Categoria la Politica

San Siro nuovo stadio: Rumors, Andrea Pillon, l'uomo del dibattito.

 andrea pillon


Secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it Andrea Pillon sarebbe uno dei più accreditati per vincere il bando come coordinatore del dibattito pubblico tanto atteso da Milan e Inter e dai comitati pro e contro il nuovo San Siro.

Ma chi è Andrea Pillon? Vecchia conoscenza della politica milanese, è nato nel 1967 e dal 1997 lavora presso Avventura Urbana Srl, a Torino.
L'azienda "accompagna enti ed organizzazioni pubbliche e private, nella costruzione e gestione di processi decisionali inclusivi in ambito ambientale, urbanistico e di trasformazioni dei territori, dello sviluppo locale e della localizzazione e realizzazione di infrastrutture e impianti sgraditi".

Nel cv di Pillon ci sono il potenziamento del sistema autostradale di Bologna, il raddoppio dell'autostrada A10 (la famosa Gronda), il dibattito sul GRA bis, la nuova tangenziale di Lucca, l'alta velocità Torino Lione.
Nel 2018 viene "reclutato" per gestire il dibattito pubblico sulla riapertura dei navigli milanesi.

Qui di seguito il C.V. Europeo di Pillon datato 2020: Anrea Pillon C.V. 2020

Mentre si fa strada il "Dibattito Pubblico" abbiamo il nuovo video del progetto di RISTRUTTURAZIONE presentato al MIBACT e proposto al Comune di Milano, con il relativo piano economico-finanziario dall' l'Ing. Riccardo Aceti (docente del Politecnico di Milano) e dall' l'Ing Nicola Magistretti.
 

 

Milano 03 Maggio 2022

 

La Redazione

San Siro nuovo stadio: Il comune pubblica l'avviso per cercare un coordinatore

dibattito pubblico

 

Si delinea con maggiore precisione lo schema del dibattito pubblico che si effettuerà sul nuovo stadio di San Siro a Milano.
Il capitolato d'appalto per l'organizzazione è stato pubblicato sull'albo pretorio del comune e prevede una spesa massima di 245 mila euro, con una durata di circa sei mesi, in modo che si concluda entro la fine del mese di novembre del 2022.
Il dibattito, come ben sapete verterà sulla proposta di Milan e Inter di costruire un nuovo stadio (la 'cattedrale' di Populous) abbattendo il Meazza e aggiungendo altre funzioni commerciali nell'area tra via Tesio, piazza Axum e piazzale dello Sport.

Prima che il dibattito inizi, i due club dovranno presentare un aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica, si tratterà di un dossier di una quarantina di pagine che recepisce i nuovi indici volumetrici (0,35 come da Pgt) con relativo ridisegno dell’intervento e stima del nuovo investimento.
Sarà pronto tra fine aprile e gli inizi di maggio.


Non si discuterà, quindi, del progetto esecutivo vero e proprio, non ancora pronto.

In sintesi

Il capitolato appena pubblicato serve ad individuare un 'coordinatore del dibattito'. I candidati dovranno presentare le principali tappe del processo e le modalità di comunicazione pubblica. Ma anche le modalità di ascolto dei portatori d'interesse e dei cittadini interessati ad esprimersi.
La prima tappa dovrà essere un evento di presentazione, con un intervento tecnico per illustrare il dossier.
L’avvio coincide con l’approvazione del bilancio preventivo, ossia entro la fine di maggio. La conclusione è fissata al 30 novembre.

Dovranno poi essere previsti almeno quattro incontri fisici (di cui due dedicati ad un pubblico specialistico e due ad un pubblico generico), in spazi del comune di Milano, e almeno quattro incontri online, oltre ad un evento finale.
Nel caso il coordinatore dovesse ritardare nella presentazione della relazione finale, dovrà pagare una penale pari a 500 euro al giorno.
Tenendo conto che il coordinatore avrà un mese di tempo per studiare il dossier, la partenza vera e propria del dibattito pubblico è prevista per gli inizi di luglio.

