Categoria la Politica

San Siro Nuovo stadio, la richiesta: - Nel dibattito confronto sulla ristrutturazione -

Andrea Pillon

 

E’ stata fissata dal sindaco Sala una nuova data per la partenza del dibattito pubblico: il 28 settembre, ossia appena dopo le elezioni. La Commissione nazionale per il dibattito pubblico ha acceso il semaforo verde e ha validato il dossier presentato da Milan e Inter e inviato dal Comune senza chiedere integrazioni di sorta e già oggi Palazzo Marino potrebbe portare in giunta la ratifica.

Il tutto dovrebbe durare tra i 30 e i 40 giorni, con 10 o 12 incontri in base alle esigenze di approfondimento che man mano verranno fuori. Entro la fine di novembre sarà poi redatta la relazione finale e consegnata al Comune con le eventuali richieste di modifica del progetto.

Tra i temi del dibattito ci saranno i costi del nuovo stadio paragonati con quelli che servirebbero per rendere San Siro altrettanto funzionale e moderno. Le squadre sostengono che il costo di ristrutturazione del Meazza sarebbe superiore alla realizzazione di un nuovo impianto, mentre i comitati contrari all’abbattimento dello stadio contestano queste cifre.

Per questo, il consigliere della Lista Sala Enrico Fedrighini ha chiesto una perizia terza (oltre a quella degli ingegneri Aceti e Magistretti) per stimare i costi della riqualificazione del Meazza. «Agli atti esistono al momento due sole stime: una presentata dai club nel 2019 di 510 milioni, un’altra presentata e illustrata in sede istituzionale dagli Aceti e Magistretti di 300 milioni».

«Perché non mettere a confronto i costi di tutte le funzioni che Milan e Inter ritengono indispensabili per un nuovo impianto con quello che costerebbe farlo a San Siro? Il Comune non dovrebbe far altro che un copia e incolla dei servizi che i club ritengono una condizione irrinunciabile per uno stadio e quantificare il loro costo sul Meazza», ha spiegato.

 

Una richiesta accolta dal coordinatore Pillon con un’aggiunta: il confronto tra i progettisti delle squadre e quelli che hanno lavorato alla riqualificazione di San Siro: «Per non eludere il tema, è mia intenzione aprire un confronto tra progettisti così che possano illustrare come sono giunti a quelle quantificazioni dei costi, così da comprendere le ragioni di differenti stime, così che possano illustrare come sono giunti a quelle quantificazioni dei costi e comprendere le ragioni di differenti stime».

 

Milano 20 Settembre 2022

 

La Redazione

San Siro nuovo stadio, il comune di Milano dice no ai referendum

 Referendum

Il comune di Milano non ha ammesso i due referendum proposti per il nuovo stadio.
Il parere degli uffici comunali è che sia difficile sostenere l’ammissibilità dei due referendum da un punto di vista tecnico.
Secondo i tecnici infatti, è possibile mantenere la struttura attuale, ma i lavori di ristrutturazione potrebbero causare problemi alle due squadre in corso d'opera, dato anche dal fatto che la capienza sarebbe notevolmente ridotta, senza garantire le prestazioni di uno stadio di ultima generazione. Ora tocca al Collegio dei Garanti, che dovrà esprimere il proprio giudizio vincolante sull’ammissibilità o meno dei referendum entro il prossimo 3 agosto.

Intanto I comitati salva-Meazza dichiarano: “Sala vuole evitare il confronto su San Siro e denunciamo come il sindaco Sala e l’amministrazione stiano cercando, con tutti i mezzi, di evitare sia il confronto, sia il giudizio della cittadinanza su un intervento che interessa un bene pubblico e una vasta area della città».
È piuttosto dura la reazione del Comitato promotore dei referendum contro il nuovo stadio di San Siro alla bocciatura, da parte del Comune, dei quesiti.

C
ome anticipato, gli uffici di Palazzo Marino hanno dato un giudizio negativo sulla fattibilità tecnica e contabile dei referendum. Un parere, quello dei tecnici, previsto come passaggio obbligato dal Regolamento comunale che norma gli istituti partecipativi. Uno step che precede il responso, vincolante, del Collegio dei Garanti: saranno loro infatti, anche sulla base delle considerazioni dei dirigenti comunali, a dover decidere se dare o meno il via libera ai due referendum.

C’è tempo fino al 3 agosto, ma il verdetto potrebbe arrivare anche nei prossimi giorni. I portavoce del Comitato Referendum X San Siro, che accusano Palazzo Marino di voler «influenzare» il «parere dei Garanti», attaccano: quelle degli «uffici» sono «tesi pretestuose che ricalcano le opinioni dei fondi immobiliari privati, i quali propongono la speculazione edilizia sull’area di San Siro». Non vanno tanto per il sottile, insomma, e annunciano ricorsi: «Preannunciamo, fin da oggi, che non lasceremo nulla di intentato e perseguiremo tutte le azioni legali e politiche per garantire alle cittadine e ai cittadini il diritto democratico di esprimersi».
Fino ad oggi i promotori dei referendum hanno raccolto le oltre 1.400 firme necessarie per presentare i quesiti ai Garanti. Qualora fosse dato l’ok — opzione su cui scommettono in pochi — ne servirebbero in tutto 15 mila per far votare i milanesi che dovrebbero esprimersi, nel caso, su due referendum.
Il primo, propositivo, chiede in sintesi di salvaguardare il Meazza nella sua attuale funzione senza edificare un nuovo stadio a San Siro e di avviare un concorso internazionale per la ristrutturazione della Scala del calcio e per la riqualificazione della zona intorno.
Il secondo, abrogativo, chiede di cancellare la delibera di giunta che, a novembre dello scorso anno, ha dichiarato l’interesse pubblico sulla costruzione di una nuova casa per Inter e Milan.

