanno nemmeno ancora abbandonato il dossier del nuovo stadio a Milano, perché agli uffici di Palazzo Marino non è arrivata alcuna lettera ufficiale di disdetta. Restano, però, le parole del presidente rossonero Paolo Scaroni e del ceo nerazzurro Alessandro Antonello che tirano dritto sui loro progetti. A San Donato la giunta ha dato il via libera politico alla variante al Pgt che serve per la costruzione della nuova casa rossonera, ma l’iter richiede anche un  passaggio — mai scontato — in Consiglio comunale.

L’Inter, invece, ha concordato il procedimento da seguire con il Comune di Rozzano e con la proprietà dell’area su cui sorgerà il nuovo impianto. Quello che sarà presentato il 31 gennaio ai consiglieri è soltanto uno studio di fattibilità di massima. Da qui, poi, qualora la soluzione fosse accolta dalle squadre, il Comune dovrebbe confezionare un bando o un concorso internazionale per la redazione del progetto definitivo prima ed esecutivo poi.
Ma siamo ancora ai primissimi step di questa operazione “salvataggio” del Meazza. Intanto, un’altra data da segnare in calendario è il 14 marzo, giorno in cui il Tar, dopo il ricorso del Comune, ha calendarizzato l’udienza di merito sul vincolo annunciato dalla Sovrintendenza.
Un timbro che dovrebbe scattare il prossimo anno, quando il secondo anello spegnerà 70 candeline.





  Il Commento della Redazione

 

Il progetto non è ancora stato presentato, ma abbiamo la certezza che la soluzione proposta da Palazzo Marino conterrà aspetti che potrebbero essere molto interessanti per i Club:

  • Costruzione di 2 Torri con uffici e servizi
  • Aree funzionali all’esterno
  • Aree Commerciali

Una bella ciliegina sulla torta per soddisfare l’appetito contabile di Inter e Milan; insomma  un affare immobiliare di cui non si sa nulla di volumetrie e consumo del suolo.
Con speranza e timore aspettiamo il 31 Gennaio e ci auguriamo che il tutto non si trasformi in una vera e propria beffa per i cittadini.

 

 

 

 

Milano 20 Gennaio 2024

 

 

La Redazione

L' Assessore alla Mobilità Arianna Censi: poco preparata e poco attenta sui concerti a San Siro

Sala Consiliare Municipio 8

 

 

Milano 11 Gennaio 2024 


Ieri si è svolto il Consiglio Straordinario del Municipio 8 con la partecipazione dell’Assessore alla Mobilità Arianna Censi, che ha dimostrato di non avere le competenze e le responsabilità necessarie al suo ruolo.
Noi come altri cittadini eravamo presenti e abbiamo sottoposto il tema “concerti” e i relativi impatti sul territorio e i residenti.
Arianna CensiDi seguito la sintesi dell’incontro dove in generale siamo delusi dalle risposte dell’Assessore sui punti fondamentali. Ricordiamo che  i temi erano noti da tempo e nessuna delle domande era imprevista, ma lei ha saputo confonderci con la sua impreparazione!

 

• nessuna news sulla modifica della delibera autorizzativa dei concerti (quando? Che piano avete? In che tempi?) (questo punto è fondamentale per regolamentare i concerti in modo da tutelare i diritti dei cittadini e garantire la sicurezza e la qualità della vita nel territorio).

L’assessore non ha saputo fornire nessuna informazione su quando e come intende intervenire su questa delibera, dimostrando di non avere una visione chiara e condivisa sul tema.

Questo ci fa pensare che non ci sia un reale interesse a modificare lo status quo, che favorisce solo gli organizzatori dei concerti a discapito dei residenti.


• sembrava sorpresa sul fatto che durante i concerti ci sono chiusure delle metropolitane (Uruguay) e che il calendario concerti dovrebbe prevedere dei “giorni di riposo” che in realtà a giugno/luglio non sono rispettati! (questo punto riguarda la mobilità e la vivibilità del territorio, che sono fortemente compromesse dai concerti.

L’assessore non ha saputo spiegare perché ci siano queste chiusure delle metropolitane, che creano disagi e disservizi ai cittadini, e perché non si rispettino i giorni di riposo, che servono a garantire il recupero acustico e ambientale del quartiere.