Il regista dovrà "favorire il confronto tra tutti i partecipanti al dibattito e far emergere le posizioni in campo".
Tutto dovrà essere affiancato e preceduto da un campagna di comunicazione e informazione, e dovrà avere un sito dedicato al dibattito.
La relazione conclusiva sui giudizi espressi sarà il fischio finale del dibattito pubblico.

Le conseguenze

Ma cosa può venir fuori dalle conclusioni del dibattito pubblico? Che conseguenze può avere? Dipende da ciò che è messo a tema: se la domanda è se il nuovo stadio serve o no e se ci sono alternative, può succedere di tutto. Se invece come ha ripetuto più volte il sindaco Sala, la domanda riguarda solo il «come», le cose cambiano.
Leggiamo cosa scrivono i rappresentanti del comitato Colibri che l’altro giorno sono stati invitati in commissione per spiegare l’iter del procedimento. «Il Comune riceve la relazione conclusiva del dibattito e decide se realizzare o meno l’intervento e le eventuali modifiche; comunica, inoltre, le ragioni che l’hanno portato a non accogliere eventuali proposte».

Nel particolare

Il Comune deve scrivere nero su bianco le motivazioni per cui terrà o non terrà in conto delle proposte emerse dal dibattito. Nello specifico il coordinatore dovrà illustrare le principali tappe del dibattito. In particolare le modalità di comunicazione pubblica sul Progetto di fattibilità e il calendario degli incontri, da un minimo di 4 in presenza, di cui 2 dedicati al pubblico specialistico e 2 al generico. Stesso discorso per gli incontri in digitale.
Il coordinatore dovrà individuare i partecipanti. Lo farà mappando le istituzioni, le associazioni, i gruppi e i comitati attivi sul territorio, «portatori di interesse, competenze e orientamenti rilevanti in relazione alla tematica oggetto del dibattito».
Infine dovrà scegliere i temi da trattare «con particolare riferimento alle questioni tematiche più controverse e conflittuali dell’intervento».

 


Milano 16 Aprile 2022

 

 

La Redazione

San Siro Nuovo stadio: Sala apre «Sì al dibattito pubblico»

dibattito pubblico

La riserva l’ha sciolta il sindaco. Il dibattito pubblico su San Siro si farà.
Dopo che il Comune in una lettera a Milan e Inter si era riservata la possibilità di derogare al dibattito a causa del Covid, ieri Sala ha messo la parola fine a un balletto di settimane tra polemiche, perdite di tempo e pareri legali. «La mia opinione  — ha detto ieri Sala — è che il dibattito pubblico va fatto. Anche nell’interesse delle squadre, dando loro garanzia della durata del dibattito.
Non è mia intenzione continuare a buttare la palla in tribuna».
In realtà, i club non si sono mai preoccupati troppo del dibattito pubblico, quanto dei ricorsi pendenti al Tar.

Certo, anche l’incognita tempi gioca un ruolo, soprattutto se uno dei due club dovesse puntare alla vendita.
I tempi del dibattito pubblico, come spiega il Comitato Colibrì che non senza un pizzico di ironia ha spedito al Comune una sorta di «Dibattito pubblico for Dummies» sono chiari: dalla scelta del «coordinatore» terzo alla durata massima di 4 mesi. Così come azzarda un’interpretazione sull’eventuale deroga da richiedere alla Regione.
«Le finalità di una partecipazione efficace possono però benissimo coordinarsi con le esigenze di protezione della salute pubblica».

Problema superato dopo le parole di Sala. «Il dibattito va fatto — ripete il sindaco — ma bisogna trovare le formule giuste. Capisco anche l’esigenza di certezza delle squadre ma dico: collaboriamo e troviamo un modo per non allungare troppo i tempi
».