In attesa del responso, il 3 agosto è stata convocata a Palazzo Marino una commissione congiunta Ambiente, Urbanistica, Sport e Olimpiadi. Ad annunciarlo è il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi, da sempre in prima fila contro la demolizione del vecchio Meazza: «Chiediamo la partecipazione del coordinatore del dibattito pubblico Andrea Pillon e dell’assessore Giancarlo Tancredi affinché ci illustrino procedure, tempi e tutte le questioni sul tavolo». E attacca: «Il Comune deve garantire la possibilità di espressione e partecipazione dei cittadini favorendo lo svolgimento del referendum anche contro il parere dei dirigenti e assicurando che il dibattito pubblico sia autorevole e indipendente». Insomma, chi si oppone al nuovo San Siro chiede che vengano garantiti sia il referendum sia il dibattito pubblico. Di quest’ultimo si discuterà martedì in un incontro a Roma, per fare il punto con la Commissione nazionale preposta. La consultazione dovrebbe partire la prima settimana di settembre, se non ci saranno intoppi e se le squadre consegneranno il dossier di progetto sulla loro nuova casa e su ciò che diventerà tutta la zona intorno.

Da parte nostra i referendum proposti da Bonessa e Mariani non avevano nessuna probabilità di successo  per l’impossibilità  raggiungere il quorum del 50% dei votanti dell'ultima elezione amministrativa.
Inoltre se gli ancora pendenti ricorsi al TAR andranno a sentenza dopo un risultato favorevole a Palazzo Marino del famigerato “Dibattito Pubblico”, pensiamo senza essere accusati di “Cassandre” che saranno inesorabilmente rigettati.

A questo punto  senza azioni fattibili e legali da parte dei Comitati Cittadini i Club inizieranno il loro sconsiderato piano di abbattimento del Meazza.

 

 

 

Milano 24 Luglio 2022

 

La Redazione

 

 

San Siro nuovo stadio, Dibattito Pubblico confermato Andrea Pillon

andrea pillon

 

Il Comune punta sull’ "usato sicuro" per il dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio di San Siro.
La commissione municipale che doveva scegliere tra le tre candidature arrivate per il ruolo di coordinatore del confronto tra Palazzo Marino, Milan e Inter e cittadini ha indicato Andrea Pillon (da noi già indicato nell' articolo:o) come capo del team di 15 professionisti che si occuperà di gestire il dibattito pubblico.

I
l team si occuperà di definire le tappe del processo, il calendario degli incontri, le modalità di ascolto e partecipazione dei cittadini, predisporrà e gestirà un piano di comunicazione e informazione al pubblico, con l’organizzazione di incontri e dibattiti in presenza e online.

Pillon, torinese, esperto del settore, dal 1997 in Avventura Urbana srl, non è un nome nuovo per procedure del genere condotte a Milano. Nel 2018, infatti, è stato nominato per gestire il dibattito pubblico sulla riapertura dei Navigli milanesi, un progetto che il sindaco Giuseppe Sala, però, dopo il confronto ha rimesso nel cassetto per la mancanza dei fondi necessari per realizzarlo. Tant’è che mancano ancora due passaggi, prima che Pillon possa avviare l’iter per il confronto sul futuro del Meazza e sul progetto del nuovo stadio a San Siro. Lo spiega una nota di Palazzo Marino: "Con il perfezionamento dell’affidamento, che avverrà a seguito dell’approvazione del bilancio comunale, e la presentazione da parte dei due club dello studio di fattibilità aggiornato nei termini richiesti dall’amministrazione comunale, si avvierà il percorso di partecipazione cittadina".

Il percorso la cui fine è prevista per Novembre si concluderà con la presentazione, da parte del coordinatore, di una relazione conclusiva che terrà conto delle posizioni emerse.

Qui di seguito il C.V. Europeo di Pillon datato 2020Anrea Pillon C.V. 2020

 

Milano 21 Maggio 2022

La Redazione

San Siro nuovo stadio: Rumors, Andrea Pillon, l'uomo del dibattito.

 andrea pillon


Secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it Andrea Pillon sarebbe uno dei più accreditati per vincere il bando come coordinatore del dibattito pubblico tanto atteso da Milan e Inter e dai comitati pro e contro il nuovo San Siro.

Ma chi è Andrea Pillon? Vecchia conoscenza della politica milanese, è nato nel 1967 e dal 1997 lavora presso Avventura Urbana Srl, a Torino.
L'azienda "accompagna enti ed organizzazioni pubbliche e private, nella costruzione e gestione di processi decisionali inclusivi in ambito ambientale, urbanistico e di trasformazioni dei territori, dello sviluppo locale e della localizzazione e realizzazione di infrastrutture e impianti sgraditi".

Nel cv di Pillon ci sono il potenziamento del sistema autostradale di Bologna, il raddoppio dell'autostrada A10 (la famosa Gronda), il dibattito sul GRA bis, la nuova tangenziale di Lucca, l'alta velocità Torino Lione.
Nel 2018 viene "reclutato" per gestire il dibattito pubblico sulla riapertura dei navigli milanesi.

Qui di seguito il C.V. Europeo di Pillon datato 2020: Anrea Pillon C.V. 2020

Mentre si fa strada il "Dibattito Pubblico" abbiamo il nuovo video del progetto di RISTRUTTURAZIONE presentato al MIBACT e proposto al Comune di Milano, con il relativo piano economico-finanziario dall' l'Ing. Riccardo Aceti (docente del Politecnico di Milano) e dall' l'Ing Nicola Magistretti.
 

 

Milano 03 Maggio 2022

 

La Redazione

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