Dichiarazione di Beppe Sala, Non sarà ultimo derby a San Siro
"E' impossibile" che quello di domani tra Inter e Milan sia "il derby d'addio" allo stadio di San Siro. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Comunque i tempi saranno molto lunghi", per quanto riguarda la costruzione del nuovo stadio, "quindi mi sentirei di escluderlo", ha sottolineato in riferimento ad alcune indiscrezioni che paventavano l'ipotesi. "Il Meazza sicuramente per un po' di anni ospitera' altri derby. Poi vedremo", ha aggiunto il primo cittadino.
Ma quello che che più ci preoccupa è che con queste parole il Sindaco da ormai per scontata la sorte del Meazza: ABBATTIMENTO ????
Per il nuovo stadio di Milan e Inter si apre la fase due. Dopo il tira e molla sull’abbattimento o meno del glorioso San Siro e la decisione di recuperarne metà, tocca alla parte economica. Siamo solo agli inizi ma ieri l’incontro tra gli assessori al Bilancio Roberto Tasca e allo Sport Roberta Guaineri con i tecnici delle due squadre sembra essere partito con il piede giusto. Almeno per quanto riguarda il riconoscimento da parte dei club del valore patrimoniale del Meazza stimato dall’Agenzia delle entrate in 100 milioni di euro e soprattutto il cambio di passo per quanto riguarda il diritto di superficie di 99 anni. Nel piano economico presentato a suo tempo da Milan e Inter le due squadre avrebbero cominciato a versare nelle casse del Comune il corrispettivo dopo aver raggiunto l’equilibrio dei conti e cioè a partire dal trentatreesimo anno. Invece ieri le due squadre si sono rese disponibili a pagarlo «dall’anno zero», ossia da subito. «Le squadre prevedevano di pagare dopo 32 anni per il diritto di superficie — ha detto Tasca — Noi gli abbiamo detto no, il diritto di superficie cominciate a pagarlo nel momento in cui iniziate ad avere il bene in gestione. Quindi da subito. Anche su questo hanno capito le nostre ragioni. Vorremmo avere, anche per questioni di cassa, un flusso dall’anno zero che alimenti quello che perdiamo dall’altra parte, con 10 milioni della convenzione che oggi le squadre pagano ogni anno per l’utilizzo di San Siro».
In ogni caso non si è ancora parlato di numeri quanto — specifica Tasca — «di criteri». Nel piano originale dei due club il Comune avrebbe incassato complessivamente 478 milioni di euro. Adesso bisognerà procedere al ricalcolo del piano economico finanziario: «Abbiamo trovato una corrispondenza di visioni — conclude l’assessore —, le squadre hanno capito il tema dei 100 milioni: noi come Comune abbiamo un valore patrimoniale che è di 100 milioni per la proprietà del Meazza, che diventano 90 in caso di diritto di superficie, un valore che oggi noi dobbiamo trovare ripreso all’interno del piano economico e finanziario». Insomma Un costo che dovrebbe inglobare anche il valore del vecchio San Siro, stimato dall’agenzia delle entrate in 100 milioni di euro. Il piano però dovrà essere rivisto anche per un’altra ragione: i maggiori costi che derivano dal mantenimento e dalla rifunzionalizzazione di circa metà San Siro e della realizzazione di una cittadella sport. Anche qui bisognerà capire se le funzioni sportive previste (dalla pista d’atletica alla parete per il climbing) siano aperte e gratuite per tutti e quindi considerate servizi o invece siano private. Tutte considerazioni e conti che portano al vero cuore della trattativa, ossia la questione delle volumetrie. I club hanno previsto un indice volumetrico dello 0,63, quello che secondo loro permetterebbe l’equilibrio dei conto. Il Comune per quell’area indica un indice quasi dimezzato, pari allo 0,35 per cento. L’incontro potrebbe arrivare a metà strada.
Poi se finalmente si troverà il giusto compromesso, sarà via libera? No, non ancora perché incombe la decisione della Soprintendenza in merito al vincolo sul vecchio San siro, attesa a marzo. Un progetto definitivo, che ottenga la dichiarazione di pubblica utilità, dovrà ovviamente tener conto di cosa si può o non si può abbattere. Di qui la necessità di procedere senza grandi clamori, almeno per un po’.
Nuovo stadio nell’area di San Siro, Oggi vertice a Palazzo Marino
Abbiamo informazioni che oggi i rappresentanti di Inter e Milan incontreranno i rappresentanti di Palazzo Marino: questa mattina, in particolare, verrà affrontato insieme all’assessore al Bilancio Roberto Tasca il nodo economico, con l’aggiornamento dei costi che saranno sostenuti dai club per portare a termine il progetto. Come sapete, la nuova versione del progetto prevede anche il recupero di uno spicchio della tribuna dell’attuale Meazza: nell’area oggi occupata dallo stadio, sorgerà un centro sportivo dilettantistico per le altre discipline (calcetto, arrampicata, atletica). Vedi qui come è andato l'incontro:San Siro Nuovo Stadio: 01-02-2020, I Club pronti a pagare subito: Più vicina l’intesa per San Siro
Queste sono in sintesi le parole di Beppe Sala Intervistato ieri da Radio Deejay:
D: «Come sta andando con San Siro ?»
R: «San Siro? Sta andando un po’ meglio. Le squadre hanno capito che il tema di salvare San Siro non è un vezzo. Tenere quello spazio in parte anche come vestigia perché un monumento della città, ma soprattutto dedicarlo ad una serie di sport gratuiti che oggi non trovano spazio in città, faccio l’esempio dell’arrampicata, può non essere male, sono venuti da me e mi hanno mostrato delle soluzioni per cui l’area potrebbe essere molto verde e molto dedicata allo sport. Ora, se diventa la cittadella dello sport, tenendo conto del fatto che so benissimo che per rientrare degli investimenti devono fare hotel e uffici, se è una cosa che accontenta un po’ più loro e la città, si può fare».
«Vedo un percorso che sta migliorando, non voglio fermare il progresso ma deve essere nell’interesse di tutta la città. Deadline? Penso che non c’è formale, ma credo che ormai entro poche settimane, capisco anche che non è corretto. Non ho strategia di buttare palla avanti, Se una cosa va decisa, si decide»
Qui di sequito il documento video dell' intervista.
Il Commento della Redazione
Un' intevista che ci preoccupa !, non si parla dei cittadini e di tutte le criticità che hanno sempre evidenziato:
Si abbattono 150.000 tonnellate di cemento e ferro, miste ad amianto, che creeranno una processione di 11.000 camion da 30 tonnellate verso la discarica (alla data non identifcata).
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