Questo ci fa pensare che non conosca le attuali norme che regolamentano i concerti, e che non abbia alcun controllo sulla loro applicazione.


• Nessun riscontro sulla richiesta di parcheggi e navette adhoc o sui parcheggi abusi (marciapiedi, aree verdi o posti riservati ai portatori di handicap) (questo punto riguarda la sostenibilità e la legalità del territorio, che sono minate dai concerti.

L’assessore non ha saputo dare nessun riscontro sulla richiesta di parcheggi e navette adhoc, che servirebbero a facilitare l’accesso e la fruizione dei concerti senza creare problemi ai residenti, e sui parcheggi abusivi, che sono una violazione delle norme e dei diritti dei cittadini.

Questo ci fa pensare che non abbia alcuna volontà di intervenire su questi aspetti, e che lasci fare ai concertisti quello che vogliono, senza alcuna sanzione.

• Risposte vaghe sulla ZTL San Siro (solo per eventi allo stadio) di cui nonostante ci siano le telecamere già installate non si conosce la data di attivazione (ancora parlano di “qualche mese”) (questo punto riguarda la tutela e la valorizzazione del territorio, che sono ostacolate dai concerti.

L’assessore non ha saputo dare risposte precise sulla ZTL San Siro, che dovrebbe limitare il traffico e l’inquinamento nella zona, e che è stata annunciata da tempo ma non ancora attivata.

Questo ci fa pensare che non ci sia una reale volontà di attuare questa misura, e che si stia cercando di ritardare il più possibile la sua entrata in vigore, per non scontentare i concertisti.

Il Coordinamento per la tutela del verde cintura urbana di Milano – Parco Ovest attraverso i portavoce:
Caterina Carati e Massimiliano Favoti a fine lavori hanno rilasciato il documento:
Consiglio Straordinario Municipio 8 e hanno dichiarato:

Da  come stanno procedendo le cose sulle risoluzioni degli impatti dei concerti,  costatiamo che non sono stati  fatti progressi effettivi, e di conseguenza  chiediamo alla Giunta di convocare una commissione per affrontare il problema e non perdere altro tempo, visto che i concerti sono in programma da maggio a luglio e annunciamo di voler agire in parallelo su altri fronti, come il coinvolgimento di legali, la definizione di azioni di protesta e la denuncia pubblica sui media.” 

 

 

 

Milano 11 Gennaio 2024

 

 

La redazione

I garanti del Comune sentenziano: Inammissibili i referendum su San Siro

Sala aspetta il 14 Marzo

 


I
l nuovo collegio dei garanti BOCCIA i quesiti referendari proposti dal comitato che vorrebbe salvare il Meazza, nonostante i promotori avessero vinto in Tribunale. Così Sala ora si gioca tutto il 14 Marzo e spera che venga rivisto dalla sovrintendenza regionale della Lombardia il VINCOLO sul secondo anello, così procedere all' abbattimento del Meazza e alla costruzione del mostruoso piano edilizio di Inter e Milan.

Lo ha stabilito il collegio dei garanti del Comune di Milano (presidente Paola Belloli, con Marco Luigi Di Tolle ed Edoardo Raffiotta), ribadendo di fatto una decisione già presa (quando però i garanti erano altri), dopo che il Tribunale aveva dato ragione al Comitato referendario. Questo aveva fatto ricorso lamentando di non essere stato coinvolto a dovere prima della decisione dei garanti. Il nuovo collegio lo ha riascoltato, ma non ha cambiato la decisione.

In sostanza: "Non è possibile effettuare un referendum abrogativo della delibera della giunta di Milano con cui, a novembre 2021, si ribadiva il pubblico interesse all'abbattimento dello stadio di San Siro per costruirne un altro a fianco: quella delibera sarebbe infatti superata dal corso degli eventi, anche se di per sé è formalmente in vigore e "in astratto idonea" al referendum.
Per quanto riguarda il secondo quesito referendario, questa volta propositivo, esso si fonda sulla salvaguardia del Meazza: ma questa è già 'assicurata' dalla decisione della Sovrintendenza, secondo cui nel 2025 lo stadio milanese potrà essere vincolato.
"

Delibera già 'abrogata di fatto'

Secondo i garanti, dopo la delibera di pubblico interesse si è svolto il 'dibattito pubblico' sullo stadio, le cui conclusioni sono state recepite a gennaio 2023, con una delibera di giunta e una determina dirigenziale che hanno indicato "tante e tali modifiche e integrazioni" da comportare l'abbandono dei progetti precedenti. Ancora più esplicitamente, le decisioni di gennaio 2023, dopo il 'dibattito pubblico' sullo stadio, avrebbero già "abrogato di fatto" la delibera che si vorrebbe abrogare per referendum. Solo a margine, i garanti notano che il quesito abrogativo investirebbe anche tematiche di competenza statale e non comunale.

