San Siro: il balletto del sindaco Sala e le meraviglie della rifunzionalizzazione
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Un un colpo di scena degno di un grande classico del teatro dell'assurdo, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha deciso di passare dalla ristrutturazione dell'iconico stadio di San Siro alla tanto celebrata "rifunzionalizzazione (abbattimento parziale)", il tutto mentre le due squadre milanesi, Milan e Inter, si affrettano a costruire un nuovo impianto a pochi metri dal glorioso Meazza.
Certo, chi non vorrebbe avere due stadi così vicini? Magari solo chi si preoccupa del traffico incessante, del rumore assordante durante gli eventi e della qualità della vita nei quartieri circostanti. Due stadi a breve distanza significherebbero congestionamenti in ogni partita, caos all’uscita, e un’incessante invasione di tifosi che metterebbe a dura prova la pazienza dei residenti. Insomma, un bel colpo per la vita quotidiana di chi vive nella zona!
L’incontro con il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e quello dello Sport, Andrea Abodi, ha fatto scintille: “Sì al nuovo stadio accanto a quello che resta del Meazza” è il nuovo mantra.
E noi cittadini milanesi ci chiediamo: "Ma che fine ha fatto il vincolo culturale sul secondo anello ? !"
Oh, scusate, non è mai stato un problema per le squadre: abbattere San Siro è come svendere un pezzo di storia per fare spazio a un centro commerciale.
Dopo il rifiuto del progetto di ristrutturazione presentato da WeBuild, è chiaro che il sogno di un Meazza ristrutturato è stato cancellato più rapidamente di un gol annullato dal VAR.
E ora, mentre Sala si allinea con le richieste delle squadre, ci chiediamo: cosa significa realmente "rifunzionalizzazione"? Forse un nuovo termine per “ciò che non serve più e andrebbe demolito ?”
Per non parlare dell’ammontare del consumo di suolo: 50.000 mq ! Chi ha bisogno di verde quando hai due stadi?
Politici come Enrico Fedrighini e gli ecologisti, come Carlo Monguzzi, chiedono un consiglio comunale straordinario e sale un segnale di un’inquietudine tra i cittadini.
La loro domanda è legittima: “Cosa è stato deciso per il Meazza ?” E chi deve decidere ? Ah, ma non fa più parte del copione.
Quindi, il sipario si alza su un nuovo atto: il grande balletto del sindaco e delle squadre, dove ogni cambiamento di passo viene applaudito, mentre il pubblico si interroga sul futuro del nostro amato San Siro.
Insomma, il sindaco ha cambiato idea, ma il risultato finale è che avremo due stadi vicini a 200 metri l'uno dall'altro: uno da preservare nella memoria e l’altro da inaugurare in pompa magna.
E mentre il verde si trasforma in cemento, siamo certi che i cittadini non staranno a guardare: alzeranno la voce e agiranno per salvaguardare il loro patrimonio e il futuro di San Siro.
TESTO DELLA RICHIESTA DI UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO
Al Direttore del Settore
Presidenza del Consiglio Comunale
Dott. Andrea Novaga
Palazzo Marino
OGGETTO: Richiesta convocazione Consiglio Comunale Straordinario sulle trattative in corso relative allo Stadio San Siro e all’area di pertinenza.
I sottoscritti consiglieri comunali di Milano chiedono la convocazione di un Consiglio straordinario sul tema stadio, affinchè il sindaco informi i cittadini e i relativi rappresentanti nella opportuna sede istituzionale, circa le trattative in corso sul futuro dello stadio Meazza e dell’intera area di pertinenza. In modo particolare, i consiglieri ritengono necessario:
a) ricevere i dati elaborati dalla società Webuild riguardanti la stima dei costi di ristrutturazione dello stadio Meazza, e la documentazione prodotta dalle società finanziarie proprietarie dei club Inter e Milan dalla quale risulterebbe che tali stime non corrispondono ai costi reali di una ristrutturazione (valutata circa il doppio dai club);
b) avere un aggiornamento sugli obiettivi e i contenuti delle trattative in corso alla luce degli ultimi incontri con i Ministri della Cultura e dello Spor e con la Soprintendenza.
Enrico Fedrighini
Milano 22 Ottobre 2024
La Redazione