Categoria la Politica

San Siro Nuovo Stadio:La Giunta Comunale approva la prosecuzione delle interlocuzioni con ANAC

Il consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno promosso da due gruppi consiliari di centro-sinistra (Milano Progressista e Milano in Comune)sulla comunicazione dei titolari effettivi di Inter e Milan con riferimento al progetto del nuovo stadio di San Siro.

In sostanza sono arrivati i primi effetti dopo l'inchiesta di Report sul Milan. L'approfondimento giornalistico di Rai Tre ha avanzato dei dubbi su chi sia il reale proprietario del club rossonero: il fondo statunitense Elliott oppure i consiglieri Salvatore Cerchione e Gianluca D'Avanzo.

In particolare, ieri al consiglio comunale di Milano sono stati sottoposti due Ordini del Giorno, il 750 e il 752 che avevano in comune il condizionare le gare di appalto in mancanza della comunicazione del: "Titolare Effettivo delle Società".

Con L'ordine del Giorno 752 approvato ieri, il consiglio invita la giunta comunale a "proseguire nell'interlocuzione con Anac, insistendo nel sostenere come la mancata comunicazione del titolare effettivo della controparte dell'amministrazione, possa essere motivo di esclusione dalle gare d’appalto e da ogni trattativa pubblica in essere. Per poi attivarsi affinché venga in ogni caso richiesta la comunicazione del titolare effettivo a ogni società con cui l'amministrazione comunale abbia avviato o intenda definire procedimenti riguardanti concessioni d'uso, convenzioni urbanistiche, procedure di appalto per l'acquisizione di servizi, forniture, lavori, opere e per concorsi pubblici di progettazione. Con particolare attenzione e urgenza per quanto concerne il procedimento riguardante il progetto stadio, per la rilevanza che esso riveste sul territorio urbano e anche alla luce delle recenti notizie emerse dai media".

Per Vostra info, qui di seguito abbiamo stralciato i due Ordini del Giorno con gli interventi dei consiglieri e i risultati delle due votazioni.


ORDINE DEL GIORNO 750
Bedori Patrizia (5 Stelle)

ORDINE DEL GIORNO 752 Enrico Fedreghini (Milano Progressista e Milano in Comune)

Il Commento della Redazione

Per quanto riguarda i due Ordini del Giorno noi pensiamo che il 750 (4 Punti) oltre richiedere il "Titolare Effettivo" esercitasse un controllo progettuale più vicino alle esigenze dei cittadini (es. Effettivo interesse Pubblico del Progetto e una Commissione Comunale per verificare la possibilità di Ristrutturazione dell' attuale San Siro, mentre il 752 si limita alla richiesta del "Titolare Effettivo" esercitata dall' ANAC.

 

Milano 27 Novembre 2020

 
 

Sala: San Siro? Tanti paletti, trattativa lunga

Il sindaco Giuseppe Sala torna a parlare del progetto di Milan e Inter per la costruzione di un nuovo stadio

 

 

Giuseppe Sala

La trattativa è in corso, sarà ancora lunga e non c’è uno stop del Comune, ma molti paletti.

Il sindaco Giuseppe Sala torna a parlare del progetto di Milan e Inter per la costruzione di un nuovo stadio nell’area di San Siro e sottolinea: "C’è in corso una lunga discussione che si basa sul fatto che noi come amministrazione non possiamo ostacolare la costruzione del nuovo stadio".

Il primo cittadino probabilmente si riferisce anche al fatto che la legge sugli stadi consentirebbe ai club di proporre il loro progetto in assenza di un “sì’’ di Palazzo Marino. "Stiamo discutendo da lungo tempo sapendo che ci sono paletti importanti – continua Sala –. Dobbiamo essere certi che il progetto abbia senso, c’è questa lunga discussione ed è difficile dare dei tempi perché siamo in attesa di un progetto che risponda alle nostre richieste".

Il sindaco, alla fine, aggiunge: "Sono affezionato come tanti di noi a San Siro ma devo avere un comportamento responsabile perché abbiamo un asset che non posso buttare via. Se Milan e Inter decidessero di costruire il nuovo impianto fuori Milano, infatti, il Meazza resterebbe vuoto."

E intanto i Club NON hanno comunicato ancora  al Comune su quale progetto puntano, sulla Cattedrale di Populous o sugli Anelli di Manica.  !

