Stadio San Siro, il TAR non accoglie la sospensiva chiesta da Palazzo Marino
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva del vincolo sullo stadio Meazza di San Siro: Ricorso al TAR della Lombardia per ottenere l’annullamento del VINCOLO imposto dalla Soprintendenza Archeologica e Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano .
Il vincolo è stato imposto dalla Sovrintendenza per preservare il vecchio stadio e impedirne la demolizione richiesta dalle due squadre calcistiche del Milan e Inter. Inoltre, il Tar ha programmato un’udienza per il 14 Marzo 2024 per esaminare approfonditamente la questione, come ha spiegato l’avvocata Veronica Dini, che rappresenta i cittadini del coordinamento che ha promosso il referendum per la salvaguardia dello stadio.
Il capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino Carlo Monguzzi dichiara: "Per noi un'altra vittoria, la tendenza del Tar appare chiara: le leggi si rispettano. E diventa sempre più incomprensibile che il Comune di Milano chieda di togliere un vincolo che tutela l'ambiente e i cittadini: abbattere San Siro provocherebbe l'emissione di 210mila tonnellate di co2 e il via vai di 150 camion al giorno per 5 anni.
La Giunta interrompa questo accanimento e/o convinca l'Inter a ristrutturare il Meazza o indicà una gara europea per la gestione dello stadio e dei dintorni. Ringraziamo l'avvocatessa Veronica Dini, legali dei comitati dei cittadini contrari al nuovo stadio, che con pazienza cercano di convincere il Comune che le leggi vanno rispettate".
Esulta Luigi Corbani del Comitato SìMeazza: «Come volevasi dimostrare, l’ennesima iniziativa del sindaco sulla vicenda San Siro è andata come doveva andare: nel nulla. Non si capisce se la conduzione della “pratica San Siro” sia da dilettanti allo sbaraglio o da subalterni a un fondo americano in cerca di soldi arabi per finanziarsi»
Il Comune aveva richiesto l’annullamento, con conseguente sospensione dell’efficacia, della comunicazione del Segretariato Regionale per la Lombardia datata 7 agosto e del parere della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano del 26 luglio 2023. Ciò avrebbe comportato la rimozione del vincolo sul secondo anello.
In tal modo, il Meazza sarebbe stato demolito, consentendo alle due società di rivalutare il progetto originale, ovvero quello di rimanere a giocare in un impianto completamente nuovo nella stessa zona e procedere alla realizzazione di una colossale speculazione immobiliare, edificando 133 mila metri quadrati totali: 28 mila per una torre a uffici di 17 piani; 88 mila per un immenso centro commerciale su tre piani (City Life, il centro commerciale urbano finora più grande d’Italia, è di 32 mila); 9 mila di spazi per intrattenimento; 4,6 mila per un centro congressi su due piani; 2,7 mila per il museo dello sport; 1,3 mila per attività sportive.
Vedi nostro articolo: Milano La Scala del calcio demolita per una speculazione da 1,3 miliardi e 133 mila mq.
Ora si dovrà attendere ancora tre mesi per avere un migliore punto della situazione, dopodiché sapremo quale destino potrò avere il vecchio impianto e quali decisioni prenderanno effettivamente i due club sportivi.
Milano 14 Dicembre 2023
La Redazione