 


Il più felice è Carlo Monguzzi, il Verde che ha chiesto con tutte le sue forze il dibattito. «Sono strafelice che trasparenza e partecipazione alla fine l’abbiano vinta. Ora bisogna fare un dibattito molto serio e aperto. Lo dobbiamo ai cittadini».

 

Milano 21 Gennaio 2022

 

La Redazione

Nuovo stadio San Siro: Spunta la deroga per congelare il dibattito civico

San Siro Sala

 

Dopo che i club hanno scelto per il nuovo stadio la «Cattedrale» pubblicando un rendering dove torri, alberghi e San Siro spariscono a favore del verde !, Palazzo Marino ha chiesto di integrare il piano di fattibilità (senza torri e alberghi) per gli indici volumetrici e le stime del nuovo conto economico.

Fin qui tutto bene, ma quello che invece coglie un po’ tutti di sorpresa è la dichiarazione del comune che si riserva di valutare «l’eventuale richiesta alla Regione» di derogare all’applicazione del dibattito pubblico sul nuovo stadio.
È una possibilità concessa dalla circolare del Ministero delle infrastrutture che regola i modi del dibattito pubblico. «Si fa presente a ogni buon fine — scrive la Commissione per il Dibattito pubblico — che... per ragioni legate all’emergenza Covid 19 e fino alla data del 31 dicembre 2023, ha disposto una deroga sull’applicabilità della disposizione in materia di dibattito pubblico rendendo facoltativo il ricorso alla procedura».
In ogni caso a dire l’ultima parola sulla possibile sarà comunque la Regione.

Questa è una novità, anche perché fino all’altro giorno la discussione non riguardava dibattito pubblico SI o dibattito pubblico NO, quanto il «quando», ossia se fossero sufficienti le integrazioni allo studio di fattibilità o si dovesse aspettare il progetto semi definitivo prima di intraprendere la discussione.

Intanto il Verde Carlo Monguzzi è amareggiato e dichiara: «Così il dibattito lo faranno i nipoti dei nostri nipoti e ora spunta la deroga per il Covid... Ovviamente, come per il Consiglio comunale e le Commissioni in streaming per il virus, anche il dibattito pubblico si potrebbe fare online». «Il mio Comune — conclude Monguzzi — dovrebbe essere il tempio della trasparenza e della partecipazione, quello che accade sullo stadio mi mette invece molta malinconia», il capogruppo del Pd, Filippo Barberis: «Stiamo semplicemente aspettando un aggiornamento dello studio di fattibilità». Comunque, la scelta «deroga» è, di fatto, messa in campo e rientra tra le possibili scelte del Comune, sempre che se ne voglia fare uso.

E' di oggi (Corriere Milano 15 Gennaio 2022) la dichiarazione del consigliere lombardo del M5S Massimo De Rosa a commentare l’indiscrezione, secondo cui spetterà alla Regione l’ultima parola in merito alla necessità della procedura di dibattito pubblico sul nuovo stadio. «Sul progetto di costruzione del nuovo impianto di San Siro non è accettabile estromettere il quartiere, i cittadini e tutti gli stakeholder coinvolti nel dialogo — spiega De Rosa —. Si tratta di volontà politica. La nostra risponde all’esigenza che tutte le voci siano ascoltate e che sia istituito un osservatorio di monitoraggio dell’andamento dei lavori, all’interno del quale i residenti di San Siro siano rappresentati» - «Sto preparando una mozione che impegni la giunta lombarda a non prendere iniziative volte a concedere la deroga e garantire quindi il dibattito pubblico — aggiunge De Rosa —. Ritengo che le istituzioni debbano impegnarsi a garantire, in tempi celeri, il dibattito in sicurezza, come previsto dalle norme in vigore compatibilmente alla situazione pandemica, piuttosto che studiare il modo per non ascoltare la voce dei cittadini».

 

 

 

Milano 15 Gennaio 2021

 

La Redazione

 

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