Ma il Comitato aveva presentato anche un referendum propositivo. Bocciato anche questo, per due ragioni.

1) La prima è che il presupposto principale (cioè salvare il Meazza dall'abbattimento) è venuto meno, visto che, secondo la sovrintendenza regionale della Lombardia, il secondo anello dello stadio ha tutte le carte in regola per essere tutelato a partire dal 2025 (al 70esimo anno dalla realizzazione), e per giunta la tribuna ovest è stata definita 'archivio esposto', per le targhe che documentano i successi di Milan e Inter. Insomma, a salvaguardare il Meazza ci penserebbe già la dichiarazione della sovrintendenza.
Facciamo notare ai nostri lettori che la decisione definitiva NON è ancora stata presa e lo sarà solo il 14 Marzo, per cui questa ragione NON è da ritenersi valida.

2) L'altra ragione per cui i garanti hanno nuovamente bocciato anche il referendum propositivo risiede nelle valutazioni di 'fattibilità tecnica e contabile' da parte delle varie direzioni comunali. Qui va premesso un punto: il giudice civile aveva 'bacchettato' i garanti, affermando che avevano tenuto troppo in conto le valutazioni delle direzioni, anche quando, come nel caso della direzione Rigenerazione urbana, avrebbero fatto osservazioni non esattamente contabili o tecniche, ma CONDIZIONATE dai rapporti con Milan e Inter.
Visti i fatti riteniamo che anche questa ragione non sia valida.

I pareri delle direzioni

Per i garanti, tuttavia, le osservazioni delle varie direzioni sono comunque importanti; e alcune di esse convergono in ricadute negative sul bilancio comunale, in caso di vittoria del referendum propositivo.
Il collegio dei garanti cita ad esempio il parere della direzione Sport, secondo cui i costi di mantenimento del Meazza (5 milioni all'anno di gestione straordinaria) non potrebbero essere sostenuti dal Comune di Milano. E cita sempre la direzione Rigenerazione urbana, secondo cui l'eventuale ristrutturazione del Meazza, proposta dal Comitato referendario con il quesito propositivo, comporterebbe riduzione della capienza per 6 anni di lavori, e per di più con la necessità di reperire finanziamenti pubblici che invece non sarebbero necessari per la costruzione di un nuovo stadio, giacché in questo caso i costi se li accollerebbero i due club. I quali, sottolineava la direzione Rigenerazione urbana, "ritengono la realizzazione di una nuova struttura l'unico scenario possibile". La stessa direzione riteneva poi che "un impianto così vetusto, anche se ristrutturato, non potrebbe garantire prestazioni equivalenti a quelle di un impianto di nuova generazione".

CONDIVIDIAMO pienamente il commento di Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino, da sempre contrario ad abbattere San Siro. "Secondo i garanti - dice - la delibera di giunta del 2023 è diversa da quella del 2021 su cui è stato chiesto il referendum abrogativo, e per di più su quella delibera le squadre non hanno mai manifestato interesse, quindi non c'è alcun motivo di fare il referendum. 
Cioè il problema stadio non esiste. Ma se così fosse perché il comune ha fatto ricorso sul vincolo della Soprintendenza contro l'abbattimento del Meazza?", in realtà, "le squadre furbescamente non dicono nulla fino al 14 marzo quando il Tar deciderà sul vincolo: se verrà tolto, il Meazza verrà abbattuto e costruito di fianco il nuovo stadio, il centro commerciale e compagnia bella.
È sconfortante che il Comune abbia fatto un dibattito pubblico farlocco, abbia di fatto non consentito ai cittadini di esprimersi col referendum, sia ricorso contro il vincolo che tutelava l'ambiente.
Per un Comune verde e di sinistra un bel record
".

 

 

 

 

Milano 30   Dicembre 2024

 

 

La Redazione

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