 

 

 

Milano 02/10/2020

 

La Redazione

Nuovo Stadio, Barberis (Pd): Il via libera della maggioranza non va dato per scontato

Dichiarazione del capogruppo Pd in Comune, Filippo Barberis, sul progetto per il nuovo stadio

Filippo BarberisIeri capogruppo Pd in Comune, Filippo Barberis così si è espresso  sul progetto per il nuovo stadio:

Ho letto le dichiarazioni del Presidente del Milan Paolo Scaroni secondo cui la maggioranza sarebbe d’accordo a partire con il progetto. Siamo i primi a riconoscere gli importanti passi avanti fatti dalle squadre per venire incontro alle richieste del Consiglio, dalla significativa riduzione delle volumetrie, al progetto di rifunzionalizzazione dell’attuale San Siro, dalla continuità di pagamento del canone di concessione, al potenziamento del verde e alla centralità della vocazione sportiva nella riqualificazione dell’area. Queste per noi erano tutte condizioni necessarie a proseguire positivamente nella interlocuzione e nella sempre più puntuale definizione del progetto dei Club.
Tutti questi impegni devono però trovare forma e passare il vaglio di una severa analisi tecnica e di una finale valutazione politica da parte della amministrazion
e”. 

Per essere d’accordo con il progetto, come dice Scaroni, serve che il progetto sia definito mentre al momento ancora le squadre non hanno presentato all’Amministrazione né l’integrazione allo studio di fattibilità né il nuovo piano economico. Il nostro atteggiamento resta costruttivo, la volontà è quella di trovare una soluzione insieme alle squadre, ma guai a dare per scontato il nostro consenso su una proposta ancora in corso di definizione e sulla quale, vista la complessità e la delicatezza dell’intervento, la nostra attenzione a tutela dell’interesse pubblico non calerà di un millimetro”, conclude.

Milano 27/08/2020

La Redazione

San Siro: poco verde, troppo cemento, troppo vicino alle case: l'assemblea di Milano in Comune con Basilio Rizzo

Mercoledì 8 Luglio è stata convocata dalla lista di sinistra "Milano in Comune" una assemblea all' aperto dove si è parlato delle problematiche derivanti dal Nuovo Stadio di San Siro. Questi i temi e le considerazioni fatte.

 


Poco verde, troppo cemento, costi alti rispetto alla ristrutturazione del Meazza. Rizzo (Milano in Comune): «Pronti a far pagare alto prezzo politico per opporci».

Il verde intorno al nuovo stadio non sarà vero verde, perché sarà in superficie, a terrazze e aiuole (in pratica, arredo urbano). La conferenza dei servizi che in cui sono emersi molti pareri negativi ma che alla fine è stata "trasformata" in esito positivo. La direzione patrimonio del Comune di Milano che, addirittura, dichiara che il progetto ha lacune tali da chiedere la sospensione del procedimento. Il costo "pro capite" di 6 mila euro per ogni posto a sedere mentre i nuovi stadi europei sono costati la metà. Le case a soli trenta metri dal nuovo impianto.

Conferenza servizi: pareri negativi

MarianiNella delibera di giunta con cui si è dato il via libera al nuovo stadio non si riporta in modo trasparente i pareri della conferenza dei servizi, che sono sostanzialmente negativi, così ha affermato Gabriele Mariani, architetto ed esponente del "Comitato Coordinamento San Siro": «Ci sono uffici comunali che dicono che il progetto è discutibile, non conveniente per il Comune, lacunoso. La delibera della giunta, invece, afferma che l'area ha ampie superfici in asfalto e quindi consente una rigenerazione. Ma bisogna per forza costruire alberghi e uffici per sistemare l'asfalto?». 

Il verde "dimezzato"

Altro capitolo, la questione del verde, a cui si accennava: rispetto ai 5,2 ettari attuali di verde profondo, cioè con terreno in grado di drenare l'acqua e farla andare alla falda, il progetto del nuovo stadio prevede 2,6 ettari di arredo urbano, con aiuole e terrazze verdi, che non sarebbero in grado di drenare l'acqua. E poi il nuovo impianto sarebbe molto a ridosso delle case di via Tesio: un edificio alto come dieci piani a qualcosa come una trentina di metri.

bruschiSecondo Gabriella Bruschi, a capo del comitato contro il nuovo stadio, il motivo è che Hines ha acquistato l'ex trotto, accanto al Meazza attuale, per farci delle case a cui non vogliono mettere davanti uno stadio: «Piazzarlo davanti alle nostre, invece, va bene perché sono state già vendute».

 E poi si arriva al costo del nuovo stadio: 505 milioni di euro, secondo Milan e Inter, ovvero circa 6 mila euro per ogni posto a sedere. I nuovi stadi europei costruiti di recente sono costati esattamente la metà "pro capite". A fronte di ciò, come è noto, i club hanno chiesto un indice di edificazione di 0,63 metri cubi su metro quadrato. Il Piano di governo del territorio prevedrebbe un indice di 0,31. Per tutti gli intervenuti è assurdo che i club vadano a spendere il doppio rispetto alla media europea per poi chiedere un indice di edificazione doppio rispetto al Pgt.

Il Comune di Milano - ha commentato Basilio Rizzo, consigliere comunale di Milano in Comune - avrebbe dovuto sedersi al tavolo di trattativa dicendo alle squadre: "Noi siamo fermi sull'indice stabilito nel Pgt". Invece non l'ha fatto».

Assemblea

L'alternativa: ristrutturare il Meazza

Come si sa, i due club hanno valutato che la ristrutturazione costerebbe troppo (quasi la stessa cifra della costruzione ex novo) e costringerebbe le squadre a giocare per un certo tempo da un'altra parte. Ma non tutti sono d'accordo su questo. Due studi di progettazione hanno realizzato altrettanti progetti che prevedono entrambi l'eliminazione del terzo anello, sostituito o con una nuova copertura a forma di diamante che esalterebbe la sinuosità del secondo anello ("icona" sportiva), oppure con una galleria panoramica.

Entrambe le soluzioni costerebbero poco più di 200 milioni di euro e permetterebbero, stando ai progettisti, di riadeguare il Meazza fornendo tutti quei servizi di cui oggi è carente (ristoranti, ma anche nuovi servizi igienici e somministrazione di cibo e bevande più all'altezza), aumentando i posti "premium" e quindi i ricavi, con il vantaggio di un minore esborso di denaro e di non "toccare" quello che, come ha ricordato Rizzo, è uno stadio «nel cuore del mondo, il secondo più amato». 

«Secondo ingegneri e architetti, al Meazza si possono realizzare tutte le tecnologie per farlo restare ai primi livelli dei rating internazionali, dove già è ora, ce lo invidiano in tutto il mondo. Si può ristrutturare risparmiando soldi, non interrompendo il campionato, i tempi sarebbero brevi.
Sala ha promesso che sarà al Meazza l'inaugurazione delle Olimpiadi invernali nel mese di febbraio del 2026, se ristrutturiamo ci stiamo. Manterremmo più posti rispetto al nuovo stadio senza cementificare intorno», ha spiegato la Bruschi.

Rizzo: «Far pagare alto prezzo politico»

RIZZOFar pagare un prezzo politico «troppo alto» a qualunque livello: la linea politica l'ha dettata Rizzo, alla fine, ed è quella di essere pronti a combattere su vari fronti «perché la Legge nazionale sugli Stadi prevede che, se il Comune la tira per le lunge, il Governo si assume la responsabilità di decidere». Un rischio da correre, perché per l'esponente di sinistra, di Palazzo Marino, sarebbe peggio se il consiglio comunale rivotasse entro il 2021, entro le prossime elezioni. «Sullo stadio c'è una maggioranza trasversale a favore del nuovo impianto, perché quando c'è da costruire qualcosa in città, c'è sempre una maggioranza trasversale per il sì. Ma anche se nel centrosinistra ci sono oggi consiglieri contrari, quanti di loro avranno il coraggio di mantenere questa posizione a ridosso delle elezioni, quando dovranno anche lottare per avere un posto in lista?».

Rizzo ha anche avvertito sulle posizioni del sindaco Beppe Sala e dell'assessore all'urbanistica Pierfrancesco Maran. Il sindaco si è da subito dichiarato "difensore" del Meazza. «Ad un certo punto, quando si "dovrà" cambiare idea, potrà dire: "Vedete? Se perfino io che ero contrario ora sono favorevole, potete essere favorevoli tutti"». In quanto a Maran, Rizzo ha ricordato che, prima dell'ultimo incontro coi club, sul tema delle volumetrie aveva "chiuso", affermando che a quelle condizioni non si sarebbe potuto far nulla. Subito dopo, con i club che si sono dichiarati disposti a "scendere", ha detto che si poteva iniziare a ragionare.

Infine un cenno alle trattative in corso per la cessione del Milan, oggi di proprietà del fondo americano Elliott. Ci sarebbe (dicono i "rumors" da parecchi mesi) l'interesse del gruppo francese Lvmh di Bernard Arnault. "Ad un acquirente del genere - ha notato Rizzo - non interessa più di tanto lo stadio, ma il lusso derivato dallo stadio. Non interessa tanto l'impianto, ma il documento che consente la costruzione dell'impianto."

Avevano promesso che una parte dei soldi sarebbe andata alle case popolari di San Siro: ce lo vedete Louis Vuitton che si preoccupa delle case popolari?».

 

MIlano 09 Luglio 2020

 

La Redazione 


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